Coronavirus e tamponi, l’OMS: “Fate i test, fate i test, fate i test”

Già a marzo l’Organizzazione Mondiale della Sanità insisteva sulla necessità di eseguire il maggior numero di tamponi possibile al fine di spezzare la catena del contagio, isolando gli infetti dai sani. Qual è la risposta italiana?

Elza Coculo
Elza Coculo
Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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Il 2020 è stato un anno fortemente caratterizzato dalla pandemia da coronavirus. L’incredibile rapidità della diffusione dei contagi ha reso necessario un rapido adeguamento dei sistemi sanitari nei paesi di tutto il modo, e, sin dall’inizio, la comunità scientifica internazionale ha insistito sull’importanza di testare quante più persone possibili, attraverso i cosiddetti tamponi, per tenerne sotto controllo l’andamento. Già a marzo Tedros Adhanom Ghebreyesus, a capo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, raccomandava a tutti i paesi di “fare test, fare test, fare test”. Ha spiegato:

Il modo più efficace per prevenire la diffusione del coronavirus e salvare vite umane è spezzare la catena del contagio. Per farlo, bisogna fare i test e isolare le persone contagiate. Non possiamo fermare questa pandemia se non sappiamo chi viene contagiato e chi no. Abbiamo un semplice messaggio per tutti i paesi: fate i test, fate i test, fate i test.

Coronavirus e tamponi, perché è importante fare i test

Nel corso di un’epidemia, fare i test è importante principalmente per due motivi: il primo è isolare i soggetti infetti dai sani, operazione imprescindibile per limitare la circolazione del virus. Il secondo motivo è epidemiologico: serve a definire al meglio possibile l’andamento del contagio. La gestione di un’epidemia prevede scelte che prescindono dall’aspetto clinico dei singoli pazienti e che riguardano, invece, l’aspetto collettivo del contagio. Tutte le scelte, in questo senso, possono essere più concrete se adottate conoscendo l’estensione reale di un’epidemia.

Leggi anche: Coronavirus, Crisanti al Governo: “Per i tamponi serve un coordinameto unico tra regioni”

Coronavirus e tamponi, la situazione italiana

tamponi
Processare i tamponi in tempi rapidi è fondamentale per dare risposte tempestive ai pazienti e valutare le strategie necessarie in caso di positività. In realtà, è ancora l’unico modo.

In Italia, nonostante le raccomandazioni dell’OMS, abbiamo fatto pochi tamponi. Il fallimento di questa strategia è da attribuire in parte alle scelte delle amministrazioni regionali, in parte ai problemi organizzativi legati a difficoltà tecniche. Soprattutto nella prima fase della pandemia, i laboratori d’analisi italiani non riuscivano a sbrigare i sovraccarichi di lavoro quotidiano, causando, di conseguenza, gravi ritardi nella comunicazione dei risultati. I problemi principali hanno riguardato, in un primo momento, l’adeguamento delle reti di laboratori certificati all’analisi dei tamponi. Successivamente, un grande ostacolo ha riguardato l’approvvigionamento dei reagenti chimici necessari per processare i tamponi. Spiega l’OMS:

Non possiamo fermare questa pandemia se non sappiamo chi viene contagiato e chi no non si può spegnere un incendio da bendati. 

Ribadisce Tedros Adhanom:

Allo stesso modo non possiamo fermare questa pandemia se non sappiamo chi viene contagiato e chi no.

Per questo la possibilità di farne di più, con tempi di risposta rapida e a domicilio, in totale sicurezza e comodità, è diventata la missione di For Life Emergenza, azienda sanitaria operante su Roma, nell’ambito del pronto soccorso e dell’assistenza privata.

For Life Emergenza, tamponi in comodità e sicurezza

For Life Emergenza è un servizio sanitario privato, attivo sul territorio romano. L’azienda offre un servizio di qualità, personalizzato su qualsiasi tipo di emergenza. In questa seconda fase dell’epidemia, una spalla preziosa per il sistema sanitario nazionale e punto di riferimento per i cittadini che vogliano eseguire i test in sicurezza, in modo rapido e con rapidi risultati. Il personale altamente qualificato, composto da medici specialisti, infermieri professionisti e autisti soccorritori, lavora h24, ogni giorno della settimana, per garantire assistenza in qualsiasi tipo di situazione e in qualsiasi momento, anche in emergenza Covid.

Tamponi Covid, ecco quali

Attualmente sono disponibili tre tipi di test che rivelano l’avvenuta esposizione o meno della persona al virus. Solo in alcuni casi, quando i sintomi della malattia sono iniziati da almeno una settimana, il test è in grado di rilevare la presenza di un’infezione in atto. Questi sono:

Test molecolare, o PCR

Il test molecolare è attualmente il più affidabile per una diagnosi. Lo studio del campione, prelevato con tampone naso-faringeo, evidenzia la presenza di materiale genetico (RNA) del virus. L’analisi del test richiede una lavorazione dalle 24 alle 48 ore.

Test antigenico

Questo test rivela la presenza di componenti (antigeni) del coronavirus nei campioni respiratori. È necessario un tampone naso-faringeo, come per i test molecolari, ma i tempi di risposta sono molto più brevi, circa 15 minuti. Ma come si legge nella circolare ministeriale, “la sensibilità e specificità di questo sembrano essere inferiori a quelle del test molecolare. Ciò comporta la possibilità di risultati falso-negativi in presenza di bassa carica virale (tC>25), oltre alla necessità di confermare i risultati positivi mediante un tampone molecolare”.

Test salivari molecolari o antigenico

Da poco sul mercato, questo test utilizza un campione della saliva, alternativa che rende il prelievo più semplice e meno invasivo rispetto al tampone naso-faringeo. Come per i tamponi, anche per i test salivari esistono quello di tipo molecolare, che rileva la presenza dell’RNA del virus, e quello di tipo antigenico, che rileva le proteine virali. Generalmente i test salivari, però, non sono adatti per processare elevati volumi di campioni molecolari, poiché la variabilità della densità della saliva non si presta bene ai sistemi di pescaggio di alta automatizzazione.

Leggi anche: Covid, l’annuncio di Pfizer: “Nostro vaccino efficace al 90%”

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Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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