Pd, approvato programma elettorale: cosa prevede il documento di 36 cartelle

Il segretario del Pd Enrico Letta ha presentato il programma alla direzione del partito. Vediamo i temi affrontati, con al centro quello del lavoro.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Approvato il programma Pd dalla direzione del partito. Si tratta di un documento di 36 cartelle per fronteggiare “la potenza di fuoco, soldi e media che noi non abbiamo, lavorando su un tema al giorno, con la nostra agenda e 100 mila volontari”, ha dichiarato Letta nel suo intervento di presentazione di quello che può considerarsi il manifesto del Partito Democratico per le prossime elezioni del 25 settembre.

Il programma elettorale punta su: tutela dei diritti e cittadinanza, sia per quanto riguarda il matrimonio egualitario e sia per lo Ius Scholae, sviluppo sostenibile e transizioni ecologica e digitale, lavoro, conoscenza e giustizia sociale.

Sul tema dei diritti vi è l’interesse nell’approvare subito il ddl Zan e introdurre il matrimonio egualitario:

Un paese civile non esclude, non emargina, non ghettizza. Le battaglie della comunità LGBTQI+ sono semplicemente richieste di uguaglianza: sono la voce di milioni di italiane e italiani che rivendicano libertà e autodeterminazione, che vogliono pari dignità.

Per la destra non è mai il momento, noi crediamo che l’Italia sia già in ritardo.

Programma Pd: riforma fiscale, mensilità in più e occupazione femminile

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Ecco quanto si legge nella bozza del programma Pd, riguardo alla riforma fiscale e alla possibilità di ottenere una mensilità in più, presentato ieri 13 agosto da Enrico Letta alla direzione del partito:

La nostra proposta di riforma fiscale è volta a realizzare una riduzione del carico IRPEF a partire dai redditi medi e bassi e una razionalizzazione delle agevolazioni fiscali, trasformando quelle di valenza sociale (spese sanitarie, scolastiche, etc.) in erogazioni dirette ai contribuenti (compresi gli incapienti): vogliamo aumentare gli stipendi netti fino a una mensilità in più con l’introduzione progressiva di una franchigia da 1.000 sui contributi INPS a carico dei lavoratori dipendenti e assimilati (a invarianza di computo ai fini pensionistici), destinando a tale scopo il recupero di evasione fiscale fissato come obiettivo dal PNRR entro il 2024.

Nel programma Pd emerge inoltre l’interesse nel favorire l’occupazione femminile:

Vogliamo introdurre una tassazione agevolata per il secondo percettore di reddito in famiglia, con l’obiettivo di aumentare l’offerta di lavoro, dare impulso all’occupazione femminile, far emergere il lavoro nero e favorire il ritorno nel mondo del lavoro, dopo il congedo di maternità obbligatori. Proponiamo zero contributi per le assunzioni a tempo indeterminato dei giovani fino a 35 anni.

Programma Pd: tutti i punti approvati

Nel programma Pd rientra, oltre all’approvazione del ddl Zan e del matrimonio egualitario:

  • l’abolizione della Bossi-Fini da sostituire con una nuova Legge sull’immigrazione
  • la riforma elettorale
  • lo Ius Scholae per superare le discriminazioni che ancora oggi sussistono nelle classi italiane
  • l’approvazione di una legge ad hoc sul fine vita
  • la legalizzazione dell’autoproduzione per uso personale della cannabis e garantire ai pazienti che ne hanno bisogno l’uso di quella terapeutica, in modo da contrastare le mafie e la criminalità organizzata
  • 500mila alloggi popolari in 10 anni per garantire il diritto alla casa, utilizzando interventi di rigenerazione urbana per limitare al massimo il consumo di suolo e per dare nuova vita agli spazi meno curati delle città
  • legge su fine vita
  • trasporto pubblico gratis per giovani e anziani, per incentivare la mobilità sostenibile
  • puntare alla difesa comune Ue con un progetto di integrazione, razionalizzazione e coordinamento della politica di sicurezza e difesa europea, valorizzando l’autonomia strategica dell’Unione Europea, che non può tradursi solo con un esercito comune ma sia una scelta politica, prima che militare

Leggi anche: Nasce Terzo polo, dall’accordo tra Renzi e Calenda: simbolo, leader e a chi andranno i seggi

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