Un tesoro sepolto: l’anfiteatro dell’antica Abellinum riaffiora dai lavori per una pompa di benzina

Per la Sopraintendenza archeologica della Campania non ci sono dubbi sul ritrovamento archeologico: è l'anfiteatro dell'antica Abellinum.

Asia Solfanelli
Asia Solfanelli
Intraprendente e instancabile penna, poliglotta, appassionata lettrice e avida viaggiatrice. Sviscerata amante del cinema. E ultimo, ma non per importanza, eterna studiosa, perché non si finisce mai d’imparare.
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L’anfiteatro dell’antica Abellinum è riemerso lungo la via Appia: una scoperta sensazionale, ma forse non troppo sorprendente. Che a pochi metri in linea d’aria dall’antica Abellinum potessero essere nascosti antichi tesori era piuttosto prevedibile.

Tuttavia, che siano stati rinvenuti mentre le ruspe bucavano il suolo per ammodernare una stazione di carburante ha comunque dello stupefacente.

Ovviamente, i lavori in corso sono stati immediatamente bloccati.

L’anfiteatro dell’antica Abellinum scoperto da un operaio: “I setti murari sarebbero pertinenti all’anfiteatro romano”

L'anfiteatro dell'antica Abellinum scoperto da un operaio: "I setti murari sarebbero pertinenti all’anfiteatro romano".

Si lavorava all’ampliamento e al ristrutturazione di una pompa di benzina. Un operaio stava scavando quando ha toccato qualcosa di solido, inusuale. I pochi centimetri di struttura che sono emersi, composti da materiale tufaceo, hanno subito acceso un allarme e i lavori sono stati prontamente interrotti.

Proprio lungo via Appia ad Atripalda, comune alle porte di Avellino, è stata così rinvenuta quella che per Soprintendenza archeologica della Campania è una struttura muraria di epoca romana, che, se si continuasse con gli scavi ancora più in profondità, porterebbe alla luce un antico anfiteatro: l’anfiteatro dell’antica Abellinum.

Gli archeologi sono infatti subito intervenuti ad approfondire e ad ampliare l’area dell’indagine archeologica.

La Soprintendenza racconta:

i setti murari, realizzati in opera reticolata nel I secolo a.C. sarebbero pertinenti all’anfiteatro romano dell’antica città irpina.

Leggi anche: I tesori sepolti del nostro Paese: l’inestimabile scoperta dell’Anfiteatro di Volterra

La ‘fortuita’ scoperta dell’anfiteatro dell’antica Abellinum

La 'fortuita' scoperta dell'anfiteatro dell'antica Abellinum.

L’area in cui sono stati rinvenuti gli antichi tesori dell’anfiteatro dell’antica Abellinum è un’area, almeno dal punto di vista archeologico, molto ricca. Quella che nella zona negli anni è stata portata alla luce ha tutta l’aria di un’antica città.

Proprio vicino al perimetro di sedìme dell’impianto per la distribuzione di carburanti si trova una recinzione che divide l’odierna via Appia dalla cittadina dei Sanniti e dei romani, sorta nel IV secolo a. C. ed emersa da un terreno privato.

In particolare, intorno ad un edificio privato di epoca romana, sono stati rinvenuti i resti del calidarium di una struttura termale, il forum, una sezione dell’antico acquedotto del Serino e un pezzo della struttura ellittica di un anfiteatro.

Insomma, tracce che fanno ben supporre che quel tesoro fortuitamente scoperto dagli operai sia proprio l’anfiteatro di questa antica città che sorgeva proprio nei pressi degli odierni scavi.

Il futuro dell’anfiteatro dell’antica Abellinum

Bloccati i lavori al cantiere, si procede ora con gli scavi archeologici con l’obiettivo di individuare la reale estensione della struttura muraria rinvenuta.

Ampliare l’area di indagine è stata la prima preoccupazione poiché tutto sembra far supporre che l’estensione delle mura sia ben altra da quel che a prima vista possa sembrare.

Purtroppo, già dal primo sopralluogo e da quel poco della struttura che è riaffiorata si sono chiaramente manifestati i danneggiamenti, sicuramente dovuti alla costruzione della pompa nei primi anni Settanta.

Ora si procede con cautela.

La Sopraintendenza sull’anfiteatro dell’antica Abellinum ha comunicato:

A conclusione delle indagini si deciderà una valutazione di quanto portato alla luce e del futuro delle strutture scoperte.

Nel frattempo, il sindaco di Atripalda, Giuseppe Spagnuolo, si è già mosso per “avere informazioni rispetto alla rilevanza di quello che è venuto fuori dal sottosuolo e di quello che si sta svolgendo. Siamo in una fase di attesa e di valutazione e tutto questo, con la sospensione dei lavori e le ulteriori indagini, garantiscono un’eventuale tutela di quello che si cela nel sottosuolo in quella zona”.

Che nel sottosuolo siano nascosti secoli di storia non è un fatto nuovo, a sorprendere è forse la consapevolezza che ci sia ancora così tanto da scoprire. I numerosi e continui rinvenimenti che ad oggi continuano a riaffiorare, proprio quando iniziano ad operare nuove imprese di edilizia, fanno davvero credere nell’esistenza di una ‘Atlantide’ ancora sommersa.

Leggi anche: Egitto, torna alla luce la città d’oro perduta di Aten: risale a 3mila anni fa

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