Crusca: “Si dice la Covid. Lockdown? No, meglio un termine italiano”

L'Accademia della Crusca ha sentenziato che Covid 19 va declinato al femminile, ma ammette di non aver trovato ancora una traduzione per lockdown. Per ora usiamo confinamento.

Catiuscia Ceccarelli
Catiuscia Ceccarelli
Catiuscia Ceccarelli, giornalista e imprenditrice, si occupa di personaggi, interviste, attualità e lifestyle. Segni particolari? Mamma di Matilde
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È ufficiale: il nuovo coronavirus è sostantivo femminile. Non si dice “il Covid 19” ma “la Covid 19”. Lo ha sentenziato l’Accademia della Crusca.

Covid è femminile per la Crusca

Trattandosi di una malattia, il virus che in questi mesi abbiamo affrontato e conosciuto è sostantivo femminile. Ecco le parole di Claudio Marazzini, al terzo mandato come presidente dell’Accademia della Crusca, in una dichiarazione all’Adnkronos:

In Francia, ad esempio, con una precisa pronuncia dell’Accademia francese, è stato detto esplicitamente che il sostantivo Covid è di genere femminile. In Italia, la Crusca non si è pronunciata ufficialmente anche se tra noi accademici ne abbiamo discusso e il dibattito continua. Non c’è dubbio, tuttavia, che quando ci si riferisce alla Covid in quanto tale, quindi, alla malattia, si debba declinare al femminile. Alcuni accademici fanno, però, osservare che se si intende il morbo può essere corretto usare l’articolo al maschile.

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Sotto accusa il termine lockdown

Secondo il grande scrittore portoghese Fernando Pessoa “la fortuna di un popolo dipende dallo stato della sua grammatica. Non esiste grande nazione senza proprietà di linguaggio”. Forse anche per questo motivo, in Italia viene bandito il termine “lockdown” ormai abusatissimo. Preso in prestito dal lessico angloamericano, ricorda il confinamento di prigionieri nelle loro celle per un periodo prolungato di tempo, come misura di sicurezza a seguito di disordini. Oggi viene utilizzato per indicare la lunga quarantena che tutti noi abbiamo vissuto. Secondo la Crusca:

Lockdown? No, meglio usare l’italianissimo ‘confinamento’, seguendo in ciò l’esempio degli spagnoli e dei francesi. In piena pandemia da coronavirus, la parola ‘lockdown’ è stata impiegata specificamente per indicare le misure di contenimento messe in atto prima nella provincia cinese di Hubei, poi in Italia, in Europa e negli altri paesi colpiti dalla pandemia. E la sua diffusione è apparsa difficile da frenare anche da noi.

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Non ci sono alternative per la Crusca

La parola confinamento, al momento, è l’unica alternativa al termine angloamericano. Lo stesso Presidente Mazzarini della Crusca ammette:

In Italia nessuno è stato pronto a fornire alternative valide a questo termine angloamericano, neanche l’Accademia della Crusca. Con il senno di poi, se potessi riscrivere la storia, direi che sarebbe il caso di seguire gli spagnoli e i francesi che hanno fatto ricorso correttamente a una parola che ha le proprie radici nelle lingue romanze: ‘confinamento'”.

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