Dolce&Gabbana accusata di plagio, Sargadelos: “Somiglianza esagerata con le nostre ceramiche”

L’azienda spagnola ha chiesto al colosso della moda italiana di ritirare dalla vendita alcuni capi della collezione maschile, poiché ricordano fin troppo i disegni geometrici e bluètte registrati da Sargadelos.

Lucrezia Reale
Lucrezia Reale
Lucrezia Reale, redattrice e inviata stampa per eventi di moda, cultura e lifestyle. Ama viaggiare, leggere poesie e guardare il mondo attraverso il mirino della sua macchina fotografica.
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La Collezione Uomo Primavera-Estate 2021 di Dolce&Gabbana, presentata lo scorso luglio all’hotel Parco dei Principi di Sorrento, ha proposto per il menswear di questa stagione capi dalle sfumature del blu e del bianco, come omaggio all’acqua cristallina e alla sapienza e bellezza tipicamente italiana.

Non è la prima volta che Dolce&Gabbana propone dei capi che ricordano gli splendidi paesaggi colorati della costiera sorrentina e amalfitana: è già successo nella collezione Primavera-Estate 2018, quando sulle passerelle sfilavano splendidi abiti sartoriali che riportavano su di essi i colori vibranti delle maioliche di Vietri sul Mare.

Eppure, qualcuno oltre i confini dell’Italia ha riconosciuto nelle stampe presentate quest’anno tutt’altro che una tradizione nostrana, bensì quella spagnola: si tratta delle ceramiche di Sargadelos.


Ceramiche di Sargadelos, una tradizione che va avanti dal 1806

sargadelos plagio dolce&gabbana


Fondata a Cervo nel 1806, Sargadelos non è un’azienda conosciuta solo per le statuette tipiche e i souvenir, ma anche per essere una delle realtà più longeve ed affermate nel mondo design e nella decorazione della ceramica galiziana. Nell’ultimo periodo, infatti, i loro disegni erano diventati protagonisti anche del settore del fashion, facendo capolino su borse e portafogli.


Di certo notare la somiglianza tra il loro “Monférico” -è questo il nome della composizione geometrica brevettata dallo stesso Sargadelos nel 1967- e la fantasia geometrica presentata dal marchio italiano, ha alimentato un sospetto di plagio da parte dell’azienda spagnola, che si è sentita derubata della sua stessa identità, frutto di un lavoro che va avanti da più di duecento anni.
Raccontano infatti gli stessi in un’intervista a FashionNetwork.com:

Il patrimonio principale di Sargadelos sono i suoi disegni. E la somiglianza con le stampe di Dolce & Gabbana è addirittura esagerata.

Il nostro Monférico è indistinguibile da molte delle creazioni pubblicizzate in questa stagione nella linea maschile.


Aggiungendo: “Non ci disturba che si siano ispirati a noi, ma non siamo d’accordo con l’essere copiati in modo sfacciato” concludono, dichiarando che attualmente la questione è nelle mani dei loro legali, in attesa di una spiegazione da Dolce & Gabbana.


Dolce&Gabbana non ci sta: respinta ogni accusa di plagio

Sargadelos accusa Dolce&Gabbana

La risposta che chiedevano dalla controparte è ben presto arrivata: Dolce&Gabbana ha infatti reagito alle accuse tramite Pambianconews, dichiarando che:


“La collezione uomo primavera/estate 2021 si ispira al lavoro che Giò Ponti ha svolto presso l’Hotel Parco dei Principi – specificando inoltre che – con gli eredi dell’architetto e designer italiano, titolari dei relativi diritti, è stato stipulato un contratto di licenza”.


Si tratterebbe, quindi, di una pura coincidenza dovuta dalla somiglianza delle forme geometriche ideate dall’archittetto e designer Giò Ponti e quelle registrate in Spagna da Sargadelos. Ma l’azienda galiziana non ci sta, e chiede al brand italiano di rimuovere i capi incriminati dal mercato spagnolo.


È quindi ancora in corso un braccio di ferro tra le due aziende. Non ci resta allora che attendere per scoprire chi dei due l’avrà vinta, godendo intanto della splendida arte che entrambe le aziende producono, aldilà degli screzi e delle accuse.

Leggi anche: Tribunale di Milano: “Chiara Ferragni ha copiato e dovrà risarcire i Moon Boot”

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Lucrezia Reale, redattrice e inviata stampa per eventi di moda, cultura e lifestyle. Ama viaggiare, leggere poesie e guardare il mondo attraverso il mirino della sua macchina fotografica.
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