Turismo, riaperture, sostegni e Sofagate: tutto quello che ha detto Draghi in conferenza stampa

Si è tenuta ieri la conferenza stampa del Premier Mario Draghi che, assieme al Presidente del CSS Locatelli, ha parlato dei temi più importanti del momento.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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La conferenza stampa del Presidente del Consiglio Mario Draghi di ieri è stata caratterizzata da toni molto forti. Le tematiche affrontate assieme a Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, sono state diverse, ma hanno avuto tutte qualcosa in comune: la risposta decisa del Premier.

Più che altro, ha colpito la sincerità quasi disarmante nel comunicare le sue prossime mosse e i suoi pareri. La retorica del linguaggio politico degli ultimi anni è stata talemente invasiva che non siamo più abituati ad un linguaggio politico così diretto e sobrio. Ma, d’altronde, Draghi rimane un tecnico.

In ogni caso, i temi affrontati in conferenza stampa sono stati molti: vaccini, pandemia, riaperture, Recovery Plan, turismo, digitalizzazione e, neanche a dirlo, sofagate. Ecco cosa ha detto il Premier.

Conferenza stampa, le parole di Draghi su vaccini e riaperture

Conferenza stampa di Draghi, le parole su vaccini e riaperture: "Con che coraggio i più giovani saltano la fila per vaccinarsi?"

Il primo tema trattato in conferenza stampa è stato ovviamente quello dei vaccini. Draghi si è espresso sul siero AstraZeneca, limitandosi a riportare le disposizioni del Ministero della Salute: la somministrazione è raccomandata agli over-60.

Locatelli è poi intervenuto riguardo il vaccino anglo-svedese e ha aggiunto:

Esso ha un ruolo preciso e di grande utilità per i fragili.

Ricordiamoci che le scelte considerate nella giornata di ieri fanno riferimento ad eventi trombotici rari in sedi inusuali, 84 casi su una platea di 25 milioni di vaccinati.

Raccomandare un uso preferenziale di questo vaccino, ricordo approvato per gli over 18, risponde al duplice obiettivo di proteggere la popolazione fragile e quella dove l’incidenza dei casi è stata maggiore.

Riguardo il vaccino Sputnik, Draghi ha smentito una proibizione immotivata e “a prescindere” del vaccino russo: semplicemente non sono stati portati avanti contratti perchè il siero russo, come quello cinese, non è stato oggetto di gara europea.

Riguardo la sicurezza e l’efficacia di Sputnik, Locatelli ha precisato:

Va sottolineato in maniera chiara che l’Ema ha iniziato il processo per valutare le informazioni che abbiamo disponibili sul profilo di sicurezza del vaccino.

L’efficacia, che secondo uno studio di Lancet supera il 90%, non è il solo aspetto, esiste tutta una serie di valutazioni, non ultimo la rispondenza a criteri di qualità nella produzione e distribuzioni del vaccino.

Draghi in conferenza stampa: “Con che coraggio i più giovani saltano la fila per vaccinarsi?”

Il Premier ha poi ribadito l’urgenza di vaccinare coloro che hanno più di 75 o 80 anni, poichè, stando ai dati, rappresentano la fascia con meno possibilità di sopravvivere ad un eventuale contagio da Covid-19. Insisterà sul tema nel corso di tutta la conferenza stampa. Esprimendosi sulla questione, ha tuonato:

Banalizzando, si dovrebbe dire: ‘smettetela di vaccinare chi ha meno di 60 anni, i giovani, i ragazzi, psicologi di 35 anni perchè operatori sanitari’.

Ma con che coscienza un giovane o uno che non è compreso nelle prenotazioni salta la lista e si fa vaccinare? Con che coscienza la gente salta la fila sapendo che lascia esposto a un rischio concreto di morte una persona over-75 o una fragile?

Riguardo la disponibilità di vaccini, Draghi in conferenza stampa ha sottolineato che, come dimostrano i numeri, non c’è stato alcun calo delle dosi: si è dichiarato ottimista e non ha dubbi sul raggiungimento degli obiettivi prefissati dalla campagna vaccinale (500.000 somministrazioni giornaliere entro aprile).

E ha aggiunto che il numero di dosi disponibili ad aprile permetterà di vaccinare tutti gli over-80 e gran parte degli over-75 in tutte le Regioni: questa è la priorità e la direzione da prendere. Anche perché, come ormai noto, i decessi da Covid si concentrano in questa fascia anagrafica e, dunque, le riaperture dipenderanno per la maggior parte dall’immunizzazione dei nostri anziani.

Interrogato in modo diretto sul tema riaperture, Draghi ha risposto:

Sono consapevole della situazione di disperazione.

Voglio vedere le prossime settimane una situazione di riapertura, cominciando dalle scuole.

Le prossime settimane devono essere di riapertura, ma riapertura in sicurezza.

Ma non ho una data.

Non ho una data perchè ci stiamo pensando in questi giorni, perchè dipende dall’andamento dei contagi e delle vaccinazioni delle classi a rischio.

Il 30 aprile, secondo il decreto, scadrà il divieto di zone gialle. Ma Draghi ha sottolineato che qualora contagi e vaccinazioni lo permettano, si potrà valutare di disporre zone gialle anche prima di quella data.

Le Regioni che saranno riuscite ad immunizzare le categorie più a rischio saranno quelle che verosimilmente riusciranno a vedere prima una riapertura.

Leggi anche: AstraZeneca, EMA ammette la correlazione tra vaccino e trombosi: “Casi sono rari, il vaccino funziona”

Cosa ha detto il Presidente in conferenza stampa su Golden Power, Turismo e Alitalia

Conferenza stampa di Draghi: cosa ha detto il Presidente su Golden Power, Turismo e Alitalia

Il Presidente del Consiglio in conferenza stampa ha dedicato anche una breve parentesi al Golden Power, che attribuisce poteri speciali allo Stato su imprese o filiere nel territorio. Il Mise di Giorgetti ne sta valutando l’estensione. E Draghi ha detto:

Sono d’accordo con Giorgetti, va usato quando è necessario ed è previsto dalla legge. È un uso di buon senso del golden power.

Sul tema turismo, Draghi ha sottolineato che non bisogna dare per “abbandonata” la stagione turistica, anzi: molti italiani hanno già prenotato gran parte dei posti di villeggiatura, quel che manca sono i turisti stranieri. Il Premier ha ribadito una possibile collaborazione con altri paesi del Mediterraneo, come Grecia e Spagna. E ha sottolineato:

Dovremmo fare come hanno fatto altri Paesi: annunciare che noi siamo pronti ad accogliere tutti i turisti che abbiano un certificato vaccinale.

Dobbiamo procedere rapidamente.

La volontà è anche quella di riaprire fiere ed eventi, che sono numerossissimi nel periodo tra maggio e novembre. Draghi ha dichiarato di aver già contattato il Ministro del Turismo Garavaglia per discutere riguardo il tema.

Interrogato poi sulla complessa vicenda Alitalia, Draghi ha detto:

Siamo in piena trattativa tra i ministri e la Commissione.

Non possiamo accettare asimmetrie ingiustificate. Se ci sono ragioni per maltrattare Alitalia le vedremo, ma non accetteremo discriminazioni arbitrarie.

Ora il punto centrale è creare una società che si chiamerà Ita, che avrà una discontinuità con il passato e che parta immediatamente, perché se perde la stagione estiva non siamo messi bene, e che si regga sulle sue ali, senza sussidi.

Speriamo che la discussione con la Commissione si risolva in senso positivo, i ministri coinvolti stanno facendo di tutto.

Mi dispiace moltissimo che non si chiamerà Alitalia, stiamo discutendo sul logo, la consideriamo una cosa di famiglia, una famiglia un po’ costosa.

Conferenza stampa di Draghi: le parole su Def, Decreto Sostegni bis, digitalizzazione e Pnrr

Conferenza stampa di Draghi: le parole su Def, Decreto Sostegni bis, digitalizzazione e Pnrr

Draghi si è espresso poi sul nuovo round di sostegni previsto dal Decreto di aprile: verrà in primo luogo presentato il Def e con esso lo scostamento di bilancio previsto dal Governo, che dovrà essere approvato dal Parlamento. Solo successivamente si potrà procedere col Decreto Sostegni bis. Che, da quanto dice il Premier, conterrà sostegni e misure economiche per le riaperture e sarà finanziato con somme più ampie di quelle del primo decreto Sostegni (si ipotizza 32 miliardi di euro).

Draghi, interrogato sul tema digitalizzazione, è tornato a sottolinearne l’importanza fondamentale: solo grazie alla tecnologia è stato possibile continuare a vivere nonostante il virus, lavorando, andando a scuola e rimanendo in contatto con i propri cari.

Ma il Covid-19 ha messo in luce anche l’enorme divario digitale del nostro Paese, con persone che non possono permettersi dispositivi all’avanguardia e connessioni efficaci, o intere zone prive di infrastrutture digitali:

Ho appena finito di discutere il Pnrr con presidenti di Regione e Provincia e questo figura come una delle missioni più trasversali di tutti i progetti.

Passa soprattutto per una digitalizzazione del sistema educativo e della Pubblica Amministrazione.

Molti dei progetti del Pnrr non si possono fare senza una digitalizzazione della nostra pubblica amministrazione.

Tornando al Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), Draghi si è così espresso sull’utilizzo dei fondi del Recovery Fund:

Il 30 aprile consegnamo il piano all’Unione Europea.

È prevista una struttura centrale che ha una funzione di coordinamento, che significa che riceve il denaro dalla Commissione e lo dà agli enti attuatori a seconda dei lavori in corso. C’è poi una struttura di valutazione.

E’ chiaro che è una struttura centrale che rappresenta l’unica forma di presenza del Governo nel Pnrr.

Ma il vero problema, ha sottolineato il Premier, è che:

Noi non abbiamo credibilità sulla capacità di investire, l’abbiamo persa tantissimi anni fa.

Bisogna cambiare tutto per diventare credibili e per superare gli ostacoli a livello politico, istituzionale, amministrativo, contabile.

Queste sono aree dove occorre chiedersi se l’attuale contesto istituzionale è adatto a procedere con rapidità, efficienza e onestà all’attuazione di questo piano.

Leggi anche: Il Senato conferma il Cashback: bocciata la mozione di Fdi che ne voleva la sospensione

Conferenza stampa, Draghi sul Sofagate: “Con dittatori come Erdogan bisogna esprimere diversità di vedute ma cooperare”

Conferenza stampa di Draghi, le parole sul sofagate: "Con dittatori come Erdogan bisogna esprimere diversità di vedute ma cooperare"

A fine conferenza stampa Draghi si è espresso pure sul Sofagate. Riguardo il vertice Turchia-Ue di ieri tra Erdogan,Michel e Von Der Leyen, durante il quale il Presidente turco ha negato la sedia alla Presidente della Commissione Europea, il Presidente del Consiglio ha detto:

Non condivido assolutamente il comportamento del presidente turco Erdogan nei confronti della presidente. Non è stato un comportamento appropriato.

Mi è dispiaciuto moltissimo per l’umiliazione che la presidente Von der Leyen ha dovuto subire.

Con questi dittatori, di cui si ha bisogno per collaborare, bisogna essere franchi nell’esprimere la diversità di vedute, di comportamenti, di visioni della società. E bisogna essere anche pronti a cooperare, più che a collaborare, per assicurare gli interessi del proprio paese.

Bisogna trovare l’equilibrio giusto.

Da segnalare il fatto che, dopo che Draghi ha definito Erdogan “ditattore”, il ministero degli Esteri turco ha convocato l’ambasciatore italiano ad Ankara, come rende noto l’agenzia Anadolu. Si attendono sviluppi.

Leggi anche: Sofagate, Von der Leyen in imbarazzo, la Turchia ribatte: “Rispettati i protocolli”

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