“Vinco 400mila euro alla lotteria, ma mio marito è ludopatico e non mi fanno riscuotere”. È giusto o no?

Una donna fa causa per ottenere il premio della lotteria che le ha regalato la madre e che l'ente non paga, perché reclamata dal marito, iscritto all'anagrafe di auto divieto al gioco. È giusto negarle la vincita?

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Vincere alla lotteria ma non poterne usufruire. È questa la storia di Sandra Daniela Tuccelli la quale a causa della ludopatia del marito non ha ottenuto il pagamento di 400mila euro, vinti alla lotteria. “Ci avrebbero cambiato la vita, ce li hanno tolti”, commenta la giovane donna di Valencia, cameriera di professione.

Sandra Daniela ha ricevuto dalla madre, come regalo, un buono per la lotteria ONCE del 1° gennaio ma non può percepire la vincita a causa di un regolamento che nega il pagamento del premio a causa del marito, essendo iscritto al Registro Generale dei Divieti di Accesso al Gioco, un sistema di autoesclusione che vieta ai giocatori d’azzardo di partecipare a qualsiasi attività ludica sia online sia in presenza.

Il regolamento che vieta di ottenere il premio della lotteria

lotteria

Sandra Daniela ha spiegato ad ABC, alla presenza della madre Susana e del suo avvocato Salvador Pérez, che al marito, in sede di riscossione della vincita, non gli sia stato spiegato nessun regolamento:

Non gli hanno spiegato niente. Hanno messo un mucchio di fogli uno sopra l’altro e gli hanno fatto firmare senza leggere la stampa fine.

Siamo devastati, hanno preso i nostri soldi. Stiamo prendendo sonniferi e soffriamo di continui attacchi d’ansia. Spero che giustizia sia fatta.

La legge prevede, infatti, il divieto di acquistare prodotti e di riscuotere premi per le persone che “hanno volontariamente chiesto che gli venga interdetto l’accesso al gioco o che ne siano interdette con fermo provvedimento giudiziale, che sarà associato con impossibilità di pagamento”. Il Ministero dei consumatori si serve del Registro generale dei divieti di accesso al gioco d’azzardo per tutelare le persone che soffrono di gioco d’azzardo compulsivo, escludendo o limitando la loro partecipazione a tutte le attività di gioco d’azzardo.

L’avvocato della donna ha spiegato che si tratta di un caso difficile da vincere, essendoci dei precedenti simili. Ha dichiarato di aver richiesto in due occasioni le immagini delle telecamere di sicurezza dalla Delegazione ONCE di Valencia per dimostrare che gli erano stati messi davanti dei documenti senza spiegarli o farglieli leggere, rendendo poi, di fatto, impossibile far cambiare intestatario per ritirare il biglietto. A tal proposito però la società ha replicato dicendo che il sistema di videosorveglianza è inattivo ma il legale ha intenzione di rispondere con una denuncia all’Agenzia per la protezione dei dati.

Dove vanno i soldi vinti alla lotteria e non incassati dai ludopatici?

La vicenda ha sollevato diverse polemiche inerenti alla destinazione dei soldi che non vengono poi incassati dai vincitori, il cui nome risulta iscritto nell’elenco del RGIAJ. ONCE fa sapere che tali somme vengono utilizzate per scopi sociali propri dell’organizzazione. Inoltre, pur essendo vietato l’acquisto dei biglietti della lotteria per un giocatore che soffre di un disturbo compulsivo pare che il controllo di fatto non avvenga, non essendo richiesto nei punti vendita alcun documento, mentre ciò accade invece nel momento in cui si vuole riscuotere la somma di denaro che si è vinta.

Va inoltre specificato che essere inseriti nel registro apposito che vieta l’acquisto e la riscossione dei premi non è un atto che si subisce. Il soggetto stesso, il quale soffre di questa problematica, chiede volontariamente che gli sia interdetto l’accesso al gioco con un fermo provvedimento giudiziale. Sono le persone stesse, essendo ludopatiche, a proteggersi per non cadere di nuovo nel vizio.

Leggi anche: Pupo: “Ero miliardario, poi sono arrivati i debiti. Ho pensato anche al suicidio”

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