Istanbul, cibo per cani e gatti randagi in cambio di bottiglie di plastica

Marianna Chiuchiolo
Marianna Chiuchiolo
Giornalista con studi in Mediazione Linguistica, una formazione da teatrante e una generale tendenza a perdersi nei vicoli di una fervida immaginazione. Ama in egual misura la scienza e la poesia e si spende da tempo per la crociata della Mental Health Awareness come missione di vita.
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Incentivare il riciclo dei rifiuti, compiere un gesto caritatevole e aiutare cani e gatti a sopravvivere, tutto in un’unica azione: a Istanbul si può. In molte zone della città del corno d’oro sono presenti macchine che fungono da deposito di bottiglie e dispenser di cibo per animali. Ogni volta che qualcuno inserisce una bottiglia di plastica da destinare al riciclo, un po’ di cibo viene rilasciato in un contenitore apposito: facile e veloce. L’iniziativa è stata un vero toccasana per una città in cui si contano oltre 150mila randagi, e che con essi sembra avere un rapporto decisamente sfaccettato. Da una parte c’è una fetta della popolazione che mal sopporta la loro presenza, giudicandoli pericolosi quando affamati, e che spesso si fa artefice di sommarie uccisioni causando problemi di igiene pubblica. Dall’altra non mancano le iniziative a tutela di cani e gatti senza casa: molti centri commerciali li lasciano dormire negli atri durante le notti invernali ed esistono équipe di veterinari che offrono gratuitamente prestazioni e cure. Leggi anche: Pavel Abramov, il bambino che aiuta i randagi dipingendo ritratti degli animali domestici

Non solo ambiente e animali: l’iniziativa educa i cittadini a evitare gli sprechi

Questa non è che la più recente idea promossa dalle associazioni animaliste della città, una soluzione dai molteplici risvolti positivi: non c’è alcun costo per i cittadini e l’ambiente viene tutelato. Ma c’è ancora dell’altro. Pugedon, questo il nome del piano, non vuole limitarsi a offrire sostentamento e riciclare, ma anche a educare i cittadini a evitare gli sprechi. Le macchine sono state installate nei parchi pubblici, aree in cui spesso si sosta per il pranzo, e oltre alla raccolta di bottiglie offrono anche la possibilità di svuotarle dell’acqua residua, che viene raccolta ed erogata negli abbeveratoi. Inoltre il sitema di raccolta ed erogazione funziona a energia solare e il cibo viene acquistato dalla JSC Yucesan, società produttrice dei macchinari, con i soldi ricavati dal riciclo delle bottiglie. Un circolo virtuoso che giova alla città e all’ambiente a costo zero, un esempio che si spera verrà seguito anche in altri paesi. Leggi anche: La storia di Davide, l’italiano che salva i cani dal massacro del Festival in Cina   di Marianna Chiuchiolo

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Marianna Chiuchiolo
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