Comuni sciolti per mafia nel 2020: 52 le amministrazioni commissariate

La maggior parte delle amministrazioni commissariate si trova nelle regioni del sud, ma i comuni del nord interessati dai provvedimenti dimostrano la completa stabilità della mafie nel Nord Italia.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Comuni sciolti per mafia nel 2020. Nonostante la pandemia il quadro politico locale continua a essere manipolato da amministrazioni che continuano a essere legate a doppio filo alle mafie, delle quali poi diventano schiave.

Dal 2 agosto 1991, data dei primi due provvedimenti, Taurinova (Reggio Calabria) e Casandrino (Napoli), i comuni sciolti per mafia in Italia sono stati 268.

Comuni sciolti per mafia: il quadro del 2020

Comuni sciolti per mafia: il quadro del 2020

Secondo la relazione del ministero dell’Interno nel 2020, quindi, hanno operato 52 commissioni straordinarie che hanno amministrato 21 comuni in Calabria, 14 in Sicilia, 8 in Puglia, 7 in Campania, 1 in Basilicata e 1 in Valle D’Aosta, per una popolazione complessiva di 704.728 abitanti.

La relazione referente all’attività svolta nel corso dell’anno 2020, parla di ben 54 commissioni straordinarie che hanno amministrato 52 comuni
e 2 aziende sanitarie provinciali (A.S.P.) in Calabria (Catanzaro e Reggio Calabria).
Nei confronti di quest’ultime sono stati adottati i provvedimenti di scioglimento.

Le A.S.P. commissariate in Calabria

Le commissioni straordinarie delle aziende sanitarie provinciali di Reggio Calabria e Catanzaro hanno proseguito nelle gestioni commissariali che hanno avuto inizio nel 2019.

Entrambe erano già state sciolte con decreto del Presidente della Repubblica in data 11 marzo 2019. Una commissione straordinario si è infatti insediata per 18 mesi per gestire entrambe le aziende sanitarie.

Lo scorso 8 giugno 2020, il Prefetto di Reggio Calabria ha
relazionato
le iniziative avviate dall’organo commissariale. Il Prefetto nella relazione riporta: “nonostante i positivi risultati ottenuti le attività delle gestioni commissariali non potranno dirsi concluse nell’arco
dei 18 mesi previsti”
.

Lo step successivo è stato quello di chiedere una proroga riguardo il commissariamento. Tale proroga dopo la delibera del Consiglio dei Ministri, è stata disposta per ulteriori sei mesi con Decreto del Presidente della Repubblica il 17 luglio 2020

Comuni sciolti per mafia: l’elenco

Comuni sciolti per mafia: l'elenco

I comuni sciolti per mafia nell’anno 2020 sono stati precisamente 11:

  • Calabria (4): Amantea (Cosenza), Pizzo (Vibo Valentia), Cutro (Crotone), Sant’Eufemia d’Aspromonte (Reggio Calabria).
  • Sicilia (3): Maniace (Catania), Partinico (Palermo), Tortorici (Messina).
  • Puglia (1): Scorrano (Lecce).
  • Valle D’Aosta (1): Saint Pierre (Aosta).

Lo scioglimento del consiglio comunale di Saint Pierre, disposto nel 2020, conferma, qualora ce ne fosse bisogno, di come le mafie abbiano piantato le loro radici anche nel tessuto socio-economico e politico nei comuni del Nord Italia, complessivamente salgono a nove i comuni sciolti per mafia.

Cresce considerevolmente la presenza della criminalità organizzata al nord attirata dalla prospettiva di accrescere il proprio giro di affari, sfruttando, grazie alla penetrazione delle amministrazioni locali, le condizioni economiche più vantaggiose, soprattutto per quanto riguarda il settore degli appalti pubblici e dell’urbanistica. Lombardia, Toscana ed Emilia sono l’esempio maggiore.

I comuni sciolti al Nord Italia sono: 3 in Piemonte (Bardonecchia, Rivarolo Canavese e Leini), 3 in Liguria (Lavagna e altri due poi annullati per Bordighera e Ventimiglia), 1 in Lombardia (Sedriano), 1 in Veneto (Eraclea) e 1 in Valle D’Aosta (Saint Pierre).

17 i comuni oggetto di ripetuti provvedimenti dissolutori e 34 le gestioni commissariali

Dei 52 comuni interessati nell’anno 2020 dalla gestione commissariale, come già detto 11 sono stati i comuni sciolti per mafia, poi ci sono
17 enti locali che sono stati oggetto di ripetuti provvedimenti dissolutori conseguenti a fenomeni di infiltrazione e condizionamento di tipo mafioso
:

Strongoli (KR), Amantea (CS), Delianuova (RC), Sant’Antimo (NA), San Gregorio d’Ippona (VV), Siderno (RC), Surbo (LE), Careri (RC), Sinopoli (RC), Torretta (PA), Misterbianco (CT), Orta di Atella (CE).

I comuni nella lista con tre pregressi scioglimenti sono: Africo (RC), Briatico(VV), Platì (RC), San Gennaro Vesuviano (NA) e Arzano (NA).

Ci sono poi i 32 comuni affidati a gestioni commissariali e precisamente:

Cirò Marina (KR), San Gennaro Vesuviano (NA), Mattinata (FG), Scilla (RC), Camastra (AG), Calvizzano (NA), Strongoli (KR), Bompensiere (CL), Caivano (NA), Limbadi (VV), Manduria (TA), Platì (RC), Briatico (VV), San Gregorio d’Ippona (VV), Surbo (LE), Trecastagni (CT), Sogliano Cavour (LE), Vittoria (RG), San Biagio Platani (AG), Siderno (RC), Casabona (KR), Crucoli (KR), Delianuova (RC),Careri (RC), Pachino (SR), San Cataldo (CL), Mistretta (ME), Palizzi (RC), Stilo (RC), Arzano (NA), San Cipirello (PA), Sinopoli (RC), Torretta (PA).

Per tutti questi paesi le prossime elezioni amministrative sono previste per settembre 2021.

Comuni sciolti per mafia: la questione degli appalti pubblici e dei deficit comunali

Comuni sciolti per mafia: la questione degli appalti pubblici e dei deficit comunali

Le amministrazioni straordinarie, specie nei comuni sciolti per mafia, hanno rivolto la loro principale al settore degli appalti pubblici, dell’urbanistica e dell’edilizia (sia pubblica che privata) per prevenire illeciti e abusivismo, ma anche e soprattutto per permettere l’utilizzo pubblico e sociale dei beni confiscati o sequestrati ai clan.

Le iniziative delle Commissioni infatti sono state mirate a migliorare le condizioni economiche di molti enti comunali, garantendo una gestione equilibrata della finanza locale.

Tale attività è particolarmente rilevante se si tiene conto che dalle verifiche effettuate sui comuni sciolti per infiltrazione mafiosa nel corso del 2020 è emerso che circa un terzo degli stessi versa in condizioni di deficit finanziario.

Dato significativo in quanto a livello nazionale gli enti che hanno fatto ricorso a tali strumenti sono circa il 5% del totale.

Leggi anche: La Francia adotta una legge sull’uso sociale dei beni confiscati alla mafia: “Abbiamo imparato dall’Italia”


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