Quante persone resteranno senza casa? L’intelligenza artificiale è in grado di dirlo

L'intelligenza artificiale è in grado di combattere la povertà? Mito da sfatare o realtà? Uno studio conferma la seconda ipotesi.

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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L’intelligenza artificiale sta diventando una argomento molto controverso, soprattutto per i suoi vastissimi usi. E molte persone hanno la paura che in un futuro molto vicino l’AI possa addirittura rubargli il lavoro e sostituire anche lo psicologo. Ma non bisogna concentrarsi solo sugli aspetti negativi.

L’intelligenza artificiale sembrerebbe essere in grado di prevedere anche delle malattie genetiche e rare. Ma non solo. Uno studio condotto tuttora in America ha dimostrato un risultato assolutamente sorprendente: l’AI può prevedere e prevenire la homelessness, la condizione di chi per vari motivi non possiederà più la sua casa in un periodo futuro. Qual è il risultato della ricerca?

L’Intelligenza artificiale ha salvato Dulce e Valarie: una chiamata le ha cambiato la vita

Come ha fatto l’intelligenza artificiale a salvare Dulce Volantin e Valarie Zays? Come riportato su NPR, un’organizzazione no profit americana, anni fa le due ragazze si erano conosciute dopo essersi lasciate alle spalle delle esperienze e scelte sbagliate.

Dulce ha avuto dei problemi di salute e ha trascorso molto tempo ricoverata in ospedale. Le due avevano terminato tutti i loro risparmi e avevano venduto anche la macchina e dei vestiti per poter dormire in un motel.

Un giorno a Dulce è arrivata una chiamata e all’inizio pensava si trattasse di una truffa, dal momento che una sconosciuta le aveva offerto un sostegno economico. Ma quella telefonata proveniva dal Dipartimento dei servizi sanitari della contea di Los Angeles: era in corso uno studio unico e mai svolto prima con l’obiettivo di frenare in anticipo il numero dei senzatetto, grazie all’intelligenza artificiale.

L’intelligenza artificiale è in grado di capire se una persona ha gravi difficoltà economiche e aiutarla

Los Angeles è una città in cui il numero di senzatetto sta crescendo ogni giorno di più e Dana Vanderford, che offre il suo aiuto nel Dipartimento nell’Unità di prevenzione per gli homeless sostiene: “La situazione è urgente, è come un secchio senza un buco, dobbiamo risolverla. Dobbiamo fare qualcosa”.

Ma come funziona il programma che utilizza l’AI per prevedere chi in futuro o in un preciso lasso di tempo avrà dei gravi problemi economici? Il programma tiene traccia dei dati di sette enti della contea, tra cui visite al pronto soccorso, assistenza per la salute mentale, diagnosi di disturbi da abuso di sostanze, arresti ed iscrizione a istituti che forniscono aiuti alimentari.

Dopo aver combinato e incrociato una serie di dati, l’intelligenza artificiale stila un elenco di persone che sono considerate a rischio di perdere la loro dimora. In poco più di 2 anni il programma anti-povertà ha aiutato 560 persone.

L’intelligenza artificiale salva le persone dalla povertà attraverso delle specifiche previsioni

I risultati completi dello studio verranno pubblicati nel 2026, anno in cui scadranno anche i finanziamenti preposti prima dell’inizio del programma: il budget è di circa 31 milioni di dollari. Sulla base di questi risultati positivi anche la contea di San Diego sta ideando un programma simile per combattere in anticipo la povertà, utilizzando l’analisi predittiva.

Dulce e Valarie sono grate all’intelligenza artificiale: “Adesso siamo felici”

Dulce e Valarie non smetteranno mai di ringraziare Elizabeth Juarez, case manager presso l’Unità di prevenzione dei senzatetto, che le ha chiamate per chiedere l’iscrizione al programma anti-povertà.

Grazie a tutti gli aiuti ricevuti, le due donne hanno trovato una casa tutta per loro, in cui abitano insieme al loro cagnolino Zoey. Valarie si dice convinta che la ritrovata stabilità ha permesso di credere più in se stessa e anche a trovare un lavoro nel settore del trasporto pubblico: “Finalmente ho le idee chiare. Non devo neanche più preoccuparmi di dove e soprattutto se potrò preparare un pasto caldo per me e Dulce“.

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