Il cinema è green: Avatar 2 vuol salvare il pianeta

James Cameron è la Greta Thumberg del grande schermo: ecosostenibilità, il grande messaggio di Avatar 2 per la sopravvivenza della Terra.

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L’uomo conquista nuove terre e ne danneggia gli elementi primordiali. Una lotta condivisa, affinché questo non accada, è oggi estremamente vitale: Avatar 2, La via dell’acqua, il nuovo film diretto da James Cameron e distribuito da Walt Disney Studios Motion Pictures, uscito nelle sale il 14 Dicembre dopo 13 anni dal primo Avatar, è già centrale nella sensibilizzazione ecologica del nostro pianeta.

Avatar 2, il ritorno su Pandora

Sia il primo sia il secondo film Avatar sono ambientati in un mondo fantascientifico chiamato “Pandora”, lontano 4,4 anni luce dalla terra e abitato da una popolazione indigena di umanoidi chiamati Na’vi. Se nel primo questi esseri dalla pelle blu vivono nelle foreste pluviali e combattono per proteggerle dall’invasione umana, nel secondo gli spettatori sono immersi negli ecosistemi acquatici di Pandora.

Cameron sfrutta le sue conoscenze come esploratore marino per creare gli oceani di Pandora, abitati da specie acquatiche aliene, ma anche simili ad alcuni rettili marini che hanno abitato l’oceano milioni di anni fa. L’acqua è centrale nell’ambientazione in quanto elemento primordiale della vita.

L’acqua connette tutte le cose

Più volte nel film ricorre la frase “l’acqua connette tutte le cose: la vita alla morte, il buio alla luce” e “ l’acqua non ha inizio o fine”. Le immagini del film mostrano un pianeta caratterizzato dalla purezza incontaminata, una vita a stretto contatto con la natura e il rapporto simbiotico dei due protagonisti con essa. Questo legame bio-neuro-chimico permette di sentire ad uno il corpo dell’altro e viceversa e inoltre attraverso le terminazioni nervose riescono a connersi con il proprio passato.


La vita sul nostro pianeta è la perfetta antitesi del ‘mondo avatar’. L’elemento centrale sulla terra è la tecnologia che con il suo sviluppo rende l’uomo sempre più affamato di conquista, sfruttando tutto ciò che è incontaminato. La guerra tra i corpi militari statunitensi arrivati su Pandora per prelevare più combustibile possibile e conquistare il terreno per una “cosiddetta genesi dell’Umanità”, e gli autoctoni che difendono il proprio territorio e le proprie risorse, mostra la furia bellica dell’uomo, la sua avidità nello sfruttare le risorse naturali per i propri scopi economici e il disastro ambientale che ne deriva.

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Avatar 2, il blu al centro del film

avatar 2

I na vi sono blu, l’universo in cui si trova il pianeta pandora è blu, l’oceano è blu. Il colore dell’acqua è talmente bello e fotorealistico che trasmette il piacere di vivere a contatto con l’oceano. L’acqua è protagonista di tutte le scene in quanto è in essa che avvengono nuove intese, amori, amicizie e guerre. Questa è limpida, trasparente, ricca di animali e piante. È pura.


Attraverso questa onnipresenza acquatica emerge la volontà del regista di trasmettere l’importanza di proteggere gli oceani per avere un pianeta sano. L’acqua cattura il carbonio in superficie e lo trasferisce in profondità, riducendo la CO2 nell’atmosfera. È fondamentale continuare a portare avanti la battaglia volta a salvare un terzo degli oceani entro il 2030. Lo sfruttamento marino proviene infatti dall’utilizzo di concimi, pesticidi e altre sostanze chimiche che attraverso i fiumi finiscono nei mari.

Questo, oltre all’eccessiva presenza di plastica, la pesca illegale, le trivellazioni nell’artico, la perdita delle barriere coralline e l’innalzamento del livello marino causato dall’eccessivo riscaldamento globale, stanno distruggendo i nostri oceani e continuano a causare l’estinzione di tantissime specie acquatiche.

In questo decennio 2020-2030 in cui l’ONU si dedica alla battaglia per il ripristino degli ecosistemi, il film di Cameron è un piacevole e significativo racconto di grande riflessione e sensibilizzazione.

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di Ilaria Mari

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