Francia, la svolta green di Macron: stop ai voli interni, per i viaggi brevi c’è il treno

Si stima che nelle tratte prese in questione dalla legge francese un aereo emanerebbe circa 77 volte C02 per passeggero in più rispetto al treno.

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Francia, sabato 10 Aprile il Parlamento ha approvato una legge che prevede il taglio dei voli all’interno del territorio francese su tratte percorribili in 2.30 ore di treno. Con tale approvazione, la legge ha per adesso superato solo il primo step, perché dovrà ancora essere approvata dal Senato francese.

La proposta in questione fa parte di un più ampio pacchetto di misure che hanno come obiettivo quello di tagliare le emissioni di C02 del 40% rispetto ai livelli nel 1990, ponendosi il 2030 come orizzonte temporale.

Francia, perché Macron vuole lo stop dei voli interni

L’inquinamento prodotto dagli aerei è ormai tema quotidiano di discussione ed è stata proprio Greta Thunberg nel suo tour europeo nel 2019 a sensibilizzare sul tema.

Si stima che nelle tratte prese in questione dalla legge francese, in particolare da Parigi Orly a Bordeaux, Lione, Nantes, Rennes e da Lione a Marsiglia, un aereo emanerebbe circa 77 volte C02 per passeggero in più rispetto al treno.

La legge però arriva in un momento molto turbolento per le compagnie aeree, tanto che il New York Times lo descrive come “la peggior crisi della storia dell’aviazione civile”.

Non tutti appoggiano la svolta green di Macron

Visto il difficile momento che le compagnie aeree stanno vivendo, sembra in linea che uno dei principali oppositori alla legge francese sia stato il gruppo aereo Air France-KLM. Il gruppo ha così ottenuto un’attenuazione alla misura: la legge iniziale infatti, proposta dalla Convenzione dei cittadini per il clima, fondata da Emmanuel Macron, aveva proposto che l’abolizione delle tratte fosse per i viaggi percorribili in treno fino a 4 ore.

Da sottolineare come il voto sia arrivato pochi giorni dopo il lascia passare dalla Commissione europea al piano francese per la ricapitalizzazione di 4 miliardi di euro del gruppo Air France, che vedrebbe così aumentare la quota di partecipazione pubblica all’interno del gruppo.

Air France-KLM, cosa sta succedendo

Nonostante l’esborso statale, il gruppo Air France ha annunciato il licenziamento di 7.500 posti di lavoro entro il 2022, alimentando le critiche su come una simile proposta di legge arrivi in un momento già critico per il gruppo francese.

Il sì della Commissione europea alla ricapitalizzazione del gruppo Air France-KLM è stato deciso non solo in quanto la misura francese è stata giudicata coerente con le regole sugli aiuti di stato durante la situazione pandemica, ma anche a seguito della strategia di uscita dal capitale azionario della compagnia aerea entro 12 mesi dalla concessione della ricapitalizzazione. Ciò a meno che l’azione interventista dello stato non si riduca sotto il 25% entro i 12 mesi. 

Se invece la partecipazione pubblica nel gruppo non sarà ridotta, la Francia dovrà notificare alla Commissione europea un piano di ristrutturazione del gruppo aereo. La Francia, in linea con quanto stabilito dalla Commissione, riceverà una remunerazione adeguata all’investimento in atto e sono previsti azioni che possano incentivare il gruppo Air France a riacquistare la partecipazione dello Stato derivante dalla ricapitalizzazione.

La Francia vota lo stop dei voli interni per le tratte brevi, ma non è la prima in Europa

Da notare come la Francia non sia stata la pioniera nell’introduzione di simili proposte: nel 2020 infatti, l’Austrian Airlines ha sostituito la tratta aerea tra la capitale Vienna e la città di Salisburgo con un rafforzamento e miglioramento servizio ferroviario, dopo aver ricevuto finanziamenti da parte del governo in cambio di misure adatte a ridurre la sua emissione di carbonio.

Inoltre, lo stesso governo austriaco nell’estate 2020 ha introdotto una tassa aggiuntiva dell’ammontare di 30€ per voli di percorrenza inferiore ai 350 km, vietando anche voli all’interno del paese che possono essere percorsi per un tempo inferiore alle 3 ore in treno.

Anche l’Olanda ha cercato di vietare nel 2018 le tratte aeree tra l’aeroporto Schiphol di Amsterdam e l’aeroporto Zaventem di Bruxelles. Purtroppo, la Commissione europea ha negato questa iniziativa perché considerata come una violazione della libera circolazione e quindi questa misura non è mai stata attuata.

Leggi anche: Londra, salutarsi in aeroporto costa: tassa sugli abbracci, 6 euro per dieci minuti

di Mara Bruni

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