Cyberbullismo, 55% degli adolescenti è favorevole al patentino per il web

Polizia di Stato e Unieuro oggi, 9 febbraio, a partire dalle ore 10.00 saranno in diretta streaming per parlare di cyberbullismo con gli adolescenti.

Silvia Aldi
Silvia Aldi
Classe 1990, laureata in Scienze Politiche con una specializzazione in Comunicazione pubblica Internazionale. Amante della storia sin da piccola e appassionata di grandi classici della letteratura italiana. Si auto definisce una sognatrice che tende a considerare sempre il bicchiere mezzo pieno anche nelle situazioni più critiche. Altri segni particolari? Appassionata di calcio e tifosissima!
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Oggi, 9 febbraio, si parlerà di cyberbullismo a partire dalle 10, in una diretta streaming sul sito poliziadistato.it, cuoriconnessi.it e sul canale ufficiale YouTube della Polizia di Stato. L’evento è #cuoriconnessi, in occasione del Safer Internet Day, giornata mondiale per la sicurezza in rete.

Inoltre, da un sondaggio condotto dalla Polizia di Stato emerge che il 55% degli adolescenti è favorevole a un patentino per il web per un maggiore sicurezza sui social e su Internet.

Cyberbullismo, la proposta della polizia: patentino per il web

La Polizia di Stato ha condotto con il Safer Internet Center Italiano, coordinato dal ministero dell’Istruzione – curata da Skuola.net, Università degli Studi di Firenze e Sapienza Università di Roma, un sondaggio sul cyberbullismo.

Fra i 2.475 adolescenti delle scuole secondarie, 1 su 4 ritiene che la patente per il web dovrebbe essere obbligatoria. Nella fascia d’età dei più piccoli, 11-13 anni, 1 su 3 lo ritiene obbligatorio. Inoltre per il 40,5% di coloro che hanno risposto al sondaggio, l’ingresso ai social media dovrebbe essere a 14 anni, per il 14,5% dovrebbe essere 16 anni.

La Polizia di Stato commenta i risultati al sondaggio sul cyberbullismo come se:

Una porzione non trascurabile di nativi digitali è consapevole della necessità di formarsi adeguatamente prima di entrare in rete in sicurezza.

Leggi anche: In Italia un adolescente su 2 è vittima di bullismo, come affrontare il problema?

Cyberbullismo, l’iniziativa della polizia Cuori Connessi

Cyberbullismo cuori connessi.

Oggi si parlerà di cyberbullismo. All’evento digitale Cuori Connessi partecipano 3.000 scuole di tutta Italia e oltre 200.000 studenti. Durante la diretta verrà trasmesso un docufilm che narra la storia vera di un’adolescente vittima di cyberbullismo.

L’evento è moderato dal giornalista Luca Pagliari e interverranno il Capo della Polizia- Direttore generale della Pubblica Sicurezza Franco Gabrielli, il Capo Dipartimento per le Risorse umane, finanziarie e strumentali del MIUR Giovanna Boda, l’Amministratore Delegato di Unieuro Giancarlo Nicosanti e il Direttore del Servizio Polizia Postale e delle comunicazioni Nunzia Ciardi.

Nunzia Ciardi, Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni dichiara che il cybercrime è in continua evoluzione e l’attività della Polizia Postale non conosce sosta:

Affrontiamo casi di sexting, grooming, body shaming e cyberbullismo, solo per citare alcuni fenomeni: in quanto Polizia di Stato, riteniamo importante ribadire il nostro massimo impegno nel tutelare le vittime di situazioni complesse e talora drammatiche.

Spesso le vittime di cyberbullismo vivono situazioni di profonda solitudine e possono quindi tardare nel rivolgersi alle autorità competenti.

Desideriamo esortarle affinché lo facciano con tempestività.

Dopo l’evento e dopo il successo del primo libro #cuoriconnessi, sarà disponibile il nuovo libro, distribuito gratuitamente in 200.000 copie presso i punti vendita Unieuro, “#cuoriconnessi. Cyberbullismo, bullismo e storie di vite online. Tu da che parte stai?”, una nuova raccolta di dieci storie vere di cyberbullismo.

Cyberbullismo, nel 2020 una crescita di reati del 77%

Cyberbullismo.

Il cyberbullismo è aumentato: è questo quel che è emerso nel 2020 con una crescita del 77%, rispetto al 2019. I reati sono: la pedopornografia, l’adescamento, il cyberbullismo, la sextortion, le truffe online, furto di identità digitale. In particolare, c’è un incremento del 132% dei casi di pedopornografia online e il 90% delle persone indagate.

Nel 2020, si registra un altro dato molto grave: un maggior numero di giovani vittime al di sotto della fascia di età di 10 anni. Nel 2018 i casi denunciati erano stati 14, 26 nel 2019 e 41 casi di vittime sotto i 10 anni nel 2020.

Preoccupante il fenomeno della sextortion o ricatto sessuale che consiste nel minacciare di rendere pubbliche le informazioni private di una vittima a meno che questa non paghi dei soldi all’estorsore. In un’era digitale come la nostra, le informazioni potrebbero includere frammenti di messaggi di testo sessuali, foto private e anche video.

Questo fenomeno che fino a pochi anni fa riguardava minori dai quattordici anni in su, nel 2020 è sceso nella fascia di vittime inferiori a 13 anni. Su 14 casi 4 casi, riguardano, purtroppo, minori nella fascia d’età 0-9 anni.

Leggi anche: Educazione digitale, le scuole contro il cyberbullismo

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