La pandemia infierisce sul divario tra ricchi e poveri in Italia e nel mondo

Piove sul bagnato, la pandemia aggrava una situazione già drammatica. Il rapporto Oxfam "Il virus della disuguaglianza" fa luce sull'incolmabile divario tra ricchi e poveri.

Asia Solfanelli
Asia Solfanelli
Intraprendente e instancabile penna, poliglotta, appassionata lettrice e avida viaggiatrice. Sviscerata amante del cinema. E ultimo, ma non per importanza, eterna studiosa, perché non si finisce mai d’imparare.
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Il divario tra ricchi e poveri aumenta, le disuguaglianze sociali crescono.

Le previsioni annunciano che entro il 2030 oltre mezzo miliardo di persone in più vivrà in povertà, mentre in soli nove mesi i miliardari sono tornati ad essere ricchi tanto quanto lo erano prima della pandemia.

Il rapporto di Oxfam, Il virus della disuguaglianza, fa luce su quello che sembra ormai, sempre più, un’impareggiabile disparità.

Sul divario tra ricchi e poveri: “Il virus della disparità”

Sul divario tra ricchi e poveri: "Il virus della disparità".

“Il virus della disparità”, già il titolo scelto da Oxam per il rapporto annuale presentato in occasione del Word Economic Forum suona emblematico.

La pandemia da Coronavirus sta infierendo pesantemente in quella che già era una differenza sostanziale e grave, riflesso di un mondo fortemente diseguale. Ricchi e poveri agli estremi.

Gabriela Bucher, direttrice di Oxfam International, commenta:

Potremmo assistere ad un aumento esponenziale delle disuguaglianze, come mai prima d’ora.

Una distanza tanto profonda tra ricchi e poveri da rivelarsi più letale del virus stesso.

Mentre un’élite di pochi miliardari ha tratto enormi profitti dalla pandemia, le piccole e medie attività stentano a resistere, e sempre più persone perdono il lavoro, finendo in povertà.

Divario tra ricchi e poveri: in tutto il mondo e contemporaneamente

Divario tra ricchi e poveri: in tutto il mondo e contemporaneamente.

La pandemia cancella le differenze tra paesi sviluppati e in via di sviluppo, quell’enorme divario tra miliardari e gente sull’orlo della miseria non sembra essere più confinato a quelle nazioni più povere e sofferenti.

Le disuguaglianze stanno aumentando ovunque, e contemporaneamente.

Le stime della Banca Mondiale parlano chiaro: entro il 2030 oltre mezzo miliardo di persone si troveranno con un reddito inferiore a 5,50 dollari al giorno.

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Basterebbe l’aumento registrato dai dieci maggiori patrimoni miliardari a scongiurare la povertà nel mondo

Solo tra il 18 marzo e il 31 dicembre 2020, i miliardari hanno visto crescere il proprio patrimonio di ben 3.900 miliardi di dollari, giungendo alla ‘modesta’ quota di ben 11.950 miliardi.

Soltanto nei mesi presi in esame, il patrimonio dei dieci miliardari più ricchi al mondo è cresciuto della bellezza di 540 miliardi di dollari.

Dall’altra parte, invece, i poveri: nel 2020 circa 200 e 500 milioni di persone.

Se per molti basta uno stipendio per ritrovarsi all’orlo di un baratro, le stime mostrano chiaramente che invece solo l’aumento registrato dai dieci maggiori patrimoni miliardari dall’inizio della crisi sarebbe più che sufficiente a scongiurare al mondo non solo la povertà, ma anche a pagare per tutti il vaccino anti Covid-19.

Chi è ricco è tutelato, chi è povero sprofonda. Donne e minoranze, i più colpiti

Divario tra ricchi e poveri: chi è ricco è tutelato, chi è povero sprofonda. Donne e minoranze, i più colpiti.

La pandemia ha evidenziato altre profonde disparità: quella tra uomini e donne in ambito lavorativo, così come quella che riguarda la posizione delle minoranze.

Mentre nel mondo centinaia di milioni di persone hanno perso il lavoro, sono cresciuti esponenzialmente, soprattutto nei paesi a basso reddito, i lavori sottopagati o non retribuiti, ovvero quelli svolti principalmente da donne o minoranze etniche.

Chi è ricco, è tutelato. Negli Stati Uniti, ad esempio, ad avere diritto al congedo di malattia retribuito sono i lavoratori a reddito superiore, tra quelli che godono di un reddito più basso, invece, solo il 47% sembra avere questo ‘privilegio’.

Chi è povero sprofonda.

Sanità, il capitolo più drammatico in cui si manifesta il divario tra ricchi e poveri

Sanità, il capitolo più drammatico in cui si manifesta il divario tra ricchi e poveri.

A mettere in luce la gravità della situazione sono soprattutto due ambiti in cui la disparità emerge, si oserebbe, sfacciatamente: sanità e istruzione.

In Sud Africa, per fare un esempio, l’84% della popolazione è costretta ad affidarsi alla sanità pubblica in cui lavora il 30% del personale medico, mentre 16% della popolazione, che ha la possibilità di ricorrere a quella privata, gode del supporto del 70% del personale sanitario.

Se si guarda poi il trattamento riservato alle minoranze etniche in Brasile o negli Stati Uniti, si noteranno dati tutt’altro che incoraggianti. Non è un caso che a morire di Covid-19 siano stati soprattutto cittadini di ascendenza africana in Brasile e afroamericani e latino-americani negli USA.

L’istruzione, l’altro drammatico capitolo del divario tra ricchi e poveri

L'istruzione, l'altro drammatico capitolo del divario tra ricchi e poveri.

Ma veniamo all’istruzione. Nel 2020, più di 180 Paesi hanno temporaneamente chiuso le scuole, ma mentre nei Paesi più poveri gli alunni hanno perso quattro mesi di frequenza scolastica, nei Paesi più ricchi la media è stata di sei settimane.

L’istruzione continua ad essere un privilegio.

Leggi anche: Giornata mondiale dell’educazione 2021, in piena pandemia più sentita che mai

Divario tra ricchi e poveri in Italia: lavoro, salute, istruzione, ma anche l’abitare

Divario tra ricchi e poveri in Italia: lavoro, salute, istruzione, ma anche in merito a un'abitazione adeguata.

Divario tra ricchi e poveri nello stivale: in Italia, in cui le disparità esistevano ed erano accentuate già prima della pandemia, la situazione non è migliorata.

Disuguaglianze emergono praticamente in tutti gli ambiti: lavoro, salute, istruzione, ma anche in riferimento alla disponibilità di un’abitazione adeguata.

Per quanto riguarda il lavoro, contratti a tempo determinato non rinnovati, rapporti di lavoro intermittente formalmente preservati dal blocco dei licenziamenti ma a zero ore effettive lavorate, lavoro irregolare: ecco fattispecie di rapporti di ‘lavoro’ svaniti causa pandemia.

Dormitori quasi inaccessibili e strutture di accoglienza per l’emergenza freddo chiuse, aumento delle famiglie che richiedono supporto per la partecipazione ai bandi dell’edilizia residenziale popolare: questo il quadro che riguarda le soluzioni abitative. Dai Community Center Oxfam di Torino, Bologna e Campi Bisenzio dati molto scoraggianti.

Mancanza di pc, di connessione domestica nonché, in molti casi, alfabetizzazione digitale a livelli bassissimi: ecco come molti italiani hanno affrontato la didattica a distanza. Particolarmente critica la situazione nel Community Center Oxfam di Napoli.

E la popolazione straniera? Altro capitolo drammatico. Con la legge n.132/2018, il cosiddetto Decreto Salvini, o Decreto Sicurezza, molti titolari di permessi di soggiorno si sono trovati con un permesso in scadenza e non più rinnovabile proprio nel bel mezzo della pandemia. E stupisce davvero che vi è stato un vero e proprio proliferare di finte partite Iva, finti contratti di lavoro, finte residenze?

Il divario tra ricchi e poveri è davvero incolmabile? Le soluzioni Oxfam

Il divario tra ricchi è poveri è davvero incolmabile? Le soluzioni Oxfam.

La parola d’ordine è cambiamento. E si parte dalla promozione dell’equità.

La Banca Mondiale stima che se i Paesi agiranno subito per ridurre la disuguaglianza, la povertà globale tornerà ai livelli pre-crisi entro tre anni anziché entro più di un decennio.

Lo Stato è chiamato a garantire una copertura sanitaria universale e gratuita, nonché investire nell’istruzione e in altri servizi pubblici.

I governi devono fornire urgentemente un “vaccino popolare” con cui far fronte alla pandemia. La cancellazione del debito libererebbe tre miliardi di dollari al mese per i Paesi poveri da investire nell’assistenza sanitaria gratuita per tutti.

Fa sapere l’Oxfam, aggiungendo:

Le imprese dovrebbero creare e distribuire il valore in modo più equo tra tutti gli stakeholder e non dare priorità esclusiva alla massimizzazione degli utili per gli azionisti.

Non si può più transigere sulla necessità di un lavoro dignitoso e libero dallo sfruttamento così come su quella di giustizia fiscale.

Altra proposta:

Una tassa sui profitti in eccesso realizzati dalle imprese durante la pandemia da coronavirus potrebbe generare 104 miliardi di dollari, cifra sufficiente a tutelare tutti i lavoratori dalla disoccupazione e a sostenere finanziariamente tutti i bambini e gli anziani dei Paesi più poveri.

E ultimo, ma non per importanza, nel suo rapporto Oxfam evidenzia la necessità di non perdere di vista la promozione di un’economia sempre più verde. Molte delle misure già prese per il contenimento del virus hanno favorito e incentivato azioni verso un’economia sostenibile: la riduzione delle emissioni di carbone e il 100% d’uso di energie rinnovabili sono traguardi che non vanno persi di vista.

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