Cos’è l’Algologia, detta anche Terapia del Dolore?

L'algologia, o terapia del dolore, è l'approccio terapeutico e scientifico al trattamento del dolore. Ma in cosa consiste e come funziona la terapia algologica?

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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L’algologia, o terapia antalgica, detta anche terapia del dolore o medicina del dolore, consiste nell’approccio terapeutico e scientifico al trattamento del dolore. Le condizioni che causano il dolore cronico, a cui si rivolge la maggior parte dei trattamenti algologici, sono molto difficili da trattare, in quanto provocate da malattie degenerative, neurologiche o oncologiche. Per essere definito “cronico”, il dolore deve durare più di sei mesi.

La volontà di attutire il dolore è una costante nella storia dell’uomo: si può affermare tranquillamente che i trattamenti algologici, diversi ovviamente da quelli attuali, abbiano origini molto remote. Gli incantesimi di sciamani e stregoni nelle società primitive per scacciare gli spiriti ritenuti responsabili delle sofferenze dell’individuo possono essere considerate un esempio di “proto-algologia”. Oggi, però, il progresso medico consente di fare qualcosa di concreto per chi soffre di un dolore persistente e invalidante.

Vivere accompagnati dal dolore rende i soggetti che ne soffrono inabili non solo dal punto di vista fisico, ma anche da quello emotivo. L’Associazione Internazionale Per Lo Studio del Dolore (IASP) definisce il dolore come “un’esperienza emozionale e sensoriale spiacevole associata ad un danno tissutale acuto o potenziale, o descritto in tali termini”.

Appare chiaro, dunque, che il dolore non è un fenomeno sensoriale come vista o gusto, ma una percezione legata alla trasmissione dello stimolo doloroso al cervello e ad una componente esclusivamente soggettiva, la cosiddetta “soglia del dolore”, diversa in ogni individuo.

Algologia: i trattamenti utilizzati per eliminare il dolore cronico

Algologia: i trattamenti utilizzati per eliminare il dolore cronico

L’algologia, o terapia del dolore, si concentra sulle cause e i trattamenti del dolore, tenendo conto nel corso della terapia non solo delle diagnosi del paziente, ma anche della sua biografia e psicologia. Lo scopo è quello di eliminare il dolore attraverso farmaci analgesici, terapie fisiche, tecniche molto vicine a operazioni chirurgiche note come “blocchi” e, in rari casi, vere procedure neurochirurgiche, senza escludere, a seconda della situazione, sedute di supporto psicoterapeutico. In particolare, i trattamenti algologici più diffusi sono:

  • Trattamento del dolore con farmaci analgesici: il trattamento del dolore con terapia farmacologica si avvale soprattutto di FANS (antiffiamatori non steroidei, sempre dotati di buona attività analgesica), che rappresentano spesso il primo gradino della terapia del dolore: molto efficaci nel dolore nocicettivo, devono essere usati per un periodo di tempo limitato a causa dei loro effetti collaterali a carico delle vie digerenti, senza contare che un abuso porti all’aumento degli effetti indesiderati senza migliorare l’analgesia. Molto utilizzati anticonvulsivanti, antidepressivi (nel caso di dolore neuropatico), cannabinoidi e anestetici locali.
  • Trattamento del dolore con farmaci oppioidi: il secondo step della terapia del dolore è la somministrazione di oppioidi deboli come la codeina, seguiti da oppioidi forti come la morfina, che agiscono sulla trasmissione dell’impulso dolorifico in corrispondenza del midollo spinale e degli altri distretti del sistema nervoso centrale. In molti casi, gli oppioidi deboli non riescono a controllare il dolore cronico per più di quattro settimane, rendendo necessario il passaggio ad un oppioide forte, che aumenta però il rischio di dipendenza fisica e psichica;
  • Trattamento del dolore con terapia fisica: delle diverse terapie mediante irradiazione, la roentgenterapia (somministrazione mirata di raggi X) è la più efficace: gli elettroni che si liberano nei tessuti irradiati hanno un forte effetto antinfiammatorio e analgesico. Un’ottima alternativa è la TENS, ovvero la stimolazione elettrica delle strutture coinvolte nell’origine e nella trasmissione del dolore, effettuata con apparecchi portatili;
  • Trattamento del dolore con i “blocchi”: i blocchi sono tecniche di controllo del dolore che si avvicinano molto a procedure chirurgiche, anche se spesso sono praticate ambulatorialmente. Possono essere di tipo farmacologico o “neurolitico”. Nel primo caso si utilizzano anestetici locali iniettati in strutture nervose ben definite, nel secondo sostanze lesive per le strutture nervose, iniettate per provocare una perdita definitiva della loro funzione. Lo scopo di tutti i blocchi è quello di sopprimere reversibilmente la trasmissione degli impulsi nervosi nel loro viaggio dai nocicettori alla corteccia cerebrale;
  • Trattamento del dolore con tecniche chirurgiche: in casi molto rari di dolore gravissimo (di solito in pazienti terminali), può essere valutata l’opzione di tecniche chirurgiche di eliminazione o di sezione di particolari strutture anatomiche: un esempio è quello dei fasci di fibre nervose che risalgono dal midollo spinale al talamo.

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Algologia: in cosa consiste la visita medica?

Algologia: in cosa consiste la visita medica?

La visita algologica è una visita medica specialistica in cui l’algologo concentra l’attenzione sul dolore percepito dal paziente. L’appuntamento con lo specialista è fondamentale: le cause del dolore possono essere le più disparate, così come i trattamenti attuabili. In ogni caso, la prima visita algologica si articola tipicamente in alcune fasi:

  • Anamnesi: il terapista raccoglie la storia clinica del paziente;
  • Valutazione intensità del dolore: dopo essersi informato su durata del dolore, fattori d’insorgenza o sollievo, sensazioni, efficacia delle terapie e patologie associate, l’algologo valuta l’intensità della sensazione dolorosa utilizzando la “numering rating scale”: in breve, viene chiesto al paziente di misurare l’intensità del dolore in una scala da 0 a 10, dove 10 rappresenta il peggior dolore immaginabile;
  • Diagnosi: attraverso un esame obiettivo, che a seconda della patologia dolorosa prevede una serie di manovre, lo specialista può effettuare la diagnosi;
  • Prescrizione di ulteriori trattamenti: qualora lo ritenga opportuno, l’algologo può indirizzare il paziente verso esami strumentali come TAC, radiografie, risonanza magnetica e così via.

Algologia: la situazione in Italia

In Italia, l’algologia e l’esistenza di Centri di terapia del dolore e cure palliative non sono ancora molto conosciute dalla popolazione. Nonostante ciò, due contributi significativi alla terapia antalgica sono stati dati dalla Legge 38 del 15 marzo 2010, che garantisce il diritto alla cura del dolore per ogni individuo, e dall’inserimento dei trattamenti per la cura del dolore nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).

Nel nostro Paese, il team medico di For Life Emergenza offre servizi di qualità, dedicati e personalizzati, pensati per diversi tipi di esigenza: dall’assistenza domiciliare, al trasporto ospedaliero, fino alla gestione di un intero reparto all’interno di una struttura sanitaria. Tra i servizi offerti compare anche quello di terapia antalgica: esperti algologi sono disponibili per visite a domicilio e l’avvio di terapie del dolore. Una valida alternativa che gli individui con dolore cronico o acuto dovrebbero tenere in considerazione.

Leggi anche: Cure domiciliari e vaccini, ecco come i medici di base saranno coinvolti nella lotta al Covid

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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