Cucinelli: “Doniamo i capi invenduti a chi ne ha bisogno. Il nostro progetto di umana sostenibilità”

Un gesto positivo che nasce da un dato negativo. Brunello Cucinelli dona ai bisognosi i capi invenduti durante il lockdown per un valore di 30 milioni di euro. Un modo per onorare chi li ha lavorati.

Catiuscia Ceccarelli
Catiuscia Ceccarelli
Catiuscia Ceccarelli, giornalista e imprenditrice, si occupa di personaggi, interviste, attualità e lifestyle. Segni particolari? Mamma di Matilde
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Trasformare un dato negativo in una opportunità per chi ha bisogno. È la politica aziendale e umana di Brunello Cucinelli con il progetto Brunello Cucinelli for Humanity. L’idea dell’imprenditore del cashmere umbro è quella di donare tutti i capi invenduti durante i mesi del lockdown, stiamo parlando di circa 30 milioni di euro di valore perso a causa della pandemia, a favore dei più bisognosi. In azienda lo definiscono un piano di solidarietà:

Da diversi filosofi occidentali e orientali abbiamo appreso che non esiste il male assoluto come non esiste il bene assoluto.

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Cucinelli e l’umana sostenibilità

Brunello Cucinelli e alcuni dei suoi collaboratori.

Non è nuovo a gesti di bontà, Brunello Cucinelli che spiega la genesi di questo progetto intenso a sostegno dell’umanità affermando che:

Mi sembra che in qualche maniera elevi la dignità dell’uomo e renda onore a tutti coloro che hanno lavorato nella realizzazione dei capi. Camminerà di pari passo con l’altro, partito ormai diversi anni fa, che consiste nel riparare, recuperare e riutilizzare tutti i nostri prodotti. Tutto ciò va a completare il più grande progetto di umana sostenibilità nel quale da sempre abbiamo creduto e che ci piace riepilogare in: clima ed emissioni, cura della terra e degli animali e cura della persona umana.

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Dove sono ora i capi invenduti

Anche il nuovo si può riutilizzare, secondo la filosofia dell’azienda di Solomeo. I capi invenduti e che sono destinati alla donazione, si trovano ancora nelle boutiques Cucinelli. Non si conoscono ancora i destinatari. Per la gestione della distribuzione, però, è stato costituito un consiglio speciale interno composto da 10 persone. Con una rete di partner, il gruppo di lavoro invierà i pacchi contenenti i prodotti ai più bisognosi.

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