Coronavirus, riapertura il 4 maggio utopia o realtà?

Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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A partire dal 4 maggio dovrebbe partire la cosiddetta fase 2 dell’emergenza coronavirus. Se infatti le curve di contagio e i trend di malati-riabilitati dovessero continuare la lenta discesa, da maggio potrebbero vedersi i primi cambiamenti. “Aprile e maggio son la chiave di tutto l’anno” recita un vecchio adagio. Ma se aprile, come ormai sembra chiaro, resteremo tutti a casa salvo rare eccezioni, per maggio si intravede la luce.

Parola d’ordine: gradualità

Molte attività potranno riaprire, in particolare quelle legate a settori strategici dell’industria, anche se saranno ancora vietati gli assembramenti. Le nuove misure dovrebbero interessare soprattutto le imprese che supportano la filiera alimentare e farmaceutica. Potrebbero riaprire anche i negozi di forniture per uffici o per il tempo libero, ma in ogni caso il parametro principale è il rispetto della distanza di sicurezza tra i lavoratori. Le scuole rimarranno chiuse, salvo diverse indicazioni: per saperlo con certezza bisognerà attendere il 18 maggio, data di riferimento trasmessa con l’ultimo decreto. La parola d’ordine con cui dovremo affrontare i prossimi mesi è dunque gradualità, sia in campo economico che sociale, come ha sottolineato il premier Conte:

La riduzione dei blocchi sarà graduale. I prefetti potranno decidere a livello locale le imprese da far ripartire.

Leggi anche: Premier Conte: “La storia chiama e non avverte quando arriva”

Le ipotesi di uscita dalla quarantena

Diverse le soluzioni al vaglio del governo. Da una parte si pensa a scaglionare la fine quarantena in base all’età, garantendo maggiori libertà di movimento ai più giovani. La tutela restrittiva rimarrebbe per gli anziani e i soggetti più a rischio. Ancora, si ipotizza di obbligare l’uso delle mascherine per le nuove uscite e il mantenimento delle distanze di sicurezza. I dati che arrivano dal comitato tecnico-scientifico che segue da vicino l’evoluzione del contagio sono confortanti. Anche se il calo netto auspicato non c’è stato, i numeri parlano di un lento ma inesorabile rallentamento della pandemia. Solo quando gli scienziati sentenzieranno l’effettivo raggiungimento del contenimento si potrà parlare di ritorno alla normalità. Ancora Conte ha ricordato:

È prematuro fare previsioni rispetto ai tempi in cui tutte le attività produttive e quelle commerciali potranno ripartire. Ci auguriamo di poter tornare quanto prima alla normalità, riducendo gradualmente le restrizioni per evitare che gli sforzi sin qui compiuti da tutto il Paese siano vani.

Cinema, bar, teatri, discoteche e ristoranti saranno gli ultimi a riaprire i battenti.

4 maggio, una nuova festa della liberazione?

La data del 4 maggio è stata indicata perché scavalca le festività e i ponti previsti dal calendario di aprile. Niente Pasquetta dunque, né anniversario della Liberazione e tanto meno l’amatissima festa del 1° maggio. Le precauzioni adottate dal governo mirano ancora una volta a evitare le situazioni di sovraffollamento e assiepamento. Il consigliere del ministro Speranza, Walter Ricciardi, mette in chiaro infatti che non torneremo presto alla vita di prima, fino a che una cura o un vaccino mettano la popolazione al riparo dal coronavirus. Bisognerà quindi aspettare ancora per gli aperitivi al mare, le cene tra amici o le scampagnate in compagnia. Tuttavia il ragionare per step e porre obiettivi dietro l’angolo fanno respirare aria di cambiamento, facendo intravedere la luce in fondo al tunnel. Leggi anche: Coronavirus: andrà via con l’estate? di Enrica Vigliano  

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Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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