Cos’è il digiuno intermittente 16/8 promosso dalla dottoressa Viola per ringiovanire

Il digiuno intermittente, promosso dalla dottoressa Viola, ha diversi modelli adatti ai vari stili di vita, ed è utile anche per prevenire le infiammazioni.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Antonella Viola, docente di Patologia generale all’università di Padova, nella sua ultima fatica letteraria ha affrontato il tema del digiuno intermittente. Il suo libro è concepito sia come un racconto personale, in cui è affrontata anche la vicenda di una donna francese, Jeanne Calment, morta nel 1997 all’età di 122 anni e 164 giorni, sia come un saggio scientifico. Scrive nelle primissime pagine del volume:

Ho 53 anni e sto invecchiando. Non me lo dice solo il calendario, ma anche e soprattutto il mio corpo che cambia. Dentro e fuori.

Non possiamo combattere contro il tempo. È una guerra persa in partenza. Però possiamo imparare ad abitare meglio il nostro corpo… Il punto non è fare di tutto per allungare gli anni di vita, ma invecchiare in modo sano.

Quello del digiuno intermittente è un regime alimentare che sta prendendo sempre più piede, soprattutto tra le star, come ad esempio Jennifer Aniston che ha detto di seguire il 16/8 (16 ore di digiuno e 8 ore in cui può mangiare) o Giselle Bündchen, che invece fa il 5/2 (5 giorni normali e due di digiuno). Vediamo, nello specifico, in cosa consiste.

In cosa consiste il digiuno intermittente promosso dalla dottoressa Viola

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Il digiuno intermittente promosso da Antonella Viola, e da lei stessa seguito, consiste essenzialmente in un digiuno per 16 ore al giorno, (allungato ogni tanto a 20 o 24 ore) e uno stop a ogni tipo di bevanda alcolica. Rivela la dottoressa:

Da un paio di anni ho iniziato a inserire nella mia routine alimentare ore di digiuno e questa è diventata un’abitudine che seguo almeno 4 giorni a settimana.

Bevo solo un bicchiere nelle occasioni speciali e cerco di inserire 16 ore di digiuno almeno 4 volte a settimana. E mi sento così in forma che ho ripreso ad allenarmi.

La docente universitaria non solo propone un regime alimentare ma, in quanto è lei stessa a farne esperienza, ne conferma l’efficacia constatandone i benefici per il corpo e tutta la persona. Viola, infatti, racconta di aver iniziato a seguire il digiuno intermittente dopo l’asportazione della tiroide e la successiva menopausa.

Digiuno intermittente e ruolo del vino, la dottoressa Viola: “L’etanolo è cancerogeno”

Antonella Viola nel suo libro affronta anche la questione tanto dibattuta della nocività delle bevande alcoliche. A sostegno della sua tesi ricorda i risultati di uno studio inglese, in cui su 1000 donne e 1000 uomini che consumano una bottiglia di vino a settimana, 14 donne e 10 uomini hanno la possibilità di sviluppare un tumore a causa dell’alcol. E aggiunge che già nel 1988 l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro e l’Organizzazione mondiale della sanità hanno inserito l’etanolo nella lista dei cancerogeni.

Dopo la proposta dell’Irlanda di apporre sulle etichette di liquori e birra la pericolosità del prodotto, la dottoressa era stata una delle prime della comunità scientifica italiana a schierarsi a favore dell’iniziativa. Nel testo ribadisce il concetto:

Dire che un paio di bicchieri di vino al giorno non fanno male è falso e pericoloso. L’etanolo, l’alcol che si utilizza in tutti i tipi di bevande alcoliche, è cancerogeno.

Digiuno intermittente: i pro e i contro

L’aspetto del digiuno intermittente che, a primo impatto, colpisce è che nessun alimento è vietato, a parte l’alcol concepito come un elemento dannoso per la salute dell’individuo. In realtà a variare è la gestione della giornata, il conteggio delle ore in cui si può mangiare e quelle in cui si può al massimo bere, acqua, tè non aromatizzati o caffè non zuccherati.

Tra i benefici ci sarebbe la riduzione delle malattie infiammatorie e di molti marcatori di rischio per la salute. A sostenerlo sono importanti figure come l’oncologo Umberto Veronesi, il ricercatore Valter Longo e il medico psichiatra Stefano Erzegovesi, i quali però specificano l’importanza che le regole siano personalizzate, tenendo conto delle differenze individuai. Come sostenuto anche dalla dottoressa Elena Dogliotti, intervistata da Repubblica, la quale sottolinea che il digiuno intermittente può essere utile per molte persone ma non per tutti. Spiega la Biologa Nutrizionista e Supervisore Scientifico per Fondazione Umberto Veronesi:

Ci sono diversi aspetti da tenere in considerazione. I bambini e gli adolescenti, gli anziani, le donne in gravidanza, le persone che devono affrontare patologie importanti, chi ha avuto problemi del comportamento alimentare, o semplicemente persone più sensibili alla modifica dei propri ritmi circadiani, dovrebbero evitare questa tipologia di dieta.

La dottoressa inoltre ritiene sia doveroso non esagerare con la durata e affidarsi comunque a un professionista: “L’indicazione dei 5 giorni di digiuno ogni sei mesi o in caso di sovrappeso per 5 giorni al mese è nato come consiglio in base alle evidenze scientifiche che mettono in luce gli aspetti più che altro legati alla prevenzione. Ma è bene sapere che un digiuno troppo prolungato può avere anche effetti negativi: rallenta il metabolismo, mette in allarme l’organismo e può portare a disturbi del comportamento alimentare. Il consiglio che posso dare è sempre quello di non improvvisare ma affidarsi sempre ad un professionista che aiuti ad identificare il regime alimentare migliore per la salute, in base alle caratteristiche ai gusti e agli obiettivi di ognuno”.

Leggi anche: Dieta mediterranea, mangiare sano salva l’ambiente

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