Giorgia Meloni al Senato: la fiducia è sua con 115 sì

Con 115 sì, 79 no e 5 astensioni, le neo premier Giorgia Meloni, ieri sera, ha incassato la fiducia anche in Senato. Vediamo nel dettaglio i temi affrontati e le voci di Palazzo Madama.

Rosarianna Romano
Rosarianna Romano
Rosarianna Romano, classe 1997. Formazione umanistica e interessi eclettici, sedotta dall'arte e dalla storia contemporanea, ama leggere i libri e la realtà. Nata in Puglia e bolognese d'adozione.
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Giorgia Meloni al Senato ha incassato la fiducia con 115 sì, 79 no e 5 astensioni. sono stati 49 i minuti di intervento, dove la prima premier donna d’Italia ha risposto punto per punto alle critiche, disegnando il suo primo schizzo per “risollevare l’Italia”.

Secondo Meloni, l’Italia non dovrà passare “dalla dipendenza dal gas russo a quella dalle materie prime cinesi”, dovrà superare blocchi burocratici incomprensibili, far ripartire le trivelle nell’adriatico perché se il gas lo estraggono altri “non è che inquina di meno”, trasformare il Sud “nell’hub energetico dell’Europa”. Toccando anche il tema della guerra in Ucraina e di una pace che non si ottiene né “con la resa di Kiev” né “con le bandiere arcobaleno” in piazza, Meloni al Senato ha fatto il suo discorso: facciamo chiarezza sulla giornata di ieri.

Meloni al Senato: i temi affrontati

Meloni al Senato non risparmia nessuno. A partire dalle stoccate contro M5s e Pd. Insieme a queste, d’altra parte, affronta diversi temi:

  1. La premier ricorda chi “brindava per l’abolizione della povertà” e dichiara che il salario minimo rischia di essere uno “specchietto per le allodole”. Secondo la presidente la soluzione per contrastare il lavoro povero è l’estensione dei “contratti collettivi” oltre al taglio del cuneo.
  2. Quando passa al capitolo tasse chiama in causa direttamente i governi del Pd e l’ex ministro Pier Carlo Padoan. Poi parla della “flat tax incrementale” e di “rimettere mano al tetto al contante” , trovando il muro di Pd e M5s.
  3. A Ilaria Cucchi che la sollecita sugli scontri alla Sapienza di martedì ribatte che non si va in piazza “per impedire agli altri di parlare” e che “il rispetto delle idee altrui” è l’essenza “della democrazia”.
  4. Meloni al Senato affronta anche i temi del Covid e del Pnrr, i due fiori all’occhiello del governo Draghi: i fondi spesi sono appena 21 miliardi su 42. Ora il centrodestra, a dire di Meloni, dovrà velocizzare.
  5. Quanto alla pandemia, i Governi, secondo la premier, hanno adottato provvedimenti senza che ci fossero “evidenze scientifiche”, compreso il via libera ai vaccini ai 12enni.

L’appello all’opposizione

Noi abbiamo fatto sempre un’opposizione molto franca, credo che il dibattito sia il sale della democrazia. Credo che diverse volte si è potuto contare sul sostegno di FdI. Ci chiesero, quando votammo sulla riduzione dei parlamentari, “cosa vi aspettate in cambio?”. Niente, perchè la condividiamo. E questo coraggio e questa lealtà che posso chiedere all’opposizione, che si possa parlare nel merito, che non si facciano dibattito ideologici. Mi auguro che vogliate valutare i provvedimenti nel merito e valutare se votarli o meno.

Questo l’invito di Giorgia Meloni al Senato, durante il suo intervento di replica, esortando l’opposizione a un lavoro costruttivo.

Le voci in Senato

Giorgia Meloni al Senato ha raccolto interventi da parte dei leader della maggioranza e dell’opposizione. Tra questi, Matteo Renzi, leader di Italia Viva ha detto:

Se la maggioranza vorrà sfidarci sull’elezione diretta del presidente del consiglio, quello che noi abbiamo chiamato il sindaco di Italia, noi ci saremo. Il punto fondamentale è che se c’è un’apertura sulle riforme costituzionali un no a prescindere è sbagliato.

Mario Monti, invece, dice di essersi astenuto, pur condividendo le linee proposte:

Condivido molte delle linee programmatiche da lei esposte, anche se alcune sono assai diverse dalle mie. Mi rallegro ma ho bisogno di essere convinto dai fatti. Per questo oggi mi asterrò e valuterò provvedimento per provvedimento.

Maria Stella Gelmini, senatrice del terzo polo, invece, nel suo intervento davanti a Meloni in Senato, dichiara:

La nostra non sarà un’opposizione ideologica, ma sul merito. Vogliamo fare un’opposizione repubblicana. C’è chi vuole fare una battaglia sui nomi, noi no, la vogliamo fare sui fatti.

Francesco Boccia, del Pd, ha ribattuto sul Covid:

Facciamola pure questa Commissione d’inchiesta sulla gestione del Covid per fare un’analisi di quanto accaduto in Italia durante la pandemia, ma allora si parli di tutto, anche delle responsabilità delle Regioni del Nord.

Leggi l’articolo: Dalla Garbatella a Palazzo Chigi, Giorgia Meloni: “Su di me peso di essere prima donna premier”

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