Cos’è la vulvodinia, malattia di cui soffre la fidanzata di Damiano dei Maneskin

Giorgia Soleri è la fidanzata di Damiano, frontman dei Maneskin da ben quattro anni. La ragazza soffre di una malattia poco conosciuta, la vulvodinia. Scopriamo di cosa si tratta.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Damiano dei Maneskin ha recentemente ufficializzato la sua relazione, dopo ben quattro anni, con Giorgia Soleri, una modella romana.

Sul suo profilo Instagram la ragazza spesso affronta il problema di cui soffre, la vulvodinia, caratterizzato da dolore cronico della vulva. Si tratta di una malattia molto spesso sottostimata e sottovalutata, anche dal punto di vista sanitario.

Giorgia è riuscita, grazie al suo interessamento, a sollevare la questione tanto che giovedì 20 maggio è stata presentata alla Camera dei Deputati una proposta di Legge per il riconoscimento della vulvodinia da parte del Servizio Sanitario Nazionale e dello Stato.

La vulvodinia, una malattia nascosta

La vulvodinia è una malattia ginecologica caratterizzata dal dolore cronico a carico della vulva, e dei tessuti che circondano l’accesso alla vagina.

Per vulva si intendono gli organi genitali esterni della donna. Spesso viene intesa come la vagina ma in realtà i due termini non coincidono. La vulva è la parte più esterna della vagina, mentre quest’ultima è un canale membranoso interno che unisce l’utero con la vulva. Pur essendo una patologia frequente, colpisce infatti il 12-15% delle donne, è curata tardi e sottostimata.

Può essere spontanea o provocata. Nel caso in cui la vulvodinia risulta spontanea il dolore avviene anche in assenza di stimolazione. Alcune donne per descrivere il sintomo lo hanno associato a punture di spillo. Tra le cause che hanno portato allo sviluppo della malattia spesso ci sono una concomitanza di più fattori: infezioni, alterazioni genetiche, lesioni del nervo pudendo, traumi, interventi chirurgici ginecologici, ipercontrattilità della muscolatura vulvo-perineale.

Questa malattia cambia inevitabilmente la vita sessuale della donna, costretta a convivere con il dolore. Attualmente purtroppo non esiste una cura ma solo alcuni accorgimenti grazie ai quali è possibile abbassare la soglia del dolore, come ad esempio non mangiare determinati cibi o indossare un certo tipo di biancheria intima e di vestiti.

Inoltre si possono utilizzati degli antidolorifici e miorilassanti. Può essere utile anche la psicoterapia sia per andare ad influire sulle possibili cause psicosomatiche che per la gestione del dolore.

Ecco cosa ha detto il Dottor Giorgio Galizia, intervistato sull’argomento da Le Iene:

Sono malattie giovanili, la massima incidenza è la decade tra i trenta e quarant’anni.

Un nervo è un po’ come un cavo elettrico, deve portare un segnale, la corrente. Quando queste terminazioni perdono l’orientamento, te lo portano in maniera disordinata.

Giorgia Soleri, la prima a sollevare il problema legato alla vulvodinia

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Giorgia Soleri, modella e influencer, dopo l’ufficializzazione della sua storia con Damiano, il frontman dei Maneskin, ha acquisito una maggior risonanza mediatica e di conseguenza anche ciò che la riguarda.

Lo scorso ottobre in una storia sul suo profilo Instagram, ha affrontato per la prima volta il discorso legato alla sua malattia, la vulvodinia. Giorgia è consapevole del fatto che renderla pubblica può essere utile anche solo per iniziare a parlare del problema, molto spesso sconosciuto e poco credibile.

In un post ha poi aggiunto alcuni aspetti che hanno caratterizzato la sua condizione. Ecco cosa ha detto:

Mi sono sentita dire di tutto, che sono pazza, ansiosa, frigida, bugiarda, che ho paura del sesso, che dovrei masturbarmi di più. La parte peggiore è l’estrema solitudine in cui vieni buttata, giudicata da chi hai intorno e incompresa da chi dovrebbe trovare una diagnosi.

Impari a considerare quel dolore come parte di te, è la tua quotidianità. Così come i sacrifici. Niente jeans stretti, niente collant, niente cibi acidi, niente alcool, niente zuccheri, niente mutande colorate o sintetiche, niente uscite serale, niente di niente. Anche programmare una vacanza diventa un incubo sapendo che potresti passarla sdraiata in un letto a soffrire.

Leggi anche: Caso Grillo, è polemica. Damiano dei Maneskin: “È stupro anche se viene denunciato dopo otto giorni”

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