Intelligenza artificiale e rischi etici: facciamo il punto

L’uso sempre più diffuso dell’intelligenza artificiale potrebbe andare a ridefinire sempre di più lo stile di vita e anche il mondo del lavoro. L’influenza dell’IA si sta già vedendo sulla gestione delle risorse umane.

Alfredo Polito
Alfredo Polito
Si occupa di copywriting, project management e comunicazione per imprese e istituzioni. Per anni ha scritto su la Repubblica ed è autore del libro "La guerra del vino". Tramite Gramsci ha fatto suo il motto di Romain Rolland: pratica il pessimismo della ragione e l'ottimismo della volontà.
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L’nnovazione IA, che sicuramente offre innumerevoli opportunità, sta portando con sé anche diverse sfide al quanto significative, che portano a considerare con maggiore attenzione anche i rischi etici. 

In questo periodo gli aspetti etici riguardanti l’intelligenza artificiale sono più che mai al centro della discussione in molti ambienti e non è un caso che nello speak di Roberto Serra al TEDxLegnano il tema dell’etica sia stato tirato in ballo dal relatore nell’ambito di un’analisi focalizzata sulla relazione tra IA e lavoro.

Quali sono i rischi che potrebbe portare l’uso non etico dell’intelligenza artificiale? Ecco alcune considerazioni. 

Deumanizzazione delle relazioni di lavoro 

Una delle prime sfide dinanzi alle quali ci si potrebbe trovare davanti è quella della deumanizzazione delle tradizionali relazioni di lavoro. Inoltre, potrebbero esserci dei rischi legati anche ad eventuali mancanze in termini di trasparenza delle decisioni organizzative e aziendali. 

L’intelligenza artificiale, infatti, può rivoluzionare e fornire strumenti efficienti, può ampliare le opportunità e parità dei soggetti sul mercato, ma potrebbe al contempo esacerbare anche eventuali problemi che sono già preesistenti. 

IA: il diritto per le imprese che la vogliono utilizzare 

Anche a fronte di evidenti preoccupazioni soprattutto nell’uso dell’Intelligenza Artificiale nel mondo del lavoro, non è possibile ignorare le libertà e i diritti delle imprese nell’adozione di nuove tecnologie. 

Infatti, è necessario capire che si dovrà in un futuro sempre più vicino andare a studiare come equilibrare al meglio la libertà e il diritto delle imprese nell’uso di nuove tecnologie e la protezione dei diritti degli operai e lavoratori impiegati. 

Questo sarà un impegno non indifferente da parte del legislatore affinché diritti e libertà siano rispettate entrambe. 

Nuovi diritti legati all’IA? Forse in futuro

Sono diversi gli esperti di diritto che proprio per preservare un’applicazione etica dell’intelligenza artificiale stanno valutando se si dovranno creare delle leggi ad hoc e delle normative legate al suo impiego. 

Molte di queste “regole” legislative potrebbero essere legate ad alcuni dei problemi etici più sentiti come: richiesta di trasparenza nell’uso dell’algoritmo; sorveglianza e revisione umana degli algoritmi; introduzione di un principio di non discriminazione. 

Le opportunità derivate dall’adozione dell’Intelligenza Artificiale

Nonostante i rischi, ci sono anche diverse opportunità che derivano dall’adozione di nuove tecnologie, a patto che queste siano monitorate e gestite in modo etico. 

È possibile far emergere però anche diversi vantaggi legati all’Intelligenza Artificiale quali miglioramenti in termini di efficienza; parità di opportunità grazie alla digitalizzazione del mercato del lavoro; personalizzazione della formazione professionale. 

Non solo, con l’intelligenza artificiale potrebbe essere possibile anche ampliare le opportunità di partecipare al mercato, aumentare l’efficienza sul piano lavorativo e supportare processi decisionali in modo ottimale. 

Trovare un equilibrio tra diritto e nuove tecnologie 

Dal punto di vista etico è necessario trovare un equilibrio ottimale tra i diritti dei lavoratori ed eventuali limiti appropriati all’espansione dell’impiego dell’intelligenza artificiale e all’uso di nuove tecnologie. 

La cosa più importante è quella di riuscire a fornire a tutti la possibilità di utilizzare al meglio l’IA senza però contravvenire a quelle regole del diritto che vogliono preservare la salute, la privacy, evitare la discriminazione del lavoratore. In primo piano, per trovare questo equilibrio si potrà lavorare sui principi e sulle regole vigenti adattandole al meglio ai nuovi scenari. 

Bisogna evitare, in conclusione, un eccesso di regolamentazione o un’estrema carenza, cercando di riuscire a trovare un equilibrio ottimale che soddisfi tutti i soggetti che sono coinvolti dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale. 

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