“Exuvia”, l’ultimo album di Caparezza: “A dischi belli preferisco quelli con un’anima”

Esce l'ottavo album di Caparezza, "Exuvia”, che è la muta degli insetti e rappresenta il passaggio a una nuova vita, la rottura con il passato, un nuovo inizio.

Asia Solfanelli
Asia Solfanelli
Intraprendente e instancabile penna, poliglotta, appassionata lettrice e avida viaggiatrice. Sviscerata amante del cinema. E ultimo, ma non per importanza, eterna studiosa, perché non si finisce mai d’imparare.
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Caparezza pubblica il suo nuovo album Exuvia, un’opera di rottura con il passato, un rito di iniziazione che segna un passaggio fondamentale nella vita dell’autore che, come un insetto, toglie la sua muta e rimane con il suo esoscheletro. Nudo.

Fare i conti con quel che è stato significa affrontare meglio il presente e assicurarsi un futuro migliore: questa la consapevolezza che guida la sua ultima impresa, pubblicata proprio qualche giorno fa, il 7 maggio.

Exuvia è così rivoluzione, è un nuovo inizio, uno slancio, è controtendenza rispetto alla scena musicale che lo circonda, è un album con un’anima che trasmette e lascia trasparire tutta la sincerità dell’artista.

Caparezza, Exuvia: “È una riflessione sul mio passato, sul mio presente e sul mio futuro”

Caparezza rompe con il passato, "Exuvia" segna la rinascita.

Ben cinque dischi di platino nonché una serie di innegabili grandi successi hanno creato grande attesa per l’uscita dell’ultimo disco di Michele Salvemini, in arte Caparezza.

Passati quattro anni dalla sua ultima uscita, Prisoner 709, in cui il cantautore pugliese narrava già con il titolo il suo continuo contendersi tra sé e il suo personaggio, entrambi rappresentati da due numeri, rispettivamente il “7” e il “9”, il cantautore pugliese racconta il suo nuovo volto, il suo nuovo essere:

Quando osservo i miei video, quando ascolto le mie canzoni, quando rileggo i miei testi penso sempre che non mi appartengano più, come un’exuvia.

Lo stesso cantate ammette: “Ho affrontato di petto, come non avevo mai fatto prima alcune cose che non ho vissuto benissimo”. E tra queste, forse, prima tra tutte l’esperienza come Mikimix, ovvero tutta quella fase antecedente del Caparezza che conosciamo oggi.

Forse l’exuvia più plateale della mia vita artistica. A lungo mi sono vergognato di Mikimix.

E’ stata una partenza sbagliata, un passo falso dal quale ho faticato a riprendermi. Stavo nascendo il rap italiano, ma io andavo in una direzione diversa dagli altri.

Se sono qui, però, lo devo anche a quel passo sbilenco e dopo più di 20 anni ho diritto di riappacificarmi con il passato, anche verso il futuro.

Caparezza e lo smarrimento nel presente

L’atteggiamento critico verso il passato non è però benevolenza o accettazione verso il presente. Non si tratta di fare soltanto i conti solamente con quello che si è stati, ma anche con quel che si è. E di fronte al presente c’è comunque smarrimento.

Analizzo il mio presente e lo vedo estraneo, c’è spaesamento.

Sono cambiati i riferimenti culturali, è cambiato il modo di fare politica: ne prendo atto.

Tuttavia, solo aprendo gli occhi, analizzando, interrogandovisi, si può guardare al futuro con uno sguardo nuovo, più attento e più pronto.

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Exuvia: “Quando si protegge la natura si lotta per l’uomo”

14 brani, con il primo singolo, la titletrack dell’album, pubblicato contemporaneamente all’annuncio del progetto, che sono un’ammissione di sincerità verso sé stessi, un risveglio da un lungo torpore. Una presa di coscienza per l’uomo che anche attraverso la natura ritrova sé stesso.

Lo stesso cantate commenta i suoi 14 brani:

Rappresentano il percorso di un fuggiasco che evade dalla prigionia dei tempi andati.

E racconta del suo incontro con la natura:

La natura non si cura delle cose, non ha scopo se non quello di esistere.

La natura matrigna, per Leopardi, si soffermava sul lato oscuro, ci sono i parassiti, ciò che uccide, ciò che consideriamo innaturale, partendo da là ho pensato che prendersi cura della natura fosse contro natura, ho sovvertito questa cosa perché penso che quando si lotta per proteggere natura è lottare per l’uomo.

“A dischi belli preferisco quelli con un’anima”, Caparezza preferisce Exuvia perché vi ritrova non solo l’artista maturo, ma anche l’uomo. Quello che ha consapevolezza dei propri limiti e dei propri errori, del mondo che lo circonda e dell’importanza di preservarlo come è essenziale custodire la propria integrità e la propria natura e dar fede al proprio essere, alle proprie inclinazioni e ai propri principi. Anche quando significa andare in controtendenza o ‘contro natura’.

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Asia Solfanelli
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