Elezioni Quirinale, fumata nera: la cronaca del primo giorno

Come era prevedibile il primo giorno di votazioni ha portato una maggioranza di schede bianche, cominciati i colloqui tra i leader politici, nessun nome ancora concordato tra le forze parlamentari.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Elezioni Quirinale, round 1. Come era stato ampiamente annunciato dai partiti di maggioranza la fumata nera del primo giorno è arriva. Al termine dello spoglio nell’Aula di Montecitorio, c’è una netta prevalenza di schede bianche, sono state 672, 49 quelle nulle.

Primo giorno elezioni Quirinale, tensione e dialogo tra i partiti: Draghi ha incontrato i leader

Primo giorno elezioni Quirinale, tensione e dialogo tra i partiti: Draghi ha incontrato i leader

I voti dispersi sono stati pari a 88. In tutto i presenti e i votanti sono stati 976 rispetto ai 1008 previsti. Il quorum necessario a eleggere il Capo dello Stato non è dunque stato raggiunto.

Ma volendo trovare un “vincitore” di giornata quello è Paolo Maddalena a cui sono andati 36 voti del gruppo misto, il candidato degli ex M5s, mentre 16 a Sergio Mattarella. Tra gli altri 7 grandi elettori hanno scelto Berlusconi, 9 Cartabia, 6 Bossi. Due voti per Amato, Casellati, Conte, Giorgetti.

Se tutti i grandi elettorali dei principali partiti di maggioranza e quelli dell’opposizione appartenenti di Fdi avessero votato come annunciato scheda bianca i voti sarebbero dovuti essere esattamente 891 e invece durante il primo scrutinio le schede bianche sono state 67.

Su queste elezioni non c’è ancora accordo tra le forze politiche che nel giorno di primo voto hanno avviato un dialogo, come conferma una nota congiunta Lega-Pd al termine dell’incontro tra Salvini e Letta. Incontro anche tra Salvini e Conte, l’ex premier non ha però rilasciato dichiarazioni a riguardo ed è stato visto uscire dall’incontro con il leader del carroccio scuro in volto.

Leggi anche: Quirinale, schede bianche e trattative: tutte le posizioni dei partiti al primo scrutinio

Elezioni Quirinale: il ruolo strategico di Matteo Salvini

Elezioni Quirinale: il ruolo strategico di Matteo Salvini

Salvini, che in queste elezioni si gioca tantissimo, sta provando a giocare un ruolo da “kingmaker” provando a tessere i fili degli equilibri, il suo incontro con Draghi di questa mattina rivelato dall’Ansa, potrebbe essere visto in quest’ottica.

Quel che è certo è che Draghi in queste elezioni sta provando in tutti i modi a fare leve sui partiti per mandarlo al Colle, sebbene (Letta escluso) il resto delle coalizioni abbia espresso (PER ORA) la volontà di vedere Draghi a Palazzo Chigi fino a fine legislatura, ma l’ex Presidente della BCE resta ancora ampiamente in corsa.

La prima giornata è infatti ampiamente ruotata sul nome di Mario Draghi ma in serata nel centrodestra persistono le difficoltà su un suo trasferimento al Quirinale.

Matteo Salvini nel primo giorno di elezioni ha incontrato i leader dei partiti ma ancora senza soluzione di continuità, in particolare con i grillini. C’è il massimo riserbo sui risultati di questi colloqui ma tutti danno per scontato che bisognerà arrivare almeno alla quarta votazione, quando il quorum scenderà alla maggioranza assoluta (505) è sarà più facile mettere insieme un numero minore di voti.

Alle 15 sono iniziate le prime votazioni. Al banco della presidenza i presidenti di Camera e Senato Roberto Fico e Elisabetta Alberti Casellati. Prima dell’inizio della chiama Fico ha spiegato le modalità di voto. Il primo ad essere chiamato a votare è stato il fondatore della Lega Nord e oggi senatore a vita Umberto Bossi.

Ogni grande elettore ha disinfettato le mani prima di ricevere la scheda, votato e quindi deposto la propria preferenza nell’Insalatiera, l’urna in vimini e oro rivestita di raso verde che contiene le schede. 

I colloqui avvenuti tra i leader durante la giornata sembravano almeno per questo frangente volti a sotterrare l’ascia di guerra, ma il muro contro muro in serata ha raggiunto livelli tesissimi.

A rendere più complessa la situazione delle elezioni per il tredicesimo Presidente della Repubblica ci si è messo anche un black out della linea internet, il quale ha rappresentato un problema principalmente per i giornalisti piuttosto che per la continuazione dello scrutinio, che è stato fatto manualmente, come da prassi per l’elezione del Capo dello Stato. Il presidente della Camera ha scelto di leggere i nomi usciti dall'”insalatiera” solo per cognome allo scopo di evitare il trucchetto del riconoscimento del voto.

Come già anticipato il vero protagonista dietro le quinte di queste elezioni, ma nemmeno così tanto, forse anche troppo per la coalizione del centrodestra (Forza Italia su tutti) è stato Matteo Salvini che in mattinata ha visto il premier Mario Draghi per un colloquio che doveva restare riservato. “No comment” sui contenuti sia da fonti di palazzo Chigi che della Lega.

Sempre sul fronte consultazioni tra i leader, Salvini si è consultato con il segretario del Pd Enrico Letta, e l’incontro pare sia stato particolarmente importante per l’inizio di un percorso comune tra due forze politiche che insieme non condividerebbero nemmeno un caffè, il Pd però in questi anni è riuscito nell’impresa poco ammirevole di allearsi un po’ con tutti, quindi è giusto attendere.

Il Nazareno stesso non ha perso tempo e ha infatti confermato che esiste “un’apertura di dialogo” con il centrodestra. Per chiudere il cerchio Salvini ha visto anche Giuseppe Conte, il leader dei Cinque stelle che rappresenta il più robusto gruppo parlamentare in questa elezione. Ma in questo schema sembra per la prima volta essersi inserito anche Mario Draghi che ha avuto una telefonata con il segretario del Pd, anche questa seguita da un “no comment”.

Leggi anche: Al via l’elezione del Capo dello Stato: tutto quello che c’è da sapere

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