Stresa-Mottarone, funivia cade nel vuoto: ipotesi sull’incidente e storia delle 14 vittime

Ieri una cabina della funivia Stresa-Mottarone è caduta nel vuoto uccidendo 14 dei 15 passeggeri. La Procura di Verbania ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo, il Ministero delle Infrastrutture ha convocato una commissione d'inchiesta.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Funivia Stresa-Mottarone: erano le 12.30 di ieri, domenica 23 maggio, quando è avvenuto l’impensabile. Una cabina della funivia che collega Stresa, città sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, al Monte Mottarone è caduta mentre trasportava 15 persone. Il tragico incidente ha portato alla morte di quasi tutti i passeggeri: il bilancio è di 14 vittime, l’unico superstite è un bambino di 5 anni, rimasto orfano di entrambi i genitori.

Non è ancora chiaro il motivo che ha portato al cedimento della cabina. Nel frattempo, la procuratrice di Verbania Olimpia Bossi ha messo sotto sequestro tutto l’impianto e ha aperto un’inchiesta per indagare le cause dell’incidente: l’ipotesi è quella di reati quali omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. Anche il Ministero delle Infrastrutture ha istituito una commissione d’inchiesta per approfondire quanto accaduto ed accertarsi che sull’impianto fossero stati svolti tutti i controlli di sicurezza necessari. Tra il 2014 e il 2016 le strutture erano state sottoposte ad un intervento di manutenzione straordinaria.

Incidente sulla funivia Stresa-Mottarone: la ricostruzione e le ipotesi

Funivia Stresa-Mottarone, la cabina che ha ceduto collega Alpino a Mottarone: si tratta della seconda sezione del complesso, dopo quella iniziale che trasporta i passeggeri da Stresa ad Alpino. La tragedia si sarebbe consumata a cento metri dalla stazione di arrivo, mentre la cabina percorreva la funivia in salita. Il tratto di funivia in questione è di proprietà della Regione Piemonte, ma è gestito dalla società locale Ferrovie del Mottarone, che fa capo a Luigi N.. Dopo mesi di lockdown, la funivia aveva riaperto al pubblico il 24 aprile. Le misure di sicurezza anti-Covid avevano però ridotto la capienza della singola cabina da 40 a 15 persone: l’incidente, già tragico, avrebbe potuto essere ancora più grave.

Stando alle ricostruzioni degli inquirenti, la cabina stava salendo verso la stazione finale della funivia per portare i passeggeri a visitare un punto panoramico dell’area, quando improvvisamente la struttura ha ceduto. In particolare, a provocare la caduta sarebbe stata la fune traente, cioè la fune d’acciaio che produce il movimento delle cabine, nonché quella a cui esse sono attaccate. La fune in questione si sarebbe strappata attorno alle 12 all’altezza dell’ultimo pilone, quello in cui l’impianto è sottposto allo sforzo maggiore. Lo strappo avrebbe poi portato alla velocissima retrocessione della cabina lungo l’altro cavo: il sistema frenante, che avrebbe potuto impedire l’incidente, non si è attivato, e la cabina, arrivata al penultimo pilone, avrebbe fatto il salto e si sarebbe sganciata, cadendo nel vuoto.

Dopo una caduta di circa 15-20 metri, la cabina avrebbe rotolato per alcune decine di metri prima di fermarsi contro due tronchi di alberi. Alcuni corpi sono stati trovati a diversi metri di distanza dalla cabina, sbalzati fuori a causa del violento impatto. Ciò che ci si chiede è se la fune traente si sia rotta provocando l’incidente o se tale rottura sia stata dovuta ad un’anomalia, che avrebbe portato il cavo a “scarrucolarsi”, ovvero ad uscire dalla via del rulliere e a strapparsi. Tale accertamento, però, potrà essere fatto solo dopo approfondite verifiche tecniche, ha fatto sapere la procuratrice Bassi. All’AdnKronos, Beppe Pontrelli, fondatore del Comitato Giustizia 3 febbraio (quello per le vittime della strage di Cermis del 1998) ha avanzato un’altra ipotesi, ovvero che “il sistema di sicurezza del freno della cabina non ha funzionato, in buona sostanza si è trattato di un guasto tecnico per mancato funzionamento del sistema frenante della cabina sulla fune portante”.

Incidente sulla funivia Stresa-Mottarone: 14 vittime, unico superstite un bambino di 5 anni

Incidente sulla funivia Stresa-Mottarone: 14 vittime, unico superstite un bambino di 5 anni

Giovani coppie e famiglie: il bilancio del terribile incidente sulla funivia Stresa-Mottarone è tragico. Di 15 passeggeri, l’unico sopravvissuto è un bambino di 5 anni: a non farcela anche un bambino di 2 anni. Tra le vittime figurano Roberta Pistolato e Angelo Vito Gasparro, coniugi originari di Bari e residenti nel piacentino, che avevano scelto una gita suggestiva in funivia per festeggiare il quarantesimo compleanno della donna. Silvia Malnati, 27 anni, appena laureata, e Alessandro Merlo, 29enne, erano invece una giovane coppia di Varese appassionata di gite fuori porta, anche loro rimasti uccisi nell’incidente.

Hanno perso la vita anche Serena Costantino, 27 anni, originaria di Diamante (Cosenza) e il suo fidanzato Mohammadreza Shahisavandi, 23enne iraniano. L’incidente ha poi cancellato quasi un’intera famiglia israeliana: sono rimasti uccisi i genitori, Amit Biran (30 anni) e la moglie Tal Peleg (26 anni), e il figlio Tom (2 anni). L’altro figlio della coppia, 5 anni, è stato l’unico superstite della tragedia ed è stato trasportato in gravi condizioni all’ospedale Regina Margherita di Torino. Stando alle ultime notizie, le condizioni del piccolo sarebbero stabili. Tra le vittime, anche i bisnonni della famiglia israeliana: Itshak Cohen (82 anni) e Barbara Cohen Konisky (70 anni).

Rimasta uccisa anche una famiglia del varesotto: si tratta di Vittorio Zorloni, la moglie Elisabetta Persanini (38 anni) e il figlio Mattia (5 anni). Anche un bambino di 9 anni era sopravvissuto all’incidente, ma poche ore dopo essere stato trasportato all’ospedale ne è stato comunicato il decesso.

Leggi anche: Città del Messico, crolla ponte al passaggio della metropolitana: almeno 23 morti e 70 feriti

Incidente funivia Stresa-Mottarone: il cordoglio di Draghi e Mattarella

Per tutto il pomeriggio di ieri, le squadre del Soccorso Alpino, i Vigili del Fuoco e i Carabinieri hanno lavorato sul luogo della tragedia causata dal cedimento della funivia Stresa-Mottarone: un’area impervia, a cui è molto difficile accedere con camion e ambulanze. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con una nota, ha così commentato la terribile vicenda consumatasi ieri sul Lago Maggiore:

Un incidente che suscita profondo dolore per le vittime e grande apprensione per quanti stanno lottando per la vita.

Esprimo alle famiglie colpite la partecipazione di tutta Italia. A questi sentimenti si affianca il richiamo al rigoroso rispetto di ogni norma di sicurezza per tutte le condizioni che riguardano i trasporti delle persone.

Non è mancato l’intervento del Premier Mario Draghi, che ha parlato a nome di tutto il Governo ed ha detto:

Ho appreso con profondo dolore la notizia del tragico incidente. Esprimo il cordoglio di tutto il Governo alle famiglie delle vittime, con un pensiero particolare ai bambini rimasti gravemente feriti e ai loro familiari.

Seguo ogni aggiornamento tenendomi in costante contatto col ministro Giovannini, con la Protezione Civile e le autorità locali.

Il ministro delle Infrastrutture Giovannini, da parte sua, ha chiarito che “la sicurezza deve essere la priorità numero uno di chi gestisce impianti di vario tipo” e che “il Ministero ha avviato procedure per istituire una commissione e avviato verifiche sui controlli svolti sull’impianto”.

Leggi anche: Strage al raduno di ebrei ultraortodossi sul monte Meron: 45 morti e 150 feriti

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