Indi Gregory, rinviato stop al supporto vitale. L’ospedale Bambino Gesù: “Pronti ad accoglierla”

È stato nuovamente rinviato lo stop ai supporti vitali per Indi Gregory, la bimba inglese di 8 mesi affetta da una malattia rara mitocondriale.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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È stato nuovamente rinviato lo stop ai supporti vitali per Indi Gregory, la bimba inglese di 8 mesi affetta da una malattia rara mitocondriale che le provoca gravi danni al corpo e che non ha cura. A dare notizia dello slittamento è stato il padre della piccola, Dean Gregory, che ha spiegato come in giornata si pronuncerà sul caso della figlia l’Alta Corte del Regno Unito, a cui la famiglia ha presentato ricorso dopo la decisione dei giudici inglesi di fermare le macchine che tengono in vita la piccola.

I genitori di Indi Gregory hanno chiesto a gran voce di poter portare la figlia in Italia, per affidarla alle cure dell’ospedale Bambino Gesù di Roma. Motivo per cui il 6 novembre – nel corso di un Cdm lampo – il Governo Meloni ha conferito alla bambina la cittadinanza italiana, un primo passo verso il più che difficoltoso trasferimento in Italia.

Indi Gregory, ospedale Bambino Gesù pronto ad accoglierla per le cure palliative

L’ospedale Bambino Gesù sarebbe già pronto ad accogliere Indi Gregory. La struttura sanitaria romana avrebbe un posto per lei al Centro di Passoscuro, nel comune di Fiumicino, che ospita i bambini che non possono guarire dalla loro malattia. In breve, alla piccola non si offrirebbe nessuna terapia innovativa, bensì cure palliative.

I medici dell’ospedale romano, infatti, non hanno messo mai in dubbio quanto accertato dai colleghi britannici: la patologia di cui soffre Indi è una malattia genetica molto grave il cui esito, purtroppo, è scontato.

Un’evidenza, questa, spiegata bene a Il Fatto Quotidiano da Giuseppe Novelli, genetista del Policlinico Tor Vergata di Roma, che – pur sottolineando come effettivamente non ci sia cura alla sindrome della bambina – aveva aggiunto: “I colleghi del Bambino Gesù di Roma hanno le competenze per la gestione del suo caso e certamente una ottima esperienza nel campo delle malattie mitocondriali ed hanno sviluppato protocolli terapeutici di supporto per aiutare i pazienti affetti da queste terribili malattie”.

Semmai la bambina dovesse arrivare a Roma, si eseguiranno nuovi approfondimenti diagnostici, come è doveroso. Ma il quadro clinico appare già piuttosto chiaro e gli esperti del Bambino Gesù sono intenzionati a operare in continuità con i trattamenti terapeutici adottati fino a oggi dagli inglesi.

Questo perché la disponibilità offerta sin dall’inizio dall’ospedale romano ha sempre avuto un unico vero obiettivo: ristabilire una relazione di fiducia tra medici e genitori. Insomma: si vorrebbe portare il padre e la madre della piccola Indi a tornare ad affidarsi ai medici e al loro parere, dando un colpo di spugna a quel clima conflittuale che ormai ha guastato le comunicazioni tra la famiglia e la sanità inglese.

Il padre di Indi Gregory: “Il Bambino Gesù è l’unica vera possibilità per nostra figlia”

Secondo il padre di Indi Gregory i loro diritti di genitori “sono stati calpestati e fatti a pezzi. Questo è già successo ad altri genitori nel Regno Unito. È chiaro che ci vuole una riforma. È così ovvio per così tante persone che deve essere permesso a Indi di andare in Italia a curarsi. Come può essere nel ‘migliore interesse’ di qualcuno morire?”.

Per questo, dice, “l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù ci ha dato una vera possibilità che vogliamo cogliere per nostra figlia. Anche se il trasferimento in Italia comporta qualche rischio, non c’è nulla da perdere né per noi né per Indi. Dato che le prove mediche suggeriscono che ha una ragionevole possibilità di sopravvivere e di migliorare, riteniamo che sia nel suo interesse avere questa possibilità. Continuiamo a essere inorriditi dal rifiuto del Trust e dei tribunali del Regno Unito di darle questa possibilità”.

Infine, il padre di Indi Gregory ha sottolineato come sul suo caso ci sia stato solo “silenzio da parte dei politici e della chiesa d’Inghilterra”. Motivo per cui ora vorrebbe rivolgersi a Papa Francesco e al primo ministro Rishi Sunak per evitare che venga staccata la spina a sua figlia. Mentre continua a ribadire come adesso l’ultima speranza per lui e la piccola sia “l’Italia”.

Solo due giorni fa hanno minacciato di far morire nostra figlia in ospedale, senza neanche darci la possibilità di portarla a casa. Dopo la cittadinanza italiana, ho dovuto presentare un altro ricorso lampo, è una continua corsa contro il tempo. Non potete capire lo stress che io e Claire stiamo vivendo”, ha concluso Dean.

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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