Usa, Corte Suprema abolisce la sentenza sul diritto all’aborto. Cosa accadrà ora

La Corte Suprema degli Usa ha abolito il diritto all'aborto, con 6 voti a favore e 3 contrari. Quali conseguenze porterà questa storica sentenza?

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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La Corte Suprema degli Usa, con un pronunciamento storico, ha revocato la sentenza Roe vs Wade del 1973 sul diritto all’aborto. Ora i singoli Stati saranno liberi di applicare le leggi in materia e potranno decidere se consentire gli aborti, vietarli sempre o in alcuni casi.

L’intenzione dei giudici, annullando i precedenti sui quali si basa da 49 anni la legalità dell’aborto, e di far tornare la questione alla decisione politica e legislativa.

Pochi minuti dopo la sentenza è scoppiata la protesta fuori dalla Corte e i manifestanti, con il trascorrere del tempo, stanno aumentando sempre di più, mentre un gruppo di anti-abortisti ha iniziato ad abbracciarsi ed esultare.

Diritto all’aborto: ora torna reato praticarlo

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Ad appoggiare la sentenza, secondo la quale la Costituzione non garantisce il diritto all’aborto e che ribadisce che “l’autorità di regolare l’aborto torna al popolo ed ai rappresentanti eletti”, è stata la maggioranza conservatrice della Corte Suprema con sei voti a favore (tra i giudici nominati dall’ex presidente, Donald Trump, durante il suo mandato) e tre contrari.

In pratica negli Usa si torna all’epoca in cui l’aborto era considerato reato in alcuni Stati e non poteva essere praticato neanche nei casi di incesto, stupro o malformazioni.

L’ex presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha così commenta su Twitter la sentenza:

La Corte Suprema non solo ha annullato quasi 50 anni di precedenti, ma ha relegato la decisione più intensamente personale che qualcuno possa pendere ai capricci di politici e ideologi: (sono state) attaccate le libertà fondamentali di milioni di americani.

Mentre il giudice della maggioranza, Samuel Alito, ha scritto:

La Roe è stata sbagliata in modo eclatante sin dall’inizio. La sua argomentazione era eccezionalmente debole e ha avuto dannose conseguenze.

E piuttosto che portare a un accordo nazionale sulla questione dell’aborto, ha infiammato il dibattito ed aumentato le divisioni.

Occorre ribadire che la decisione della Corte non significa vi sia ora una legge nazionale a stabilire il divieto all’aborto. Spetterà al Congresso decidere, secondo le cui previsioni è costituito, sia alla Camera che al Senato, da una maggioranza di repubblicani anti-abortisti.

Affinché vi sia una legge sarà necessaria la maggioranza alla Camera e almeno 60 voti al Senato, oltre alla firma del presidente degli Stati Uniti, Biden, il quale pur essendo cattolico non è favorevole nel negare i diritti alle donne.

Leggi anche: Usa: “La Corte Suprema è pronta ad abolire il diritto all’aborto”

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Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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