Il virologo che ha scoperto Ebola: “La pandemia è appena cominciata”

Peter Piot, tra i massimi virologi mondiali, in un’intervista al quotidiano spagnolo El Pais, parla dell’andamento della pandemia di coronavirus e ipotizza possibili scenari.

Elza Coculo
Elza Coculo
Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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In un’intervista al quotidiano spagnolo El Pais, Peter Piot, tra i massimi virologi mondiali e studioso di nuovi virus, consigliere speciale della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, ha affermato:

Se pensiamo all’Europa, praticamente tutti i paesi sono riusciti a contenere la diffusione del virus. I paesi stanno tornando in pista e i governi stanno rivedendo alcune misure. Ma ora dobbiamo prepararci per la cosiddetta seconda ondata. Spero non sia uno tsunami, ma qualcosa di più simile ai focolai che già stiamo registrando nei mattatoi in Germania o in locali notturni in Corea. Nel Regno Unito continuiamo ad avere focolai in alcune case di cura.

La verità è che siamo solo all’inizio di questa pandemia. Finché ci sono persone soggette a infezione, il virus sarà sempre un pericolo perché ha bisogno delle nostre cellule per riprodursi.

L’attuale pandemia si muove silenziosamente

Il virologo Piot, oggi direttore della London School of Hygiene and Tropical Medicine nel Regno Unito, che ad appena 27 anni contribuì con le sue ricerche a scoprire l’ebola, all’inizio di quest’anno ha contratto il virus. Ha spiegato:

Ora so cos’è non solo per averlo studiato, ma anche per averlo conosciuto ‘dall’interno’ ammalandomi. Si tratta di una prospettiva molto diversa e utile, che mi ha dato molte motivazioni in più per combatterlo anche da scienziato.

Come molti suoi altri colleghi, Peter Piot crede che i dati dei contagi siano sottostimati e che la pandemia potrebbe durare ancora per anni. Ha spiegato:

Credo che siamo realisticamente vicini ai 20 milioni di contagi in tutto il mondo e che anche i morti siano molti più di quelli segnalati. Quella del coronavirus, come dell’Hiv, è un’epidemia silenziosa ma è anche molto di più, la più grande crisi sociale in tempo di pace.

Leggi anche: Coronavirus, ultimo monitoraggio: “In 9 regioni Rt sopra 1. Sono 225 i nuovi focolai”

Per combattere la pandemia sarebbe utile il vaccino

Sulle pagine del quotidiano spagnolo, il virologo mette in guardia sui possibili scenari legati al coronavirus. La pandemia non è ancora finita e secondo lui potrebbe durare per anni. Un vaccino farebbe la differenza. Ha detto:

Trovare un vaccino a breve termine farebbe la differenza. In molto dicono che sarà pronto già a ottobre, ma è più probabile che lo sia nel 2021. Di certo questo potrebbe davvero aiutare a tenere sotto controllo l’epidemia.

Leggi anche: Coronavirus, notizie incoraggianti da Oxford: “Vaccino stimola forte risposta immunitaria”

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Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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