Il Colosseo del futuro tra high tech e green: “Una struttura estremamente leggera e reversibile”

Sostenibile e tecnologico, con una complessa e sofisticata piattaforma di pannelli mobili il nuovo Colosseo riporterà in auge l'antica meraviglia dell'Anfiteatro Flavio entro il 2023.

Asia Solfanelli
Asia Solfanelli
Intraprendente e instancabile penna, poliglotta, appassionata lettrice e avida viaggiatrice. Sviscerata amante del cinema. E ultimo, ma non per importanza, eterna studiosa, perché non si finisce mai d’imparare.
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Il Nuovo Colosseo sarà una struttura tecnologica e sostenibile in grado di garantire non solo la vista dei sotterranei dell’Anfiteatro Flavio, ma anche la loro ventilazione.

Finanziato dal 2015 con 18,5 milioni di euro, il progetto dovrebbe restituire al monumento simbolo dell’Italia un nuovo volto già entro il 2023. Una sfida ambiziosa, ma anche fortemente contestata. Non mancate infatti critiche al ministro Franceschini, che sotto la sua direzione ha avviato l’iter di progettazione e ormai da anni assicura: “Il Colosseo non sarà Las Vegas”.

Il nuovo Colosseo è “un progetto ambizioso che restituirà al monumento la sua immagine originale”

Il nuovo Colosseo è "un progetto ambizioso che restituirà al monumento la sua immagine originale".

Il Colosseo è da secoli il monumento simbolo del nostro stivale e oggi sofisticate tecnologie posso restituirgli la sua antica meraviglia, ovvero quella stessa visione che fino a fine Ottocento il pubblico ne aveva.

Questo l’obiettivo del ministro della Cultura Franceschini, che da anni sostiene “un progetto ambizioso che aiuterà la conservazione e la tutela delle strutture archeologiche recuperando l’immagine originale del Colosseo e restituendogli anche la sua natura di complessa macchina scenica”.

Lo stesso Ministro racconta:

La nuova arena consentirà di visitare i sotterranei e di vedere la maestosità del Colosseo dal centro, come è stato per secoli fino a fine Ottocento.

I sotterranei del Colosseo devono essere visti da sotto, dai visitatori. Privarli di questo non ha significato e ora sarà possibile.

E ha aggiunto:

La nuova arena consentirà anche di fare eventi culturali di grandissimo livello senza però trasformare l’arena in un luogo di spettacolo.

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Il nuovo Colosseo, sostenibile e reversibile: ecco come sarà

Milan Ingegneria è la società veneziana che, insieme ad altri specialisti, ha vinto il bando di gara lanciato da Invitalia. La stessa ha all’attivo numerosi progetti in tutto il mondo nonché collaborazioni con grandi nomi dell’architettura come Renzo Piano, Mario Cucinella o Rem Koolhas e Arata Isozaki. I progettisti hanno assicurato che il nuovo Anfiteatro Flavio sarà “una struttura estremamente leggera e completamente reversibile”.

Inserito tra i Grandi Progetti Beni Culturali con un finanziamento di 18,5 milioni di euro, il nuovo Colosseo sarà dotato di una serie di pannelli mobili in fibra di carbonio e rivestiti in Accoya, un particolare tipo di legno lavorato in modo da rendere la struttura più robusta e resistente alle intemperie.

Le travi, “poggiate direttamente sulle strutture murarie senza ancoraggi meccanici”, saranno facilmente rimovibili e non intaccheranno lo scheletro originario. E c’è di più. L’impalcatura garantirà anche l’illuminazione degli ambienti sottostanti e la raccolta dell’acqua piovana da utilizzare per i bagni pubblici del complesso.

Alcuni pannelli potranno essere ruotati e mossi lungo il telaio in modo tale da farli ‘scomparire’ all’evenienza e rendere visibili gli ambienti sottostanti.

Il pubblico potrà quindi non solo visitare i sotterranei, ma anche calpestare la piattaforma e guardare l’Anfiteatro dal centro.

Leggi anche: Un tesoro sepolto: l’anfiteatro dell’antica Abellinum riaffiora dai lavori per una pompa di benzina

Tra entusiasmo e critiche, il nuovo Colosseo tornerà ad essere un’arena

Tra entusiasmo e critiche il nuovo Colosseo tornerà ad essere un'arena.

Le prime polemiche era già insorte anni fa, quando appena si era iniziato a parlare di ripristinare il piano di calpestio del monumento. Da allora il ministro della Cultura è aperto e pronto a qualsiasi critica.

Lo storico dell’arte Tomaso Montanari ha subito palesato la sua insoddisfazione per il progetto, a sua detta non altezza dei talenti che l’hanno elaborato. L’archeologo Paolo Liverani, invece, ne ha sottolineato l’inadeguatezza, quando in Italia esistono tanti siti minori ormai da anni in attesa di interventi e manutenzione.

Era abbastanza prevedibile che ci sarebbero stati dei contrari, tuttavia, va detto, i fautori non mancano. Tra questi, ad esempio, l’ex presidente del consiglio superiore dei beni culturali Giuliano Volpe ha mostrato tutto il suo entusiasmo e ha calorosamente ringraziato l’archeologo Manacorda, colui che ha avuto l’idea di lanciare l’iniziativa.

Per i sostenitori, l’intervento all’Anfiteatro Flavio ha prima di tutto lo scopo di preservarne l’integrità. Come spiegano i progettisti:

Il nuovo piano dell’arena proteggerà gli ambienti sottostanti dagli agenti atmosferici, anche lo scarico idrico verrà notevolmente ridotto grazie ad un sistema di raccolta dell’acqua piovana che poi verrà riutilizzata nei servizi igienici del Colosseo.

Insomma, il Colosseo tornerà presto ad essere un’arena, pronta ad ospitare nuovi visitatori e spettatori, a vivere e ha lasciare spazio a spettacoli adatti al luogo.

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