Pasqua, esodo di massa verso Sud, lo sfogo di un casellante: “Tanto nessuno controlla”

Via alle vacanze pasquali e via alla migrazione verso Sud: mentre sui treni il carico sembra regolare, sulle autostrade sembra essere caos.

Asia Solfanelli
Asia Solfanelli
Intraprendente e instancabile penna, poliglotta, appassionata lettrice e avida viaggiatrice. Sviscerata amante del cinema. E ultimo, ma non per importanza, eterna studiosa, perché non si finisce mai d’imparare.
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Coronavirus e l’Italia che ignora le restrizioni.

A denunciare la situazione è un casellante autostradale che di fronte all’ondata di auto dal Nord non può fare a meno che domandarsi se la legge sia effettivamente uguale per tutti o meno.

Soliti italiani o il problema, piuttosto, sono le restrizioni?

Lo sfogo del casellante per l’ondata di turisti verso la Puglia

L’ultimo decreto Covid imporrebbe il divieto di spostamento tra regioni, eppure sembrerebbero davvero in moltissimi quelli in viaggio.

Un casellante barese, proprio qualche giorno fa, alla luce dell’ondata di traffico verso Sud, ha scritto un’email al sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro.

Il casellante scrive:

Sono un dipendente di Autostrade, lavoro nei caselli da Bari sud a Trani. Ieri mi sono permesso di chiedere a una coppia venuta da Milano cosa erano venuti a fare e mi hanno risposto che sono venuti a fare le vacanze di Pasqua.

Gli ho chiesto se avevano autorizzazione e mi hanno risposto ridendo: ‘Ma quale autorizzazione, tanto non ci controlla nessuno, abbiamo anche prenotato un b&b.

E incalza:

Ma è possibile tutto questo? La legge non dovrebbe essere uguale per tutti? Non si possono rafforzare i controlli in uscita dall’autostrada?

Un flusso immenso di gente che scende dal Nord e dall’estero per venire a fare in Puglia le vacanze di Pasqua, ma è possibile che non c’è nessuno a controllarli?

Leggi anche: Coronavirus Lazio, la variante brasiliana colpisce 1 su 5: “Resiste al vaccino”

Coronavirus: fuga verso Sud dalla Stazione Centrale di Milano

Alla vigilia delle vacanze pasquali nella Stazione Centrale di Milano si sono registrate lunghe code per via dei controlli alla partenza da parte di Polfer, militari e personale Trenitalia che hanno rallentato l’accesso ai binari, ma a bordo non sembra esserci stato il solito carico di gente.

Mi aspettavo che avrei trovato la ressa“, dice Clarisse Bormolini, una studentessa di Scienze delle formazione primaria.

Oltre al biglietto, era necessario mostrare l’autocertificazione indicando motivi validi di lavoro, salute o una qualunque altra ragione di necessità consentita dal decreto in vigore, come il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.

Coronavirus, divario tra strade e ferrovie

Anche se un’addetta di RossoPomodoro nella Stazione Centrale di Milano ha ammesso che, “in verità, chi doveva partire si è già mosso nei giorni scorsi“, la situazione sulle ferrovie sembra molto più regolare e controllata.

Mentre dal casellante arriva la solita immagine dell’Italia che aggira la legge, non rispetta le regole e, credendosi più furba, fa quel vuole e se ne va in vacanza, dai treni arriva il quadro di una nazione ancora civile.

Ma è davvero colpa dell’animo trasgressivo, menefreghista dell’italiano o consentire di viaggiare all’estero, visitare le altri Paesi, ma non le spiagge del nostro stivale è paradossale? e assurdo?

Leggi anche: Nuovo decreto Covid: NO zone gialle ad aprile, ma possibili deroghe in base a vaccini e contagi

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