Quirinale, schede bianche e trattative: tutte le posizioni dei partiti al primo scrutinio

È già iniziato il primo scrutinio per l'elezione del prossimo capo dello Stato. Quel che è certo è i partiti non abbiano ancora trovato un accordo su un nome comune e che quindi bisognerà attendere. Ecco le trattative in corso e le posizioni dei partiti.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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È già iniziato il primo scrutinio per l’elezione del prossimo capo dello Stato. Quel che è certo è che i partiti non abbiano ancora trovato un accordo su un nome comune e che quindi bisognerà attendere: il quorum dei 2/3 per far scattare l’elezione (pari a circa 627 voti) oggi non verrà raggiunto.

Il kingmaker della partita per il Colle è ancora sconosciuto, ma Salvini, a colloquio nel primo pomeriggio col Premier Draghi, sembra stia tentando di smarcarsi. Con tutta probabilità saranno molte le schede bianche che il Presidente della Camera Fico si troverà a scrutinare. Ma c’è qualcuno pronto a fare nomi già da oggi. Ecco le posizioni dei partiti.

Primo scrutinio: le posizioni di M5S e Pd

Primo scrutinio: le posizioni di M5S e Pd

Primo scrutinio: il M5S consegnerà schede bianche, anche se non è sicuro che tutti i pentastellati seguiranno questa linea. Stando a quanto riportato da La Repubblica, il messaggio di Giuseppe Conte ai suoi prima del voto sarebbe chiaro: no alla ricandidatura di Sergio Mattarella, no a Mario Draghi al Colle perché “significherebbe tornare a votare, cacciatevelo nella testa”. Ma un eventuale nuovo governo “sarebbe sottoposto al voto degli iscritti al Movimento Cinque Stelle, perché la democrazia diretta è un pilastro anche del nuovo corso”.

Conte cerca di unire le forze sul nome del fondatore della comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi, sperando di ottenere l’appoggio di Pd e Leu. Da parte sua, però, il segretario dem Enrico Letta non sembra essere dello stesso avviso. Su Mario Draghi ha detto: “Ha rappresentato per l’Italia una straordinaria risorsa e il compito di tutti noi è di preservarlo. Draghi è una delle ipotesi sul tavolo”. Non solo, Letta è pronto ad aprire anche il capitolo Mattarella: “Darebbe il massimo, la soluzione ideale e perfetta”.

Primo scrutinio: la strategia di Salvini e la posizione di FdI, Azione, +Europa e Iv

Per Renzi, Riccardi non ha chance, mentre l’idea di Draghi o di Casini al Colle non dispiace. La destra, però, ha sottolineato come l’ex presidente della Camera non sia il loro candidato di bandiera. E Salvini ha ribadito più volte la pericolosità di togliere Draghi da Palazzo Chigi, anche se sembra giocare nell’ombra in attesa di presentare un nome che possa mettere tutti d’accordo. Lo ha promesso ai deputati di FI dopo il ritiro della candidatura di Silvio Berlusconi.

Nel pomeriggio, in vista del primo scrutinio, il leader del Carroccio ha incontrato l’attuale Premier. La notizia ha agitato gli animi di molti grandi elettori: che Salvini stia cercando l’accordo con Draghi per mandare l’ex capo della BCE al Colle in cambio di qualche Ministero strategico nel prossimo esecutivo? L’interrogativo frulla nella testa di molti.

Giorgia Meloni, da parte sua, ha le idee chiare: oggi i membri di FdI consegneranno schede bianche, ma da domani sosterranno per il Quirinale il nome del magistrato Carlo Nordio, escludendo del tutto l’ipotesi di un Mattarella-bis. Chiare anche le intenzioni di Azione e +Europa, che sosterranno già da oggi il nome dell’attuale ministra della Giustizia Marta Cartabia.

Le trattative fuori dall’Aula: incontro Salvini-Letta-Conte nel pomeriggio

Al momento, in Aula sembra impossibile uscire dall’impasse e le manovre maggiori si stanno facendo all’esterno: è stato confermato per il pomeriggio l’incontro tra il leader della Lega, Matteo Salvini, il segretario del Pd, Enrico Letta, e il presidente del M5S, Giuseppe Conte.

L’incontro è considerato cruciale per una possibile uscita dallo stallo. Al momento, non risulta alcun candidato accreditato di una maggioranza conclamata. Draghi, l’unico che sulla carta potrebbe averla, è stato nelle ultime ore oggetto di veti più o meno espliciti e perplessità più o meno superabili. Trovare la quadra non sarà semplice.

Quirinale, ecco i voti di ogni coalizione

Ma qual è, nel concreto, la suddivisione dei gruppi parlamentari e degli schieramenti per la votazione? Vediamola nel dettaglio:

  • Lega: senatori 64, deputati 133, delegati regionali 15, totale 212
  • Forza Italia-Udc: senatori 50, deputati 79, delegati regionali 11, totale 140
  • Fratelli d’Italia: senatori 21, deputati 37, delegati regionali 5, totale 63.
  • Coraggio Italia-Idea Cambiamo: senatori 9, deputati 22, delegati regionali 1, totale 32.
  • Noi con l’Italia: deputati 5.
  • Considerando che da prassi il presidente del Senato, Elisabetta Casellati (Fi-Udc), non dovrebbe votare, totale centrodestra: 451.

Per il centrosinistra, invece:

  • M5S: senatori 74, deputati 158, delegati regionali 4, totale 236.
  • Pd: senatori 39, deputati 95, delegati regionali 20, totale 154.
  • Leu: senatori 6, deputati 12, totale 18.
  • Stesso discorso per il presidente della Camera, Roberto Fico (M5S), che anche non dovrebbe votare, dunque totale centrosinistra: 407.

I numeri dello schieramento di centro, invece, sono i seguenti:

  • Italia Viva: senatori 15, deputati 29, totale 44.
  • Centro democratico: deputati 6.
  • Maie: senatori 1, deputati 1, totale 2.
  • Azione-Più Europa: senatori 2, deputati 3, totale 5.
  • Ex M5S, Alternativa: senatori 2, deputati 16.
  • Gruppo Misto: senatori 24, deputati 23, totale 65.
  • Minoranze linguistiche: senatori 4, deputati 4, delegati regionali 2, totale 10.
  • Altri senatori: Gianclaudio Bressa e Pier Ferdinando Casini (Gruppo Autonomie), Leonardo Grimani (ex Iv), Rosellina Sbrana (ex Lega), totale 4.
  • Altri deputati: Giusi Bartolozzi, Stefano Benigni e Claudio Pedrazzini (ex Fi), Michela Rostan e Rossella Muroni (ex Leu), Fausto Longo (eletto all’Estero con Pd), Alessandro Fusacchia (ex Più Europa), totale 7.

Leggi anche: Al via l’elezione del Capo dello Stato: tutto quello che c’è da sapere

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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