Hawaii, da paradiso terrestre a paradiso energetico entro il 2045

L'arcipelago diventerà un vero e proprio paradiso ecologico, con la partecipazione e il beneficio di tutta la popolazione.

Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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Da paradiso terrestre a paradiso energetico: entro il 2045 le Hawaii raggiungeranno il 100% di produzione elettrica da fonti rinnovabili, in anticipo sulla scadenza del 2050.

Ad affermarlo è la Hawaiian Electric, la principale azienda energetica delle isole, grazie anche a un piano nazionale che incentiva le energie rinnovabili a livello statale e privato.

L’arcipelago raggiungerà così le altre due nazioni affini, veri e propri paradisi terrestri ed ecologici, già carbonicamente negative del Buthan e del Suriname.

Il percorso verso un futuro di energia pulita

Una rete energetica resiliente, pulita, alimentata da sole, vento, biomasse, moto ondoso e geotermia: questo l’obiettivo nei prossimi 5 anni dell’Integrated Grid Plan presentato dall’Hawaiian Electric, per raggiungere lo scopo finale del paradiso energetico hawaiano, il net zero entro il 2045, con l’annullamento delle emissioni di anidride carbonica.

Negli ultimi dieci anni le fonti rinnovabili sono cresciute tanto da riuscire a coprire un terzo del fabbisogno delle famose isole pacifiche, meta turistica per eccellenza di chi desidera riscoprire una natura intatta e incontaminata.

E grazie al piano di sviluppo di energia pulita, quest’ultimo aspetto diverrà ancora più tangibile, potendo contare su un mix energetico di autoproduzione e autoconsumo rispettoso dell’ambiente, del mare, della flora e della fauna delle isole.

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Un paradiso energetico costruito insieme

Hawaii - paradiso energetico 2

Gran parte del lavoro è stato fatto a partire dai singoli cittadini che hanno aderito a sistemi privati di energia elettrica pulita, i cosiddetti customer Der, che creano piccole comunità energetiche connesse alla rete pubblica accessibili a tutti i sottoscriventi.

Gli incentivi all’installazione di impianti fotovoltaici e di accumulo privati porteranno nei prossimi anni a 3,7 GW di energia pulita disponibile, per un totale di oltre 50.000 pannelli solari e 125.000 batterie.

Così facendo le Hawaii arriveranno entro il 2030 a ridurre le emissioni derivanti dal comparto di produzione elettrica del 70% in meno rispetto ai livelli del 2005.

E c’è di più: visto che il trasporto di gas e carbone verso le isole è altamente dispendioso poiché avviene con immensi carichi su navi e petroliere, a ridursi saranno anche le emissioni dovute ai bastimenti che le raggiungono.

L’ultimo carico di carbone è arrivato alla fine del luglio scorso, mentre l’ultima centrale elettrica rimasta attiva ha chiuso i battenti il 1° settembre 2022 dopo 30 anni di attività.

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Addio ai combustibili fossili

Hawaii - paradiso energetico

Dal 2018 la Hawaiian electric, azienda che produce e fornisce il 95% dell’elettricità delle isole, ha iniziato a diversificare il mix di approvvigionamento energetico, in un cammino di abbandono dei fossili sempre più rapido.

A fianco del solare e dell’eolico, gli studi sulla geotermia, sull’idrogeno, sui biocarburanti e sulla conversione termica dei mari hanno portato a una diversificazione delle produzioni elettriche, in modo da far fronte a eventuali ammanchi da una o dall’altra fonte rinnovabile.

Il problema principale, infatti, delle risorse pulite sta nel fatto che è possibile solo prevedere la produzione, fare delle stime, ma essendo vincolate ad agenti del tutto naturali, non si possono avere certezze assolute.

La società elettrica ha dunque avviato la riconversione di due centrali a carbone presenti sulle isole, che saranno alimentate, una volta approvati i piani e i progetti, da idrogeno e biodiesel.

Intanto anche altri spazi, precedentemente destinati all’industria fossile, stanno subendo profonde trasformazioni: da centrali elettriche alcune aree diventeranno immense farm solari e di impianti di accumulo, in modo da poter stoccare l’energia per far fronte a eventi avversi.

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Enrica Vigliano
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Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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