Addio alle culotte de cheval: ecco come combatterle in vista della prova costume

Le culotte de cheval, odiate da molte donne, sono degli accumuli di grasso nella zona iniziale della gamba, nello specifico tra la coscia e i glutei. Ma ecco come eliminarle.

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Cosa sono le culotte de cheval tanto odiate dalle donne? L’estate si avvicina e, insieme ad essa, anche la temutissima prova costume. Le spiagge italiane cominciano già da adesso a riempirsi di migliaia di persone e turisti: la stagione estiva promette grande vivacità e, per questo motivo, bisogna prepararsi ad affrontarla al meglio. Ma per alcuni, l’inizio della stagione estiva non è vissuto necessariamente con totale gioia e spensieratezza: per molte donne e uomini, infatti, andare al mare significa pure dover combattere con le proprie insicurezze più intime, causate da inestetismi fisici che rendono problematica l’esposizione del proprio corpo di fronte a centinaia di occhi potenzialmente giudicanti. Uno dei tratti più odiati dalle donne, ma anche uno dei più comuni, è quello delle culotte de cheval.

Le culotte de cheval sono degli accumuli di grasso che compaiono nella zona iniziale della gamba, nello specifico tra la coscia e i glutei. Tale fastidiosa caratteristica è responsabile del cosiddetto effetto “a pera” o “a fiasco”, e compare nel 65% delle donne tra i 19 e i 40 anni. Bisogna specificare che le culotte de cheval non colpiscono necessariamente soggetti obesi o in sovrappeso: possono presentarsi anche in donne molto magre che però soffrono di cattiva circolazione.

Le cause delle culotte de cheval

La cattiva circolazione, con conseguente ritenzione idrica, è la causa scatenante delle culotte de cheval: gli effetti di questo processo si localizzano nella zona tra la coscia e il gluteo, gonfiandola e rendendola sproporzionata rispetto al resto del corpo. E più l’infiammazione cresce, più il grasso tende a depositarsi in quella zona, gonfiandola ulteriormente. Ma quali sono i fattori che predispongono alla comparsa di questo fastidioso tratto fisico?

  • Una postura non corretta: Tacchi alti tutti i giorni, poco movimento e poggiare il piede in modo sbagliato possono rivelarsi fattori che predispongono alla comparsa delle culotte de cheval;
  • Formazione genetica: Su questo, c’è poco da fare: se la madre ha la cellulite sotto i glutei, è molto probabile che la stessa situazione si presenti nella figlia. In tal caso, la parola d’ordine è prevenzione;
  • Ormoni estrogeni femminili: Gli ormoni estrogeni possono favorire la ritenzione idrica e l’accumulo di cuscinetti di grasso: nei casi più gravi, il volume di grasso sottocutaneo può arrivare a rompere le cellule stesse;
  • Tessuto connettivo poco curato: il tessuto connettivo contiene fibre che divengono sempre più spesse col tempo, dando vita a pericolosi setti fibrosi: praticamente quelli che creano i “buchi”, mal sopportati da molte donne. Sono loro a dar vita all’effetto “a buccia d’arancia”;

Ovviamente, oltre alle cause sopra riportate, vi sono alcuni altri fattori che predispongono particolarmente alle culotte de cheval. Nello specifico, sono alleati numeri uno di questo fastidioso inestetismo un’alimentazione poco sana, grassa e sregolata, scarsa attività fisica, alcol e fumo.

Culotte de cheval: come combatterle?

Culotte de cheval: come combatterle?

La comparsa delle culotte de cheval è scatenata da una pluralità di fattori. Per questo motivo, le strategie per combatterla sono molteplici. Come si può intervenire per debellarle?

  • Alimentazione e stile di vita sano: un’alimentazione equilibrata e regolare, assieme ad uno stile di vita sano (no fumo, no alcol), aiutano a combattere le culotte de cheval;
  • Postura e abbigliamento: Aiuta molto anche assumere una postura adeguata e vestire in maniera comoda (niente indumenti troppo attillati o scarpe con tacchi altissimi o eccessivamente basse, che sbilancerebbero il baricentro sovraccaricando il bacino);
  • Allenamento mirato: L’allenamento è un’arma molto efficace contro tale inestetismo, ma non è consigliato lo squat, che si concentra sui quadricipiti favorendo il danno muscolare nella zona delle gambe: occorre prima smaltire il grasso e ripristinare una buona circolazione corporea. Perciò l’allenamento raccomandato è quelli di tipo PHA (peripheral hearth action), che alterna muscoli della parte superiore e inferiore, incentivando la circolazione. Sì alle attività aereobiche alternate all’utilizzo di pesi, o a quelli con elementi di resistenza come elastici;

Culotte de cheval: l’allenamento perfetto per rimuoverle

Come rimuovere le culotte de cheval? La strada più sicura è quella dell’allenamento, in particolare quello che consiste nel metodo elaborato da passionfit, un vero e proprio rimedio drastico anticellulite. Esso è un sistema di workout consigliato da autentici esperti, fatto di sette esercizi mirati, da svolgere in palestra ma anche a casa:

  • Il primo esercizio è lo squat: in questo caso, però, si parte stando in piedi con gambe divaricate, poi bisogna ruotare i piedi stessi dall’interno verso l’esterno e abbassare il bacino, con la schiena dritta. Infine, si torna alla posizione di partenza. Si consiglia di partire da 15 piegamenti al giorno, che nella seconda settimana possono diventare 30. L’obiettivo finale è quello di salire a 50 ripetizioni;
  • Si prosegue col fire hydrant (letteralmente idrante anti-incendio). Si parte stando in ginocchio a quattro zampe, mantenendo la pancia in dentro e la schiena dritta, per poi dirigere il ginocchio dall’interno verso l’esterno ad un angolo fino a 90 gradi. Il workout deve essere effettuato per circa 30 secondi consecutivi senza alcun tipo di pausa, quindi si ritorna alla posizione iniziale e si ripete lo stesso processo per la gamba opposta rispetto a quella precedente;
  • Poi è il turno del leg Tap. Anche stavolta, bisogna iniziare in una posizione a quattro zampe con le ginocchia a terra, portando fuori prima una gamba tesa e poi l’altra, quindi va effettuata un’alzata laterale. A questo punto, con la punta del piede, bisogna toccare il pavimento. Il ciclo deve avere una durata di 30 secondi;
  • Tocca alle estensioni: si parte in ginocchio, con la posizione gattonata, senza dimenticare la schiena dritta e la pancia rivolta verso l’interno. Ogni gamba va stesa in maniera alternata e sollevata verso l’alto. Bisogna poi aprirla sul fianco per toccare il pavimento con il piede. La gamba va poi riportata in alto e incrociata dietro l’altra, scendendo ancora una volta con il piede in direzione del pavimento. La gamba va inoltre tenuta nella posizione di flessione per circa 30 secondi prima di tornare alla posizione originaria;
  • L’alzata e discesa di gamba: si parte con una posizione rivolta su un fianco: la gamba va sollevata dal basso verso l’alto e il tallone deve restare in linea con la spalla. La continua alternanza tra salita e discesa è essenziale per la buona riuscita dell’esercizio, con una gamba che non va mai piegata e deve rimanere rigorosamente tesa. Bisogna girarsi e fare in modo che l’altra gamba ripeta la stessa operazione. La durata di ciascuna sessione deve essere sempre pari a circa 30 secondi.
  • Alzata e discesa di gamba frontale: si parte disponendosi su un fianco, spostando la gamba in posizione frontale, sollevandola dal basso verso l’alto. A questo punto, il tallone va allineato all’anca e la gamba va tesa tramite una sequenza di semplici e leggere pulsioni. La durata dell’esercizio si aggira attorno ai 30 secondi per ogni sessione e prevede l’utilizzo alternato di entrambe le gambe;
  • L’ultimo dei sette esercizi essenziali è la circonduzione di gamba: ci si posiziona a terra su un fianco e si sposta la gamba dal basso verso l’alto, sollevandola. Poi, senza mai spostarsi dall’allineamento perfetto fra tallone e spalla, possono essere eseguiti alcuni piccoli cerchi avanti e indietro, senza che la gamba venga mai piegata in alcun modo. Il ciclo complessivo deve avere una durata pari a 60 secondi, dato che una metà deve essere utilizzata per una gamba e la seconda metà per l’altra.

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