Mosca: “Gas russo in Europa arriverà, non taglieremo forniture già pagate”

Nonostante scada oggi la deadline fissata da Putin, per il pagamento del gas russo in rubli da parte dei Paesi ostili, il Cremlino ha fatto sapere che non taglierà le forniture già saldate.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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La Russia chiuderà i rubinetti del gas russo in Europa? Si ma non subito. La fornitura energetica di gas verrà bloccata a partire dalla prossima richiesta. Germania e Italia, i paesi europei che più dipendono dal gas russo, finiti tra l’altro nella lista delle Nazioni ostili al Cremlino, hanno rifiutato l’ultimatum posto da Putin sul pagare il gas russo in rubli.

Nonostante la scadenza dell’ultimatum russo coincida con la giornata di oggi, Putin ha consentito che il gas continuasse comunque a fluire verso l’Europa, come detto il pagamento in rubli vale solo a partire dalle forniture future. Pagare in rubli o essere tagliati in sostanza. Oggi intanto sono ripresi i colloqui di pace (video questa volta), con Mosca che ha affermato che avrebbe risposto a un’offerta ucraina.

Gas russo in Europa: cosa accadrà quando avremo bisogno di nuove forniture?

Gas russo in Europa: cosa accadrà quando avremo bisogno di nuove forniture?

L’ordine di fermare le prossime forniture verso il continente sono partite dalla volontà del presidente Vladimir Putin, che nelle ultime ore ha firmato un decreto in cui sanciva il taglio del gas russo in Europa, a meno che i Paesi coinvolti non avessero consentito alla richiesta di pagare il gas in valuta russa entro oggi.

Una mossa che ha suscitato allarme tra i leader del vecchio continente. Sul piano economico quella del taglio del gas è stata effettivamente la carta più forte che Mosca abbia giocato fino a oggi per rispondere alle sanzioni finanziarie occidentali. La Germania, il maggiore acquirente, ha respinto la richiesta definendola un “ricatto”.

Poche ore fa, il Cremlino, tramite il proprio portavoce, Dmitry Peskov, ha affermato che il decreto non influirà sulle spedizioni già pagate, diventando un problema solo quando i nuovi pagamenti dovranno essere saldati entro la seconda metà di questo mese.

Mi chiedete se questo significa che se non ci saranno pagamenti in rubli, le forniture di gas verranno interrotte dal 1 aprile? No, non è così, questo non fa parte del decreto – ha detto Peskov ai giornalisti.

La Germania, è ormai risaputo essere il più grande consumatore di gas russo in Euopa, ha affermato che il decreto di Putin è stato solo “ricatto politico”, mentre gli Stati Uniti hanno affermato che il provvedimento mostra una “disperazione” finanziaria da parte del Cremlino.

Tra Berlino e Roma pare regni l’ottimismo per adesso, il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, e il premier Mario Draghi ritengono che il decreto non verrà applicato a Germania e Italia. Scholz non ha accettato il pagamento del gas russo in rubli e da allora ha ribadito la sua posizione secondo cui la Germania avrebbe continuato a pagare il gas russo in euro o dollari in base ai contratti esistenti.

Abbiamo esaminato i contratti su gas e altre consegne e… si afferma che il pagamento è in euro. A volte in dollari, ma di solito in euro. E ho detto al presidente russo che rimarrà così – ha detto Scholz ai giornalisti a Berlino nella giornata di ieri.

Gas russo in Italia: qual è la nostra situazione

Mercoledì Draghi ha fatto una telefonata con Putin. Parlando ai giornalisti ieri dell’esito dei colloqui, Draghi ha affermato di non aspettarsi uno stop alle consegne di gas russo in Italia.

I contratti esistenti rimarrebbero invece in vigore e le aziende europee continuerebbero a pagare in euro o dollari anziché in rubli, ha affermato Draghi. Il primo ministro italiano ha anche affermato di ritenere che Putin avesse ammorbidito le precedenti richieste di pagamenti del gas russo in rubli.

Penso che ci sia stato un processo di riflessione all’interno della Russia che ha portato a una migliore definizione di cosa significhi pagare in rubli – ha detto Draghi giovedì. Quello che ho capito, ma potrei sbagliarmi, è che la conversione del pagamento è una questione interna della Federazione Russa.

Tuttavia, alcune ore dopo, la firma del decreto sul pagamento del gas firmato da Putin, viene annunciata dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, affermando che i paesi “ostili” dovranno comprare il gass russo in rubli a partire dai contratti per i successivi acquisti di gas russo in Europa.

Chiosa finale, durante il loro colloquio di mercoledì, Putin ha detto a Draghi che non c’erano ancora le condizioni per un cessate il fuoco in Ucraina o per un incontro tra lui e il presidente ucraino Vlodimir Zelenskiy.

Leggi anche: Decreto Ucraina: in aula 35 parlamentari contrari. Quali le ragioni di tale dissenso?

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Tommaso Panza
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Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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