Londra rivela: “Unità esercito russo che subiscono grandi perdite si ritirano dall’Ucraina”

Come affermato da un rapporto dell'intelligence militare britannica, pare che siano numerose le unità russe che dopo aver subito pesanti sconfitte si ritirano totalmente dalla guerra.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Alcune unità appartenenti all’esercito russo che hanno subito pesanti perdite in Ucraina sono state costrette a tornare a casa o nella vicina Bielorussia, ha detto l’intelligence militare britannica nelle ore successive all’incontro tra le delegazioni di Kiev e Mosca avvenuto ieri in Turchia. La delegazione russa dopo l’incontro di ieri ha lasciato Istanbul con la promessa di ridurre le operazioni militari intorno a Kiev.

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelenskiy, ha reagito con scetticismo all’offerta fatta dalla Russia, scelta in teoria volta a ridurre l’escalation di un conflitto giunto ormai alla sua quinta settimana. Le forze dell’esercito russo hanno fermato l’invasione sulla maggior parte dei fronti e alcuni analisti hanno notato che la promessa della Russia di ridurre i combattimenti copriva principalmente le aree in cui ha perso terreno, moltissimi civili continuano a rimanere intrappolati nelle città assediate nel sud e nell’est.

L’intelligence britannica rivela il ritiro definitivo di numerose truppe dell’esercito russo, ma Kiev e Washington restano diffidenti

L'intelligence britannica rivela il ritiro definitivo di numerose truppe dell'esercito russo, ma Kiev e Washington restano diffidenti

Le pesanti perdite e il ritiro di alcune truppe hanno avuto un impatto sulle operazioni russe, ha affermato il ministero della Difesa britannico questa mattina:

Tale attività sta esercitando ulteriore pressione sulla logistica già tesa della Russia e dimostra le difficoltà che la Russia sta incontrando nel riorganizzare le sue unità nelle aree avanzate all’interno dell’Ucraina.

È probabile che la Russia continui a compensare la sua ridotta capacità di manovra a terra attraverso attacchi di artiglieria di massa e missili.

Le truppe russe non sono riuscite a prendere nessuna delle principali città durante oltre un mese di invasione, mentre le forze ucraine hanno fatto progressi, riconquistando il territorio assediato dai soldati russi alla periferia di Kiev, nel nord-est e a sud. Un’area riconquistata su una strada verso il villaggio di Rusaniv (nord est della Capitale ucraina) era disseminata di carri armati bruciati e pezzi di uniformi russe. Le case circostanti totalmente distrutte dalla battaglia.

La Russia definisce il suo assalto una “operazione speciale” per disarmare e “denazificare” l’Ucraina. Mentre l’Occidente accusa Putin di aver lanciato un’invasione non provocata. Il più grande attacco a una nazione europea dalla seconda guerra mondiale ha ucciso e ferito migliaia di persone, costretto quasi 4 milioni di persone a fuggire all’estero e colpito l’economia russa con pesanti sanzioni.

Il viceministro della Difesa russo, Alexander Fomin, capo della delegazione di pace russa, ha affermato che l’offerta di ridimensionare alcune operazioni militari è stato un passo avanti per rafforzare la fiducia, visti i negoziati in corso, con i funzionari ucraini a Istanbul:

Al fine di aumentare la fiducia reciproca e creare le condizioni necessarie per ulteriori negoziati e raggiungere l’obiettivo finale di concordare e firmare un accordo, è stata presa la decisione di ridurre radicalmente, con un ampio margine, l’attività militare nelle direzioni di Kiev e Chernihiv – ha detto ai giornalisti il ​​viceministro della Difesa russo Alexander Fomin.

Non si è fatta attendere la risposta del presidente ucraino Zelensky, che riguardo la parola data dai russi (valsa si può dire nulla fino a oggi) ha espresso la sua opinione:

Gli ucraini non sono persone ingenue. Gli ucraini hanno già imparato durante questi 34 giorni di invasione, e negli ultimi otto anni di guerra nel Donbass, che l’unica cosa di cui possono fidarsi è un risultato concreto.

Gli Stati Uniti avvertono: “Possibile grande offensiva”

La Russia ha iniziato a spostare un numero molto limitato di truppe dalle posizioni intorno a Kiev in una mossa che pare essere più un riposizionamento che una ritirata dalla guerra, ha affermato ieri il Pentagono tramite il portavoce, John Kirby:

Dovremmo essere tutti pronti ad aspettarci una grande offensiva contro altre aree dell’Ucraina. Questo tra l’altro non significa che la minaccia a Kiev sia finita.

Secondo ministero della Difesa britannico invece è molto probabile che la Russia cercherà di deviare la potenza di combattimento per un offensiva unica nelle regioni di Donetsk e Luhansk a est.

L’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk nell’Ucraina orientale, sostenuta da Mosca, potrebbe prendere in considerazione l’idea di unirsi alla Russia una volta che avrà controllato tutta la regione ucraina di Donetsk. Kiev ha affermato che qualsiasi mossa del genere non avrebbe alcuna base legale.

I leader di Germania, Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna e Italia hanno concordato in una telefonata ieri pomeriggio di continuare a fare pressioni sulla Russia per un cessate il fuoco e per il ritiro delle sue truppe dall’Ucraina. Il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo francese Emmanuel Macron hanno discusso degli sviluppi della situazione intorno all’Ucraina, compreso l’ultimo round di colloqui Russia-Ucraina a Istanbul, in una telefonata successiva proprio all’incontro tra le due delegazioni, come ha affermato il Cremlino.

Leggi anche: La serie tv con Zelensky attore in Italia dal 4 aprile: dove vederla e di cosa parla. Al doppiaggio Bizzarri

In che direzione vanno i negoziati?

ritiro truppe russe

I negoziatori ucraini hanno affermato che in base alle loro proposte, Kiev avrebbe accettato di non aderire ad alleanze o ospitare basi di truppe straniere, ma avrebbe garantito la propria sicurezza in termini simili all’articolo 5 dello statuto dell’Alleanza Atlantica, cioè la clausola di difesa collettiva dell’alleanza militare transatlantica della NATO.

Le proposte, che richiederebbero un referendum in Ucraina, menzionavano inoltre un periodo di consultazione di 15 anni sullo stato della Crimea, annesso dalla Russia nel 2014. Il destino della regione sudorientale del Donbass, che la Russia chiede all’Ucraina di cedere ai separatisti, sarebbe discusso dai leader ucraini e russi.

Le proposte di Kiev includevano anche quella secondo cui Mosca non si sarebbe opposta all’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea, ha affermato il principale negoziatore russo, Vladimir Medinsky. La Russia fino a oggi si è opposta all’adesione dell’Ucraina all’UE e in particolare alla NATO.

Medinsky ha detto che la delegazione russa studierà e presenterà le proposte al presidente Putin. Per arrivare a un accordo di pace, Medinsky ha poi detto all’agenzia di stampa TASS: “Abbiamo ancora molta strada da fare”.

Leggi anche: Istanbul: chi sono i membri delle delegazioni di Russia e Ucraina che trattano la pace

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