Mi chiamo Francesco Totti – il documentario sul capitano è ora su Amazon Prime

"Mi chiamo Francesco Totti", il documentario di Alex Infascelli che ripercorre 25 anni di carriera calcistica del capitano della Roma, è ora su Amazon Prime o in streaming su NOW TV.

Cecilia Capanna
Cecilia Capanna
Appassionata di temi globali, di ambiente e di diritti umani, madre di tre figli del cui futuro sente un grande senso di responsabilità
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“Mi chiamo Francesco Totti” il documentario sul campione della Roma, dopo essere stato presentato lo scorso ottobre al Festival del Cinema di Roma ed aver ottenuto il record di incassi nei pochi giorni in cui è stato proiettato nelle sale cinematografiche nonostante il Covid, è andato in onda in prima TV lunedì su Sky Sport e Sky Cinema per una proiezione eccezionale. Chi lo avesse perso può rifarsi guardandolo su Amazon Prime ma il consiglio è di premunirsi di un pacchetto di fazzoletti, che si sia o meno tifosi romanisti.

Il Documentario è tratto da “Un Capitano”, l’autobiografia scritta da Francesco Totti con Paolo Condò, edita da Rizzoli. Una produzione che vede schierati Lorenzo Mieli, Mario Gianani, Virginia Valsecchi, The Apartment e Wildside, Capri Entertainment e Fremantle, Vision Distribution e Rai Cinema, in collaborazione con Sky e Amazon Prime Video, tutti insieme per realizzare un lavoro epico nel vero senso della parola, che avrebbe intimidito i più consumati dei registi, tranne uno. Hanno tutti puntato non solo sull’eccezionale storia del capitano, ma anche sull’obiettivo e sulla visione di Alex Infascelli che ha accettato la sfida di raccontarla con le sue immagini e con la sceneggiatura scritta insieme a Vincenzo Scuccimarra. 

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Alex Infascelli, il regista del documentario su Totti

Alex Infascelli è un visionario, un regista “oltre”. Nella sua carriera colleziona importanti premi come il David di Donatello per “Almost Blue” e per il documentario “S Is for Stanley – Trent’anni dietro al volante per Stanley Kubrick”. 

Solo uno come lui avrebbe saputo suscitare tante emozioni raccontando i 25 anni di carriera di Totti campione, ma anche di Francesco uomo. I due, lo dice il calciatore stesso, sono persone diverse: una dentro e una fuori dal campo, una concentrata sulla palla, l’altra profondamente unita alla famiglia e agli amici di sempre.

Scappa un “ooh” dietro l’altro nel vedere scorrere il mix perfettamente equilibrato e mai banale delle immagini ri-editate dell’archivio privato della famiglia Totti alternate al girato del regista: tanti colpi al cuore quante le mine inaspettate che partono da quel piede fenomenale e bucano la rete.  

Totti nell’olimpo degli dei italiani

Francesco Totti è una leggenda, un giocatore che ha insegnato il calcio fuoriclasse ma anche il legame con la maglia e con i colori della sua città, la sua Roma, mai lasciata nonostante le offerte ultra milionarie che lo avrebbero potuto portare tra i “galacticos” del Real Madrid

Ma il mito di Totti, come tutte le leggende, ha spesso preso strade imprecise, a volte manipolato, strumentalizzato, chiacchierato. Infascelli lo ha rifondato, lasciando raccontare dalla voce stessa del protagonista la sua storia, in prima persona, assolutamente inoppugnabile dunque, a dispetto di tutte le varianti che hanno riempito a grossi titoli giornali e programmi televisivi. “Che piaccia o no, io sono questo, con i miei pregi e i miei difetti”.

Infascelli fissa una volta per tutte la verità, l’incredibile realtà magica delle piroette con la palla attaccata al piede, dei gol spettacolari da fuori area, dei cucchiai a sorpresa. Immagini che parlano anche loro forte e chiaro: Totti è una leggenda calcistica mondiale ed è nell’olimpo degli dei non solo di Roma, ma di tutta Italia. 

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