1 dicembre 2020, inizia l’ultimo mese di questo faticoso anno 2020 e Google accende qualche lucina natalizia per noi. Per noi che quest’anno sentiamo il clima delle feste davvero poco, se poi davvero lo sentiamo. Noi che in giro non abbiamo ancora trovato decorazioni natalizie, alberi addobbati, e forse neanche a casa abbiamo davvero voglia di perderci in preparativi per ricorrenze che, forse, solo se costretti chiameremmo “vacanze”. Forse oggi il Doodle di Google vuole ricordarci proprio questo, che forse non sarà come avevamo sperato, ma sta iniziando comunque un mese speciale.
Google ricorda: uniti nelle festività, anche a distanza sociale
Per qualcuno è arrivato troppo in fretta, in un susseguirsi rapido di giornate una uguale all’altra. Con quella cadenza impercettibile son trascorsi strani mesi in cui, più che protagonisti, ci siamo sentiti spettatori. Per altri dicembre è il traguardo sofferto, raggiunto a fatica passando attraverso un sentiero lungo, intricato e in salita, e si apre con un’unica speranza, che finisca presto.
Il Doodle Google è per tutti, ma soprattutto per quest’ultima categoria. Quell’uccellino che vola sulla scritta e posiziona lampadine colorate ci ricorda che si sta aprendo un periodo di festività, un periodo che per definizione dovrebbe essere luminoso, raggiante e pieno di speranza. Nell’intrecciare fili, quel canarino giallo ci rammenta però anche che, oggi più che mai, in tutto questo, siamo uniti e in qualche modo vicini, come legati da una collana di luci. E ognuno di noi è fonte di energia.
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December global holidays 2020, non solo natale
Il December global holidays 2020 si riferisce alle festività natalizie la cui cadenza accomuna svariate culture e religioni. Queste festività rompono qualsiasi tipo di barriera, etnica o legata a qualsivoglia credenza, e ci traslano in una dimensione comune: quella gioiosa del tempo libero, delle ore trascorse in famiglia e delle grandi abbuffate di cibo. E se anche dovremo dire no a grandi tavolate bandite di alimenti e di giochi, non possiamo rinunciare al nostro spirito, quello spirito che, proprio in momenti come questi, può farci sentir vicini abbattendo quelle barriere che più che mai oggi ci opprimono, quelle sociali.
Natale, Santo Stefano, Capodanno, solo per citare quelle conosciamo meglio. Poi c’è la festa ebraica delle luci, l’Hannukah, quella iraniana legata al culto di Mitra, il dio del sole, la Yalda. In qualche parte del mondo i festeggiamenti sono al sole e al mare, in altri davanti al fuoco del camino o al gelo tra la neve. In vista di futuro più fulgido e di un tremendo anno che, almeno, sta per finire, proprio il primo dicembre abbiamo un impegno: recuperare energie e speranze, e accendere i nostri cuori.
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