Nessuno è immune: il Covid contagia anche l’arte e i grandi artisti

Nella Giornata nazionale per le vittime del Covid, il pensiero viaggia attraverso l'ultima annata e si sofferma sull'arte come strumento di riflessione ma anche d'evasione.

Asia Solfanelli
Asia Solfanelli
Intraprendente e instancabile penna, poliglotta, appassionata lettrice e avida viaggiatrice. Sviscerata amante del cinema. E ultimo, ma non per importanza, eterna studiosa, perché non si finisce mai d’imparare.
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Covid, un anno dopo: il virus continua a contagiare e, malgrado i vaccini, siamo consapevoli di essere ancora nel pieno della pandemia.

Mentre nella Giornata nazionale dedicata alle vittime della malattia è inevitabile ripensare a tutte le persone contagiate e che purtroppo non ce l’anno fatta, il pensiero ripercorre l’ultimo anno attestando anche come ogni aspetto della nostra vita sia drammaticamente cambiato.

La nostra quotidianità non è più la stessa, la nostra casa, il nostro lavoro, i rapporti umani non sono più gli stessi, e, guardando bene, persino l’arte è stata contagiata.

Quest’ultima, con originali creazioni e nell’attualizzare grandi e celebri capolavori con estrema ironia, riuscirà però forse a strappare qualche sorriso, pur nell’amara consapevolezza che nessuno e niente sono immuni.

The Covid Art Museum, il museo virtuale delle opere d’arte effetto pandemia

The Covid Art Museum, il museo virtuale delle opere d'arte effetto pandemia.

The Covid Art Museum raccoglie testimonianze creative nate nei giorni della pandemia in tutto il mondo: arte online e gratis.

Tre pubblicitari spagnoli, Irene Llorca (nata ad Alicante nel 1993), José Guerrero (Alicante, 1991) e Emma Calvo (Barcellona, 1994), hanno creato una pagina Instagram, CAM, un vero e proprio museo digitale d’arte dedicata al Covid.

Come spesso accade l’arte diventa strumento di indagine della realtà, suo riflesso, o anche sua espressione, così sono davvero numerosissimi gli artisti che da questo buio periodo hanno trovato l’ispirazione per nuove opere.

Perchè quindi non raccoglierle?

Così è nato The Covid Art Museum, un progetto aperto, a cui liberamente si può contribuire inviando ai tre fondatori l’opera attraverso un formulario su Google oppure utilizzando su Instagram l’hashtag #CovidArtMuseum.

Qualità, originalità e impatto emotivo sono gli unici requisiti, mentre sulle tecniche da utilizzare alla fantasia non si pongono limiti: illustrazione, 3D, foto, video, pittura, scultura…

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Il Covid contagia le grandi opere d’arte: l’iniziativa ucraina

In Ucraina l’iniziativa che, allo scopo di appiattire la curva dei contagi, #Flattenthecurve, propone una rivisitazione dei grandi capolavori d’arte, parte proprio dal Ministero della Cultura e della sicurezza dell’informazione.

C’è il capolavoro di Leonardo da Vinci, la Dama con ermellino che si aggrappa a pacchi di pasta e lenticchie, Napoleone in sella cavallo che si trasforma in un rider del delivery, la Creazione di Adamo, raffigurata nella Cappella Sistina da Michelangelo Buonarroti, in cui ci le due mani si scambiano un flacone di disinfettante. Ma anche Gesù ne l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, solo e munito di mascherina.

Un modo originale per veicolare messaggi essenziali volti alla prevenzione dei contagi dal virus: mantenere le distanze, lavarsi le mani e indossare la mascherina.

Il progetto realizzato dall’agenzia di comunicazione Looma sfrutta così il valore simbolico dei grandi capolavori d’arte, intramontabili in seacula seaculorum.

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Il Covid contagia l’arte: in Italia i grandi capolavori cambiano ironicamente nome

Il Covid contagia l'arte: in Italia i capolavori d'arte cambiano nome.

Anche in Italia non si pecca di originalità: grandi opere d’arte di artisti, come Michelangelo, Caravaggio, Magritte e Khalo vengono ‘contagiate’ e ribattezzate ironicamente in chiave Covid.

L’opera di Antonio Ligabue, L’autoritratto con cane, diventa La passeggiata in riferimento a quanti pur di mettere il naso fuori casa fanno fare chilometri e chilometri al cane. Raffaello Sanzio, invece, dipinge riflessivi angioletti che in tempi Covid s’accaparrano il titolo Cose da fare.

E mentre Piazza Italia di Giorgio De Chirico si trasforma amaramente in Centro città, richiamando la desolazione dei centri urbani, l’Autoritratto con collana di spine di Frida Kahlo diventa L’estetista Chiuso.

E non mancano: L’Assembramento, La Conference call, La schiena da divano.. insomma la creatività non avuto che da impazzire.

Anche oggi, che difficilmente si riesce ad allontanare la mente da quella che è ancora una delle più grandi tragedie degli ultimi secoli, l’arte dimostra ancora qual’è uno dei suoi più grandi poteri poteri e più preziose qualità: farci evadere.

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