Covid-19, la scuola è un focolaio? È giusto chiudere?

Il punto sulla scuola. È giusto chiudere per tutelare la salute pubblica da Covid-19?

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La scuola è davvero un focolaio? La soluzione è chiudere e costringere gli alunni alla didattica a distanza con pesanti conseguenze sul futuro degli studenti? Cerchiamo di analizzare perché la chiusura delle scuole non è la soluzione.

La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ribadisce la contrarietà alla chiusura della scuola: “Trovate altre soluzioni” tuona alle Regioni:

Se l’idea di qualcuno è chiudere la scuola e tutti a casa la mia risposta è no. Le scuole hanno lavorato tantissimo questa estate per garantire il rientro in classe di studenti e  studentesse. Se l’idea per qualcuno è chiuderle e lasciare tutti a casa, la risposta è no. L’uso complementare della didattica digitale per le scuole superiori è già realtà e ha permesso non solo di garantire il distanziamento in aula, ma anche di alleggerire di molto il carico del trasporto pubblico. La cosiddetta didattica digitale integrata è una delle disposizioni scritte nero su bianco nel “Piano Scuola” condiviso e approvato anche dalle Regioni. A giugno. In quel documento è previsto anche lo scaglionamento degli ingressi che, infatti, molti Istituti hanno predisposto.

Sono queste le sue parole su Facebook qualche giorno fa. Oggi, come riportato da La Stampa, l’Azzolina ha inviato due lettere, al governatore della Lombardia Attilio Fontana e al governatore della Campania Vincenzo de Luca per chiedere di “lavorare insieme a tutte le istituzioni coinvolte e trovare soluzioni differenti“. Fontana replica: “La mobilità degli studenti over 14 rappresenta il 10 per cento degli spostamenti nei giorni feriali e la propensione all’uso dei mezzi pubblici da parte degli studenti lombardi è maggiore rispetto alla media nazionale. Le risorse disponibili in termini economici, di personale e di parco mezzi, non permettono un potenziamento dei servizi del tpl nelle ore di punta“.

Al governatore della Campania, Vincenzo De Luca, la ministra dell’Istruzione scrive “si riesca a consentire sollecitamente la ripresa dello svolgimento in presenza della didattica“. Il governatore ha risposto sì per quanto riguarda le elementari, la ministra attende il sì anche sulle scuole medie.

La scuola è un focolaio? Forse, in realtà mancano i dati

I dati riportati dal ministro Lucia Azzolina e ripresi dall’Ansa indicano che, fino al 10 ottobre, risultavano contagiati 5.793 studenti: lo 0,08 per cento del totale. Tra il personale docente e non si registravano, rispettivamente, 1020 e 283 casi (0,13 e 0,14 per cento del totale). Proprio come evidenziato dal governatore della Lombardia, Attilio Fontana, a questo punto il pericolo maggiore arriva dagli spostamenti per raggiungere la scuola. Non dalla scuola stessa.

Scuola, i giovani sono suscettibili al Covid-19?

Secondo i risultati pubblicati da Nature Medicine in un’analisi su 6 paesi, tra cui l’Italia:

i giovani sotto i 20 anni, oltre ad essere molto spesso asintomatici, hanno una suscettibilità all’infezione pari a circa la metà di chi ha più di 20 anni”. Un andamento confermato anche dai dati Iss, in cui la letalità del virus tra i 0-15 è molto inferiore rispetto a quella degli adulti, con 4 decessi sotto i 9 anni e zero vittime tra i 10 e i 19.

Leggi anche: Rientro a scuola, i consigli della psicologa per affrontarlo nel modo giusto

Germania: “La riapertura delle scuole non ha aumentato i casi di Coronavirus”

Inoltre, secondo un’analisi tedesca, a tre settimane dalla riapertura della scuola in Germania, i contagi sarebbero addirittura diminuiti del 27% rispetto al periodo di vacanze estive, con 0.55 casi in meno ogni 100mila abitanti.

Chiudere la scuola, ne vale davvero la pena?

Le scuole hanno riaperto applicando misure igieniche e di sicurezza molto più severe: dalla disinfezione alle mascherine, dal distanziamento, al test del personale. Richiudere sarebbe un danno economico visto quanto investito nelle misure precauzionali in questi mesi di fermo. Ma non solo. Sarebbero incalcolabili i danni educativi e psicologici sulla socialità e l’istruzione dei ragazzi e dei bambini. Alla luce di tutto questo ne vale davvero la pena chiudere la scuola? Ai posteri l’ardua sentenza.

Leggi anche: Scuola, le Regioni chiedono la didattica a distanza. Azzolina: “Non se ne parla”

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