Impianti sciistici chiusi fino al 5 marzo: “La stagione ormai è da buttare”. La Lega contro Speranza

Riapertura degli impianti prevista per oggi rinviata di nuovo. La stagione invernale ormai è da buttare e all'interno del Governo si creano già polemiche.

Silvia Aldi
Silvia Aldi
Classe 1990, laureata in Scienze Politiche con una specializzazione in Comunicazione pubblica Internazionale. Amante della storia sin da piccola e appassionata di grandi classici della letteratura italiana. Si auto definisce una sognatrice che tende a considerare sempre il bicchiere mezzo pieno anche nelle situazioni più critiche. Altri segni particolari? Appassionata di calcio e tifosissima!
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Gli impianti sciistici restano chiusi fino al 5 marzo. La riapertura era prevista per oggi, lunedì 15 febbraio, per tentare di salvare il salvabile di una stagione già in bilico. Eppure il Governo è caduto, ma tutto a quanto pare è rimasto uguale. Forse perché i ministri sono praticamente gli stessi. E allora ecco che un giorno prima della riapertura degli impianti sciistici il ministro della Salute, sempre Roberto Speranza, ha firmato l’ordinanza che rinvia per l’ennesima volta la riapertura degli impianti da sci al 5 marzo. La stagione invernale ormai è da buttare, chiunque dica il contrario mente.

Ed è subito polemica, non solo tra Regioni ma anche all’interno dello stesso Governo. Nel frattempo, Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute dichiara: “Queste cose le dico da ottobre ed è da ottobre che sappiamo che gli impianti sciistici non possono essere aperti“.

Gli impianti sciistici restano chiusi, il provvedimento di Speranza all’ultimo minuto

Ieri, 14 febbraio (un giorno prima della riapertura degli impianti da sci) il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato un provvedimento che vieta lo svolgimento delle attività sciistiche amatoriali fino al 5 marzo 2021, data in cui è prevista la scadenza dell’ultimo Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte il 14 gennaio.

La spiegazione? Il provvedimento tiene conto dei più recenti dati epidemiologici comunicati venerdì 12 febbraio dall’Istituto Superiore di Sanità.

Leggi anche: Il ministro Spadafora: “Riapertura stadi a gennaio? Lo escludo. Sci da febbraio”

Impianti sciistici chiusi, le proteste delle Regioni

Impianti sciistici Regioni.

Per il rinvio della riapertura degli impianti sciistici protestano immediatamente le Regioni. In Lombardia l’assessore al Welfare, Letizia Moratti, sottolinea che la chiusura degli impianti da sci sia un danno grave al turismo invernale. Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio è allibito da questa decisione. Totalmente basito anche il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini:

Stupore e sconcerto, anche a nome delle altre Regioni, per la decisione di bloccare la riapertura degli impianti sciistici a poche ore dalla annunciata e condivisa ripartenza.

Infine, per il presidente del Veneto, Luca Zaia è innegabile che questo provvedimento in zona Cesarini mette in crisi tutti gli impiantisti.

Impianti sciistici chiusi, la Lega contro Speranza

Impianti sciistici chiusi.

L’ennesimo rinvio della riapertura degli impianti sciistici sta creando polemiche all’interno dello stesso Governo. I ministri dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, e del Turismo, Massimo Garavaglia, chiedono che gli indennizzi per la montagna devono avere la priorità assoluta:

Non è solo questione di cifre: non è detto nemmeno che bastino i 4,5 miliardi richiesti, quando la stagione non era ancora compromessa. Probabilmente ne serviranno di più, a maggior ragione se ci sono altri stop.

Il leader della Lega Matteo Salvini insiste che domani lo stesso ministro del Turismo Garavaglia sarà sul territorio per incontrare personalmente gli operatori dello sci:

Da domani, in ufficio o sui territori, siamo pronti a incontrare famiglie e imprese da troppo tempo in attesa degli aiuti promessi.

Continuano la protesta i capigruppo della Lega, Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari che condannano il provvedimento firmato un giorno prima della riapertura e lanciano a Walter Ricciardi e Domenico Arcuri una meritata frecciata:

Non si può continuare con il metodo Conte, annuncio la domenica e chiusura il lunedì. Al di là di Speranza, appena riconfermato ministro, è necessario un cambio di squadra a livello tecnico.

Impianti sciistici chiusi: “Lavoravamo da luglio per preparare la stagione”

Impianti sciistici chiusi.

La rabbia degli impianti da sci che restano chiusi non riguarda soltanto Governo e Regioni ma riguarda soprattutto tutti coloro che stavano preparando la stagione invernale già dall’estate per mettere tutto in sicurezza ai fini del distanziamento sociale e delle regole anti contagio.

L’Anef, Associazione Nazionale Esercenti Funiviari, commenta con molta delusione l’ennesimo rinvio della riapertura degli impianti da sci, sottolineando come la stagione ormai sia totalmente buttata e chiede ristori immediati:

Dopo il 3 dicembre, il 7 gennaio, il 18 gennaio e il 15 febbraio, adesso la proroga al 5 marzo. Ormai la stagione è saltata, ci sentiamo presi in giro di fronte a tutto quello che abbiamo speso per l’apertura di domani, in vista della quale abbiamo assunto altro personale.

I ristori siano immediati, altrimenti il comparto va in fallimento. Siamo il settore più penalizzato: da 12 mesi senza un euro di incasso, ma con spese e stipendi da pagare. La cassa integrazione è arrivata a dicembre, da luglio lavoravamo per preparare l’inverno.

Impianti sciistici chiusi, Ricciardi: “Lo sapevamo da ottobre”

Impianti sciistici Ricciardi.

In questo scenario, Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, ieri è intervenuto a Che tempo che fa e sulla mancata apertura degli impianti sciistici ha dichiarato:

Queste cose le dico da ottobre ed è da ottobre che sappiamo che gli impianti sciistici non possono essere aperti.

Walter Ricciardi ha anche dichiarato che è la Svizzera ad aver fatto entrare la variante inglese in Europa. In Svizzera, infatti, gli impianti da sci sono rimasti aperti, gli inglesi sono andati a sciare in Svizzera e una maestra è tornata a scuola e ha infettato tutti i suoi allievi. Da lì poi si è sparsa nel resto d’Europa. Ricciardi conclude:

Sono cose che noi sappiamo e diciamo, ma che la politica è restia a dire completamente. La verità è che dobbiamo lottare e, se lottiamo con ragionevolezza e concordia, torniamo alla normalità.

Leggi anche: Rivoluzione green sulle piste da sci, in arrivo il primo battipista a idrogeno

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