Arriva il primo farmaco al mondo per la ricrescita dei denti

Al via la sperimentazione sui primi pazienti del farmaco per la ricrescita dei denti via endovenosa. Possibili soluzioni entro il 2030 per chi soffre di malattie ondontoiatriche.

Flavia De Michetti
Flavia De Michetti
Giornalista versatile, formazione umanistica, amante dei libri e appassionata di comunicazione per riportare accuratamente ciò che ci circonda.
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Un farmaco per la ricrescita dei denti sarà sperimentato in Giappone. Nel mese di settembre di quest’anno, fino all’agosto del 2025, nell’ambito di una ricerca condotta da un team dell’Ospedale Kitano dell’Istituto di Ricerca Medica di Osaka (Giappone), la startup Toregem BioPharma dell’Università di Kyoto (Kyoto City) insieme ad altre organizzazioni hanno annunciato che avrà inizio la sperimentazione clinica di un farmaco che permetterà ai denti mancanti di rigenerarsi.

La startup Toregem BioPharma, fondata nel maggio del 2020, si occupa di ricerca, sviluppo e lancio del farmaco anticorpale per la rigenerazione dei denti basato sui risultati della ricerca del Dr. Katsu Takahashi, chirurgo orale e maxillo-facciale.

Farmaco per la ricrescita dei denti per chi soffre di edentulismo

A seguito della fase iniziale dei test clinici sperimentali e solo dopo averne confermato la sicurezza, un gruppo di ricercatori ha spiegato che, somministrerà il “farmaco odontoiatrico” per via endovenosa a trenta uomini tra i trenta e i sessantaquattro anni che soffrono di edentulismo congenito o parziale per verificarne l’efficacia. Si tratta di una condizione clinica che consiste nella perdita dei denti.

Successivamente, l’intenzione è poi estendere il target a cinquanta pazienti di età compresa tra i due e i sette anni, con quattro o più denti mancanti. Al momento, negli studi sugli animali non sono stati identificati effetti collaterali di rilievo.

Cos’è la perdita di denti acquisita

Si parla di “perdita di denti acquisita”, espressione con la quale si intende la perdita di denti dovuta alla carie o alla malattia parodontale. Il numero di persone di età superiore ai sessant’anni che hanno perso uno o più denti supera i quarantatré milioni all’anno in Giappone.

Nel caso di minori, se questa condizione viene trascurata, lo sviluppo della mascella potrebbe essere compromesso. Ciò comporterebbe la sostituzione frequente delle dentiere durante la crescita del bambino, oppure i denti artificiali devono essere fissati direttamente all’osso mascellare con impianti dopo la fine della fase dello sviluppo.

Se il tessuto originale del dente è disponibile, esiste la possibilità di rigenerarlo

L’ampliamento delle ultime ricerche sono frutto di anni di studio su un particolare anticorpo chiamato “gene 1”, scoperto nel 2021, associato alla sensibilizzazione uterina (USAG-1), che sembrava fermare la produzione di denti aggiuntivi nei topi e nei furetti, con edentulismo congenito.

Dunque, fino a questo momento l’équipe di scienziati ha scoperto un anticorpo monoclonale, utilizzato anche nella lotta contro i tumori, che ha interrotto l’interazione tra USAG-1 e molecole note come proteina morfogenetica dell’osso (o proteina Bmp – Bone morphogenetic protein).

I ricercatori infatti ritengono che se il tessuto originale del dente è disponibile, esiste la possibilità di rigenerarlo. Spiega Katsu Takahashi:

Sapevamo che la soppressione dell’USAG-1 favorisce la crescita dei denti.

Quello che non sapevamo è se sarebbe stato sufficiente.

Questo farmaco si distingue dalla tecnologia attuale e speriamo che diventi una nuova opzione che vada oltre gli impianti e il solo trattamento ortodontico.

Leggi anche: Diabete, arriva l’insulina settimanale: perché secondo gli esperti è una rivoluzione

Farmaco per far riscrescere i denti, quali sono i costi?

Il costo della cura dovrebbe aggirarsi intorno a 1,5 milioni di yen (quasi novemila euro) e la ricerca sarà condotta con l’obiettivo di trattare in futuro persone che hanno perso i denti a causa di carie o altre problematiche. A questo proposito, Takahashi ha aggiunto: “Vorremmo continuare la nostra ricerca in modo che questa sia la terza opzione dopo le protesi e gli impianti”.


La ricrescita dei denti non è un evento inimmaginabile


Lo scienziato biomedico taiwanese-americano Cheng Ming Chuong, autore di un articolo del 2013 sulla ricrescita dei denti umani, ha suggerito che sarebbe utile fare riferimento agli alligatori per vedere come potrebbe funzionare la ricrescita dei denti negli esseri umani. Questo genere di rettili, infatti, secondo lo scienziato, ha denti che crescono in serie di tre e allo stesso modo, come accade nei primi mesi di vita agli umani. Spiega Chuong:

Negli alligatori, sotto un dente maturo se ne trova uno giovanile, e sotto questo si trova un germoglio di cellula staminale che ha il potenziale per diventare un nuovo dente.

Quando il dente maturo cade, il secondo diventa a sua volta maturo e la cellula staminale diviene infantile.

È interessante notare che sono in grado di eseguire questo processo ripetutamente.

Gli esseri umani hanno una struttura simile, ma mancano del germoglio di cellule staminali.

Se solo potessimo capire come manipolare il percorso molecolare coinvolto nella disabilitazione della crescita dei denti, potremmo teoricamente annullarne la perdita.

Leggi anche: Sì alla sperimentazione del primo vaccino al mondo contro il cancro: “Inizio di una nuova era”


Flavia De Michetti

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