Caso Grillo, è polemica. Damiano dei Maneskin: “È stupro anche se viene denunciato dopo otto giorni”

Il video di Beppe Grillo teso con furia a difendere il figlio e gli amici ha scatenato numerose polemiche. Molti hanno espresso la loro disapprovazione, come Damiano dei Maneskin.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Il video che Beppe Grillo ha pubblicato sui suoi profili social, in cui si scaglia in difesa del figlio e degli amici, ha scatenato numerose polemiche. Non solo nel mondo della politica, dove si è acceso un forte dibattito.

Sul caso Grillo anche il frontman dei Maneskin ha voluto dire la sua, discostandosi dal pensiero di Grillo e ribadendo il concetto che le vittime di uno stupro rimangono tali anche se non denunciano subito quanto accaduto.

Caso Grillo, Damiano dei Maneskin: “Ci sono persone che trovano il coraggio di denunciare molto tempo dopo”

Caso grillo_damiano dei maneskin

Tra le reazioni suscitate dal video di Beppe Grillo c’è quella di Damiano dei Maneskin, che esprime chiaramente il parere opposto alla tesi del fondatore del Movimento 5 Stelle e prende le parti delle ragazze, chiedendo ai propri followers di astenersi da dichiarazioni disumane. Ecco quali sono state le sue parole sul caso Grillo:

Non sono io il pubblico ministero, e non sta a me giudicare l’innocenza o la colpevolezza, quello lo farà chi di dovere.

Io voglio soltanto parlare alle persone che avvalorano la tesi secondo la quale se uno stupro viene denunciato dopo otto giorni allora non era stupro. Non è così.

Ci sono persone, soprattutto donne che si rendono conto molto tempo dopo e trovano il coraggio di denunciare molto tempo dopo.

Perché siamo abituati a pensare che molte cose siano legittime quando in realtà non lo sono e perché c’è un problema proprio di fondo e di educazione. Quindi vi prego di informarvi e di astenervi da dichiarazioni tanto disumane. Almeno, ai miei followers, ecco.

Caso Grillo, Bongiorno: “Le ragazze diventano le imputate”

Sul caso Grillo si è espressa anche l’avvocato delle due ragazze vittime di stupro, Giulia Bongiorno, che ha parlato di una “strategia che tende a sostituire i ruoli processuali: le ragazze diventano le imputate”.

Sua intenzione è quella di portare il video di Beppe Grillo in procura come prova a carico perché ritiene sia una “prova che documenta una mentalità dell’eufemizzazione, spesso usata dagli uomini per giustificarsi quando sono imputati. Si dice alle vittime: state attente”.

Caso Grillo, Ravetto: “Una donna può denunciare anche dopo mesi”

Molti politici hanno espresso tutta la loro disapprovazione verso le parole pronunciate da Beppe Grillo, trovandole inopportune. Soprattutto i partiti del centro destra hanno reagito duramente chiedendo una convocazione dei capigruppo sul tema.

Laura Ravetto, parlamentare della Lega, ha così commentato l’accaduto:

Una donna deve sempre dare il consenso espresso e trovare il coraggio di denunciare anche dopo mesi e nessuno può mettere in discussione questo principio. Neanche Grillo.

Non siamo giustizialisti con gli altri e garantisti con i figli, denunciamo quel video non per lotta politica, ma per non vanificare la lotta per i diritti delle donne. Il video di Grillo è di una gravità inaudita.

E poi non è Grillo che in questi anni ha detto di avere cieca fiducia nella magistratura? Voi avete questa fiducia solo quando si tratta di casi che coinvolgono i vostri avversari politici.

Caso Grillo, Maria Elena Boschi: “Il suo gesto fa torto a tutte le donne vittime di violenza”

caso grillo_moglie e boschi

Sul caso Grillo si sono espressi negativamente non solo i politici della destra ma anche quelli di sinistra e Italia Viva.

La deputata di Italia Viva, Maria Elena Boschi, ha scritto prima su Facebook che il comico si dovrebbe vergognare perché con il suo gesto farebbe torto a tutte le donne vittime di violenza.

La moglie di Grillo e madre del ragazzo, Parvin Tadjik, ha commentato asserendo che nel video si vede che le ragazze fossero consenzienti. Di contro la deputata ha dichiarato lapidaria che “le sentenze non le decidono i tweet delle mamme”.

In un video la Boschi ha raccontato come quando era il padre a trovarsi implicato in un processo per altri reati, risultato poi innocente, il fondatore del Movimento 5 Stelle e i compagni di partito avessero sparso solo odio nei confronti della sua famiglia. Si auspica inoltre che questa volta nel movimento qualcuno possa prendere le distanza.

I commenti degli altri politici, tesi a sottolineare il silenzio dei pentastellati, non sono mancati. Solo Conte ha voluto raddrizzare il tiro considerando il fatto che Grillo sia certamente un padre angosciato e provato ma che la presunta vittima vada comunque protetta e tutelata.

Leggi anche: Flashmob al maschile contro la violenza sulle donne: “È un problema che ci riguarda”

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