Covid e crisi economica: le pensioni saranno anticipate?

Catiuscia Ceccarelli
Catiuscia Ceccarelli
Catiuscia Ceccarelli, giornalista e imprenditrice, si occupa di personaggi, interviste, attualità e lifestyle. Segni particolari? Mamma di Matilde
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I primi mesi del 2020 sono stati gravemente condizionati dalla pandemia che ha colpito il nostro Paese. A livello sanitario, in prima battuta, e a seguire dal punto di vista economico e finanziario per imprese e famiglie. Ogni ambito della vita sociale sta subendo forti ripercussioni in seguito al lockdown da coronavirus, ogni categoria soffre, compresi i pensionati o chi è in prossimità della pensione.

Pensioni al ribasso

Nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2020, risulterebbero al ribasso le domande di uscita con le pensioni anticipate dell’Inps. Lo stop forzato per contrastare il Covid potrebbe spingere a una maggiore richiesta di quota 100, la modalità pensionistica in sperimentazione dall’inizio del 2019 che consente l’addio al lavoro a partire dai 62 anni di età. In questa situazione di stallo e di incertezza economica, occorrerà monitorare l’andamento delle domande di nuove pensioni perché, molto probabilmente, anche gli indecisi saranno portati a uscire dal mercato del lavoro alla prima data utile e andare in pensione, purché abbiano carriere lavorative continue e almeno 38 anni di contributi versati. Leggi anche: Fase 2: “Il contagio rischierà di andare fuori controllo”

L’Italia non è un paese per donne

Sul tavolo della discussione in merito alle pensioni, pare che ci sia la richiesta da più parti di accelerare le pensioni Inps delle donne con la quota 100 attraverso lo scomputo di un anno di contributi per ogni figlio avuto. Il dato più rilevante del primo trimestre 2020 dell’anticipo delle pensioni dall’Inps riguarda l’aumento, per gli uomini, di 702 trattamenti previdenziali nell’età dai 60 ai 64 anni, dei quali gran parte è strutturato nella quota 100 (657 uscite). Nella stessa fascia di età, però, la misura per le donne ha segnato un -45. Questi dati sottolineano forti difficoltà per le lavoratrici di agganciare i 38 anni di contributi richiesti dalla misura o di poter lavorare fino all’età di 67 anni per maturare la pensione di vecchiaia. Leggi anche: L’Italia riparte, Conte: “Allentiamo il lockdown per il 4 maggio”

Si aspetta una riforma sulle pensioni

Attualmente, tutte le forze governative e sindacali sono concentrate sull’emergenza da coronavirus, ma da alcune forze politiche – come Italia Viva – stanno arrivando proposte di riforma nei requisiti di accesso alla pensioni come, ad esempio, la proposta di abolire quota 100 e di rivedere l’erogazione del reddito di emergenza, così da redistribuire le risorse e concentrarle tutte su una riforma delle pensioni che riconosca specifici aumenti ai titolari di importi minimi e maggiori tutele a chi è in difficoltà. di Catiuscia Ceccarelli

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