Fuga alla rovescia: entra illegalmente dalla Corea del Sud in Corea del Nord

Una persona non ancora identificata ha attraversato il confine pesantemente militarizzato che divide la Corea del Sud dalla Corea del Nord per fuggire in quest'ultima.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Fuga in Corea del Nord. Potrebbe sembrare l’ennesimo titolo di un film “made in Corea del Sud” che presagisce una trama disperata sviluppata intorno un paradosso sociale, come accade nella popolare serie Squid Game. Eppure nelle ultime ore è accaduto realmente.

Una persona non identificata ha attraversato il confine pesantemente armato tra Corea del Sud e Corea del Nord come hanno detto domenica i militari sudcoreani.

La più paradossale e misteriosa delle fughe: dalla Corea del Sud alla Corea del Nord

La più paradossale e misteriosa delle fughe: dalla Corea del Sud alla Corea del Nord

La persona è stata avvistata sul fronte orientale della famosa Zona Demilitarizzata (DMZ), si fa per dire, intorno alle 21:20 ora locale di sabato, secondo quanto riferito dal Joint Chiefs of Staff (JCS) della Corea del Sud

La persona è stata rilevata, ma non identificata, dai militari con l’utilizzo di un dispositivo di osservazione termica. Il JCS ha detto che le truppe sono state inviate ma non sono state in grado di trovare la persona, che ha attraversato la linea di demarcazione militare nella Corea del Nord intorno alle 22:40 di ieri, ora locale.

Un ufficiale militare ha detto che le telecamere di sicurezza avevano precedentemente catturato la persona che si arrampicava su un recinto di filo spinato intorno alle 18:40 di sabato, ma la guardia in servizio di videosorveglianza l’aveva mancato.

Il funzionario ha detto che le forze di sicurezza stanno attualmente lavorando per identificare la persona e che non è noto se la persona risulti attualmente viva. I media statali nordcoreani non hanno riferito di alcun attraversamento della ZDC durante la notte.

Al momento non è chiaro se fosse effettivamente una persona sudcoreana che provava ad andare in Corea del Nord o se fosse una persona nordcoreana che voleva tornare nel proprio paese dopo essere andata in Corea del Sud per qualche motivo.

Non si sa nemmeno se sia viva: pochissime persone nella storia hanno provato a spostarsi tra i due paesi passando dalla zona demilitarizzata, una striscia lunga circa 250 chilometri e larga poco meno di 5 che è pattugliata da soldati su entrambi i fronti e dove si stima che si trovino circa 2 milioni di mine nelle zone di terra non asfaltate.

Come riportato da Associated Press, la maggior parte dei nordcoreani che negli anni sono scappati in Corea del Sud lo ha fatto passando attraverso la Cina o altri paesi del continente.

Benché i combattimenti della guerra di Corea siano finiti di fatto nel luglio del 1953, la guerra tra i due paesi è ufficialmente ancora in corso.

Tra la Corea del Nord e quella del Sud, sostenute rispettivamente dalla Cina e dagli Stati Uniti, fu raggiunto un armistizio che decretò la fine dei combattimenti, ma un trattato di pace non è mai stato firmato.

Unimaru: il museo d’arte tra Corea del Nord e Corea del Sud

Unimaru: il museo d'arte tra Corea del Nord e Corea del Sud

L’ arte ha sempre avuto il potere di scuotere le menti e i corpi o peggio di essere pericolosa per la propria incolumità. Il museo d’arte che però si trova a cavallo del confine tra le due Coree ha portato il tutto su un altro livello.

Il nome del museo d’arte è Unimaru, e ovviamente la sua posizione lo rende un posto un pò pericoloso. 

Il museo poggia esattamente sulla DMZ, o Zona Demilitarizzata Coreana , una terra di nessuno lungo il 38° parallelo che divide la Corea del Nord e quella del Sud. La sua mostra inaugurale, intitolata “2021 DMZ Art and Peace Platform”, presentava 34 opere di 32 artisti è avvenuta nel settembre 2021.

Prima di diventare un museo, Unimaru era un centro di sdoganamento, dove i visitatori venivano sottoposti a controlli di sicurezza prima di poter visitare la DMZ, dal 2003 al 2007.

L’edificio è rimasto vuoto fino all’inizio del 2021, quando lo studio di architettura MPART , che ha anche progettato il Museo Nazionale di Arte Moderna Contemporanea (MMCA) a Seoul, lo ha reinventato come Unimaru. Il nome del museo è il risultato della fusione di due parole coreane: “uni”, che significa uno, e “maru”, che significa spazio.

Leggi anche: Effetto Squid Game: come ha fatto la serie sudcoreana a stregare il mondo intero?

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Tommaso Panza
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Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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