Iva azzerata. Durante il vertice tra Giorgia Meloni e i capigruppo sulla manovra 2023 si è parlato dell’ipotesi di tagliare l’Iva su una serie di beni di prima necessità.
Per un anno sarà eliminata l’imposta al 4% su pane, latte e e pasta. Sui prodotti per l’infanzia e l’igiene intima femminile l’IVA sarà ridotta al 5%. Il Governo inoltre sta valutando di introdurre una tassa sulle consegne a domicilio per favorire i negozi in prossimità, anche se dalle vendite online sono esclusi i beni di prima necessità.
Confermato il taglio del cuneo fiscale mentre sul fronte pensione si procede verso quota 103. Per le famiglie numerose invece è previsto 100 euro in più al mese sull’assegno unico per i figli. A queste misure si aggiungono il taglio delle bollette e gli aiuti contro il caro energia.
Iva azzerata: a quali beni di prima necessità si riferiscono
Si sta ancora lavorando alla misura, per cui sono previsti mezzo miliardo di euro, in vista del Consiglio dei Ministri di lunedì prossimo in cui saranno definiti i dettagli della Legge di Bilancio.
L’Iva al 4% dovrebbe essere azzerata oltre a pane, pasta e latte anche su altri beni di prima necessità tra i quali rientrano gli ortaggi (freschi, cotti o congelati) frutta, farina, frumentò, olio d’oliva e vegetale, crackers, fette biscottate, prodotti di panetteria ordinaria. A questi prodotti sono inclusi pomodori pelati, conserve, formaggi e latticini mentre carne e pesce saranno soggetti a un’aliquota del 10%. Per quanto riguarda i beni non alimentari di primo consumo, quali giornali libri e periodici, pare che non siano oggetto del taglio Iva.
Iva azzerata: il commento di Giorgetti e Codacons
Nella sua prima legge di bilancio Giorgia Meloni ha scelto come titolo “Le famiglie ai tempi dell’inflazione in doppia cifra, dai figli al carrello della spesa” per lanciare un forte segnale sociale. Si tratta di un segnale tangibile che impatta sulla vita quotidiana di chi fa fatica ad arrivare a fine mese.
L’azzeramento riguarda tutti ma sarà maggiormente sentito dalle famigli più in difficoltà. Il ministro Giancarlo Giorgetti riguardo alle misure ha precisato che “si tratta di mere ipotesi presentate nel corso della riunione che sono in corso di valutazione politica”. Sarebbe quindi un’ipotesi che, se concretizzata, avrà certamente un impatto sull’inflazione, secondo l’ultimo dato di ottobre che si aggira intorno a + 11,8%, in base a quanto riportato da Repubblica.
Per l’Unione nazionale dei consumatori invece lo sconto dell’Iva non cambierebbe molto sui bilanci familiari. Massimiliano Dona, presidente dell’unione nazionale dei Consumatori, parla di finto risparmio che “sarebbe pari ad appena 10 euro e 7 cent per il pane, 5 euro e 40 cent per la pasta, 6 euro e 9 cent per il latte, per un totale di 21 euro e 56 cent in un anno”.
Per il Codacons si tratta in definitiva di “una misura mediatica che non produce reali vantaggi per i consumatori”.
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