Coronavirus, pesce d’aprile per il bonus di 600 euro su sito INPS

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Oggi primo aprile 2020 è il primo giorno nel quale è possibile richiedere tramite i moduli presenti sul sito dell’INPS i bonus da €600 ai lavoratori autonomi previsti dall’ultimo decreto del presidente del Consiglio del Ministri che adotta provvedimenti di tipo economico assistenziale, varato dal governo nei giorni scorsi. Secondo il presidente dell’INPS Pasquale Tridico, questa notte tra l’una e le 8:30 il sito dell’Inps aveva già registrato 300000 richieste ma intorno alle 10 si registravano circa 100 richieste al secondo.

360 mila richieste l’ora

Questo significa avere 360 mila richieste all’ora, in altre parole in una sola ora le stesse richieste che si sono avute durante tutta la notte. Nonostante questa mattina il presidente Tridico abbia rassicurato sul fatto che non c’è alcuna fretta e che si può presentare domanda per tutta la durata dell’emergenza in quanto il governo garantisce che tutte le richieste saranno evase, la congestione del traffico in rete verso il sito dell’Istituto nazionale di previdenza sociale è continuato. La situazione ha raggiunto un grado di congestione tale che il sito è stato portato al collasso anche a causa di scambi di persona come riportato da vari organi di stampa. Leggi anche: Covid-19, test rapido disponibile per tutti a Firenze, si può prenotare online

La denuncia di attacchi haker

Il presidente Tridico ha, tra le altre cose, denunciato anche attacchi da parte di hacker. Secondo le dichiarazioni di alcuni utenti che sono state poi riprese da più testate, il portale è andato in tilt permettendo di accedere senza dover inserire le credenziali, accedendo inserendole solo parzialmente oppure inserendo le proprie credenziali si entra in aree contenenti dati sensibili di altri utenti. La situazione è andata normalizzandosi poi dopo le 12 ed è tutt’ora congestionata ma non collassata.

Sull’ipotesi di attacchi hacker la risposta di Gianni Cuozzo

In merito all’episodio abbiamo sentito l’esperto di Cyber Security Gianni Cuozzo, CEO di Exein e proprietario di Aspisec:

Il fallimento del click day INPS è un disastro annunciato, i presunti attacchi hacker non hanno nulla a che vedere con i fatti accaduti dalla mezzanotte di ieri sera, il portale INPS è scritto male e non è stato adeguatamente testato, questo ha fatto sì che gravi problemi nella gestione delle sessioni per utente non siano stati adeguatamente testati. Inoltre il sito non è in grado di reggere un traffico sicuramente alto, ma non ingestibile, segno che l’approssimazione ha avuto la meglio sui servizi ai cittadini e sopratutto sulla loro privacy. Sicuramente ci potrebbero essere stati dei tentativi di hackeraggio ma non hanno nulla a che fare con quello che è successo.

D’obbligo è una risposta del garante della privacy

Precisa Cuozzo:

Prima di dare la colpa a presunti attacchi Hacker o rilasciare dichiarazioni sul traffico sicuramente alto ma non così alto da mettere in ginocchio un servizio che si sapeva da tempo avrebbe dovuto gestire un numero considerevole di richieste, forse sarebbe giusta un’autoriflessione su come vengono gestiti gli appalti per la realizzazione di questo tipo di lavori e sulla qualità e competenza dei dirigenti preposti a valutare società coinvolte e soggetti, spero in una dura risposta del garante a tutela della privacy delle persone e che questo sia un esempio per riportare al centro la competenza anche nella scrittura ed assegnazione di gare d’appalto spesso aggiudicate da grandi società di consulenza che giocando al ribasso poi subbappaltano comprimendo ancora di più il budget finale per progetto, è tempo di serietà.

I cittadini possono fidarsi ancora delle istituzioni?

Tutto questo ci pone un interrogativo pesante sull’ordine sociale dei cittadini italiani ed europei circa la fiducia delle istituzioni. Sono gli italiani a non fidarsi delle parole delle istituzioni, e quindi neppure delle parole del Presidente dell’Istituto di via Ciro il Grande, oppure sono le istituzioni che non hanno mai fatto nulla per meritarsi questa fiducia? Questo interrogativo è d’obbligo perché ogni qualvolta ci sono delle disposizioni o delle rassicurazioni In merito ad una qualche emergenza ciò che viene raccomandato viene puntualmente disatteso provocando così disagi pagati da tutta la collettività. Sussiste infine, per dirla alla Norberto Bobbio, il tertium (non) datur, ci può essere spazio per altre risposte, del resto questa generazione non aveva mai dovuto fronteggiare nessuna emergenza di queste proporzioni. Resta tuttavia invariata la domanda principale, quanto ci fidiamo delle rassicurazioni delle istituzioni? E ancora, siamo più diffidenti o più disordinati? In questo scenario caotico auspichiamo che la situazione possa rapidamente normalizzarsi e che tutto possa risolversi dal punto di vista sanitario ed economico. Leggi anche: Coronavirus, la commemorazione delle vittime innocenti commuove l’Italia di Domenico Di Sarno

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