Giro d’Italia, uomini in scarpe rosse manifestano contro la violenza sulle donne

L'iniziativa di uomini in scarpe e mascherine rosse contro la violenza sulle donne può rappresentare un esempio da seguire per tanti altri uomini della Penisola.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Lunedì 10 maggio in occasione della terza tappa del Giro d’Italia, in partenza da Biella e diretto a Canale, gli attori e tecnici della Compagnia Teatrando hanno manifestato contro la violenza sulle donne con mascherine e scarpe rosse, a dispetto anche della pioggia.

Dopo una passeggiata per le strade di Biella si sono posizionati sul palco e al passaggio dei ciclisti hanno mostrato i loro cartelli con su scritto:

Stop alla violenza contro le donne.

Portate in giro il messaggio.

L’iniziativa contro la violenza sulle donne

Contro la violenza sulle donne_FlashMob

Lo scorso 27 febbraio gli stessi attori hanno realizzato il primo flash mob al maschile contro la violenza sulle donne. Tutto è nato da una provocazione della giornalista Milena Gabanelli, la quale si è domandata perché ci fossero solo manifestazioni di donne e non di uomini contro altri uomini che uccidono le loro mogli o fidanzate.

Da qui Paolo Zanone, imprenditore tessile e direttore artistico della Compagnia Teatrando di Biella, ha deciso di animare il primo flash mob coinvolgendo soli uomini per mostrare tutta la loro vicinanza alle donne, vittime di violenza e soprusi da parte di altri uomini. Tanti altri in giro per l’Italia lo hanno seguito in quest’iniziativa.

L’idea è che gli uomini essendo parte integrante del problema non possono rimanere a guardare ma è necessario che intervengano e prendano posizione.

L’evento del 10 maggio contro la violenza sulle donne

contro la violenza sulle donne_giro d'Italia

Alle 10.45 del 10 maggio venticinque uomini in scarpe rosse sono partiti dalla sede della compagnia Teatrando in via Ogliaro, hanno attraversato via Corradino Sella, via Marconi e percorso viale Matteotti fino alla Fons Vitae, dove si sono posizionati su un palco messo a loro disposizione.

Al passaggio dei ciclisti hanno mostrati i cartelli con il messaggio: “Stop alla violenza sulle donne, portate in giro il messaggio”.

Il direttore di Teatrando, Paolo Zanone, come riporta il comunicato stampa dell’associazione, si è così espresso riguardo all’idea e al messaggio che si è voluto lanciare:

La nostra idea è di nuovo di attirare l’attenzione, farci vedere e far passare un messaggio molto semplice e inequivocabile.

Dal momento che saremo alla terza tappa del Giro, la speranza è che, come già accaduto dopo il flashmob, altri uomini nelle città e dei paesi che saranno toccati dalla gara, possano organizzare qualcosa di simile e veicolare lo stesso messaggio.

La raccolta fondi contro la violenza sulle donne per le vittime e per i carnefici

Nelle scorse settimane, sempre con il supporto di Teatrando, si è attivata anche un raccolta fondi a favore dell’Associazione Paviol, che a Biella offre sostegno psicologico, sociale ed educativo per adulti e bambini vittime di violenza.

Inoltre la raccolta servirà a sostenere il progetto S.P.A.M., che sta per Supporto Psicologico Adulti Maltrattanti, e consiste in un percorso che va ad aiutare coloro che hanno compiuto atti di violenza.

L’obiettivo di riflesso è sempre quello contro la violenza sulle donne, perché solo educando l’uomo a cambiare il proprio punto di vista culturale si matura il rispetto verso l’altro sesso.

Il crowdfunding intitolato “Gli Uomini in scarpe rosse accanto a Paviol”, è stato attivato sulla piattaforma GoFundMe e l’obiettivo è quello di raccogliere 8.000 euro entro luglio, che vadano a coprire dieci percorsi educativi.

Zanone ha voluto inoltre precisare le motivazione di un tale progetto:

Accogliere non vuol dire dimenticare la violenza agita; aiutare non vuol dire togliere responsabilità all’accaduto; cambiare non vuol dire far diminuire le pene. Ma accogliere, aiutare e cambiare vuol dire lavorare affinché non si continuino a commettere gli stessi errori.

Leggi anche: Violenza sulle donne: un problema ancora grave e mondiale

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