I pessimisti muoiono prima rispetto alla media. Lo studio

Secondo un nuovo studio australiano, pubblicato sulla rivista Nature “vi sono indicazioni che atteggiamenti ottimisti e pessimisti possano avere effetti sulla biochimica del cervello e del sangue”.

Elza Coculo
Elza Coculo
Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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Secondo un nuovo studio australiano a cura del team QIMR Berghofer Medical Research Institute di Brisbane, e pubblicato sulla rivista Nature, il pessimismo induce a sviluppare più facilmente malattie cardiovascolari. Il pensiero negativo, dunque, è associato a un maggiore rischio di mortalità. Questo non significa che l’ottimismo tuteli dalla malattia, ma spiega John Whitfield, biochimico clinico e autore principale della ricerca:

Vi sono indicazioni che atteggiamenti ottimisti e pessimisti possano avere effetti sulla biochimica del cervello e del sangue.

Una scala di valutazione del pessimismo

I ricercatori hanno esaminato questionari di circa 3.000 partecipanti di età pari o superiore a 50 anni. Il questionario faceva parte di una ricerca più ampia che ha studiato la salute degli australiani tra il 1993 e il 1995 con informazioni di follow-up disponibili fino alla fine del 2009. Gli autori della ricerca hanno distinto il pessimismo da manifestazioni negative diverse come disperazione, depressione, scarsa autostima. Il punteggio assegnato ai partecipanti è stato calcolato su una scala di ottimismo-pessimismo basata su quanto erano d’accordo o in disaccordo con affermazioni come: “Sono sempre ottimista sul mio futuro” o “Se qualcosa può andare storto, lo farà”. Lo studio non ha evidenziato differenze significative nei punteggi di ottimismo o pessimismo tra uomini e donne.

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Il pessimismo accorcia la vita, ma l’ottimismo non l’allunga

Nonostante le interazioni tra emotività e biochimica del cervello e del sangue siano comprovate, non è chiaro perché il pessimismo induca a sviluppare più facilmente malattie cardiovascolari. Gli esperti hanno ipotizzato che questo effetto sia conseguenza del fatto che le persone pessimiste tendono a prendersi meno cura di se stesse e della salute, ma, appunto, si tratta solo di un’ipotesi. Altro dato significativo dello studio: gli ottimisti non vivono più della media, ma entrambi gli stati d’animo “aumentano” con l’età. Come a dire che gli anziani non conoscano mezze misure. Con l’avanzare dell’età si diventa o decisamente ottimisti o decisamente pessimisti.

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Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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