Identikit No Vax: ecco chi sono e cosa vogliono i negazionisti del vaccino

Una ricerca delinea il profilo degli oppositori al vaccino anti Covid-19. Ecco chi sono i No Vax e cosa rischiano.

Clarice Subiaco
Clarice Subiacohttps://medium.com/@ClariceSubiaco
Classe 1986, passato di studi umanistici e presente nel mondo dei dati. In mezzo, esperienze di lavoro come Digital PR, Content Strategist e Project Manager per startup e agenzie internazionali. Ama raccontare l'innovazione che ha un forte impatto sociale.
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Microchip iniettati sotto pelle, controllo della mente attraverso il 5G, malattie incurabili, sono solo alcune delle teorie complottiste che i No Vax associano alla vaccinazione anti Covid-19. Ma se nel corso dei secoli i vaccini ci hanno aiutato a debellare malattie mortali come tubercolosi o vaiolo, perché di fronte all’antidoto che può finalmente liberarci dalla minaccia del Coronavirus e ricondurci alla normalità, ci sono persone che oppongono resistenza?

Da dove nasce la paura per i vaccini?

Già dagli anni ‘90 iniziano a prendere piede in Italia i primi movimenti antivaccinisti, alimentati dallo studio del ricercatore britannico Andrew Wakefield che individuava una serie di correlazioni tra autismo e vaccino trivalente. Lo studio pubblicato su The Lancet e poi ritirato ha avuto un’eco senza precedenti e anche dopo essere stato smentito da numerose altre ricerche, ha lasciato comunque una traccia nelle paure collettive. 

No Vax e complottismo nell’era di Internet

Se negli anni ‘90 i gruppi che sostenevano teorie No Vax erano più circoscritti, con l’uso di massa di internet la questione ha assunto una portata decisamente più ampia. Negli Stati Uniti, il movimento di QAnon ha fatto moltissimi proseliti, mentre in Italia è nato il movimento dei gilet arancioni capitanati dal generale Pappalardo che lo scorso anno ha portato in piazza decine di No Vax per protestare contro la cosiddetta “dittatura sanitaria”. Uno dei bersagli più noti tra gli antivaccinisti è il fondatore di Microsoft, Bill Gates, accusato di voler portare avanti un progetto di sterminio della popolazione mondiale e definito dal leader di Forza Nuova, Foberto Fiore, “un anticristo di Manhattan”.

Leggi anche: Perché le persone credono ai complotti?

Identikit dei No Vax: over 45 e leggera maggioranza di donne tra i più contrari al vaccino

Secondo una ricerca condotta dalla Fondazione Italia in Salute sul rapporto tra gli italiani e i vaccini, il 7,5% della popolazione è fortemente decisa a non sottoporsi alla vaccinazione contro il Covid-19. Gli oppositori al vaccino rientrano nelle fasce di età più alte: il 13% ha tra i 46 e i 55 anni, il 7,8% ha più di 65 anni e il 7,3% si trova nella fascia tra i 36 e i 45 anni. Le donne prevalgono leggermente sugli uomini: 8,6% contro 6%.

Il pericolo dei “Nì Vax”, i dubbiosi del vaccino

Sebbene i più giovani non si dicano contrari al vaccino, tra loro il 9% esprime perplessità o pensa sia ancora presto porsi il problema. Se si sommano i No Vax a ai dubbiosi si ottiene che quasi una persona su quattro in queste due specifiche classi di età, 26-35 anni e 46-55 anni, rifiuta o ha dubbi sulla vaccinazione, dove il dubbio prevale nella classe più giovane e il rifiuto nelle persone di età maggiore. Sul resto della popolazione, e in particolare fra i giovanissimi e le persone più adulte, la percentuale dell’atteggiamento anti-Covid è al minimo.

No Vax e comportamenti pericolosi

Lo studio indaga, inoltre, su come si comporterebbero i contrari al vaccino di fronte a sintomi assimililabili al Covid-19. Rispetto ai Pro Vax, gli antivaccinisti si dicono meno propensi a chiamare il medico di base e a fare il tampone. Ma c’è un dato ancora più preoccupante: i No Vax avviserebbero con meno probabilità le persone con cui sono state in contatto in caso di positività al virus e rispetterebbero meno l’isolamento. Dalla ricerca emerge che il comportamento più gettonato tra i negazionisti del vaccino sia quello di aspettare e non fare nulla. Infatti, mentre nella popolazione quanti non farebbero nulla in attesa dell’evoluzione delle cose rappresentano il 12%, fra quanti non si vogliono vaccinare si arriva addirittura al 28,7%, quasi tre volte di più.

Le persone in salute sono meno propense a farsi vaccinare

Un altro dato interessante che emerge dal rapporto è che incrociando le risposte sullo stato di salute con quelle relative alla propensione al vaccino si ottiene che le persone affette da patologie o che affermano di non stare bene, in nessun caso rifiuterebbero di sottoporsi al vaccino.

I dubbi ed il rifiuto prevalgono nelle persone in buona salute per le quali è evidentemente più complicato digerire il concetto di prevenzione, a dimostrazione di quanto sia fondamentale avere anche un buona comunicazione per far comprendere a pieno il concetto di salute collettiva

Questo il commento di Federico Gelli, presidente della Fondazione Italia in Salute.

Pfizer e Moderna, i vaccini che godono di maggiore fiducia

Un altro dato interessante è relativo alla popolarità dei vaccini: il 90% degli intervistati ha un’opinione ben precisa sui vaccini Pfizer e AstraZeneca, l’80% ha un’opinione su Moderna e Johnson & Johnson, mentre il 70% su Sputnik. Tra tutti, il vaccino che gode di maggiore fiducia è quello prodotto dalla Pfizer-BioNTech, per il quale esprime fiducia l’81,4% delle persone; a seguire c’è il vaccino Moderna, che arriva al 74,2%; al terzo posto c’è il vaccino prodotto da Johnson & Johnson con il 68,5%. La sorpresa è nel quarto posto, occupato dal vaccino su cui si hanno meno informazioni, ovvero Sputnik che con il 51% di fiducia supera AstraZeneca, che si ferma al 49,8% 

Livello di istruzione e fiducia nei vaccini


Per quanto riguarda il livello d’istruzione, il 25,2% dei No Vax ha un livello di scuola media  inferiore e diploma di istituto professionale. La cosa interessante è incrociare questo dato con quello della fiducia verso i cinque principali vaccini in commercio: Pfizer, Astra Zeneca, Moderna, Johnson & Johnson, Sputnik. Tendenzialmente a mano a mano che si scende nel grado di istruzione, aumentano le persone che hanno poca fiducia verso i vaccini. Tuttavia, vi è un’eccezione per il vaccino Sputnik, per il quale in termini relativi si registra una maggiore fiducia nei livelli di istruzione più bassi.

Cosa rischiano i No Vax? Ilaria Capua: “Chi non si vaccina rischia danni a lungo termine”

Rifiutare il vaccino è un rischio non solo per sé stessi, ma anche per tutte le altre persone. Lo ha ribadito in un intervento alla trasmissione DiMartedì, la professoressa Ilaria Capua, qualche giorno fa:

Se non ci vacciniamo, rischiamo di dover ricominciare da zero dopo l’estate. Chi non si vaccina rischia di sviluppare il long covid, di cui si parla poco. Dopo la pandemia di Spagnola, ci sono state ripercussioni sulle persone colpite. Il virus può avere complicazioni ed effetti a lungo termine che non siamo in grado di definire. Anche solo per questo, le persone si devono vaccinare. Altrimenti rischiamo di andare incontro ad una grandissima crisi

Un monito arriva anche nei confronti dei pregiudizi che si sono ormai sviluppati attorno al vaccino AstraZeneca, complici le indicazioni altalenanti sull’uso del farmaco. 

Chi rifiuta il siero dell’azienda anglosvedese rischia di “ammalarsi e sovraccaricare un sistema che ora sta tirando fuori la testa dall’acqua. Non possiamo rischiare che la tendenza si inverta di nuovo. Le pandemie scuotono i sistemi e alcuni crollano. In alcuni casi, i sistemi sono già fragili. Noi abbiamo il vaccino, lo strumento per evitare che i sistemi crollino. Altrimenti rischiamo di dover ripartire da zero dopo l’estate

Conclude la direttrice dell’UF One Health Center dell’Università della Florida.

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