Come fare soldi scrivendo storie soporifere. Lo insegna Phoebe Smith

Valentina Cuppone
Valentina Cuppone
Valentina Cuppone, classe 1982. Caporedattore de Il Digitale. Formazione umanistica, una laurea in Lettere Moderne e una specializzazione in Comunicazione della cultura e dello spettacolo all’Università di Catania. Curiosa e appassionata di ogni cosa d’arte, si nutre di libri, mostre e spettacoli. Affascinata dal mondo della comunicazione web, il suo nuovo orizzonte di ricerca è l''innovazione.
spot_img

Secondo lo Sleep Council, nel Regno Unito il 27% dei cittadini soffre d’insonnia. Un sondaggio di YouGov dichiarata che ad avere problemi del sonno siano il 46% delle donne e il 36% degli uomini. Insomma, dati abbastanza rilevanti. Un problema, per certi versi. Soprattutto per chi si gira e rigira nervosamente tra le coperte. Al di là dei rimedi farmacologici, c’è chi ha ben pensato di mettere a disposizione un mezzo pratico, smart, immediato e poco invasivo. È necessario solo che l’insonne abbia uno smartphone e abbia scaricato Calm.com, considerata nel settore tra le migliori 7 app nel 2017. Una soluzione per il mindfullness fondata da Michael Acton Smith che ci riporta indietro nel tempo, a quando eravamo bambini e la mamma o il papà ci raccontavano le favole della buonanotte. Sì, perché l’applicazione è una specie di narratore virtuale che narra storie per condurci dritti tra le braccia di Morfeo. Se pensassimo alla percentuale stimata di persone affette da problemi del sonno, capiremmo perché quest’idea è così proficua, oltre che utile. Lo sa bene Phoebe Smith, la millennial giornalista e scrittrice gallese che ha iniziato a collaborare con la piattaforma della buonanotte diventando presto traino della sezione Sleep Stories, tanto da meritarsi l’appellativo di J.K. Rowling della letteratura slow. Scrivere storie soporifere, questo il suo lavoro. Pagata per sovvertire uno dei principi cardini di chi si voglia cimentare a scrivere un libro. Non impegnarsi a creare aspettative per mantenere vigile l’attenzione del lettore, ma cercare il modo per rendere esplicita l’assenza di stimoli. Annullare l’attenzione di chi legge, o in questo caso, ascolta. Questo è uno dei classici casi in cui il machiavellico detto del fine che giustifica il mezzo trova il suo senso più calzante.

Le favole della buonanotte nell’epoca digitale

Rimboccare le coperte, sedersi sul ciglio del letto o in una sedia lì vicino. Cominciare a raccontare una storia. Dalle più famose a quelle che si portano dietro dall’infanzia, da quelle che si leggono sui libri a quelle inventate . Le favole della buonanotte sono un must con cui chiunque nella vita ha avuto a che fare. Da bambino come ascoltatore e spettatore, da adulto come narratore e attore. Cullare i propri figli, nipoti, fratelli minori e condurli verso un riposo beato e profondo. Ma a volte anche gli adulti hanno bisogno di un aiuto per conciliare il sonno. Il digitale ci dà una mano anche in questo, mettendo a disposizione narratori virtuali. Togliendoci dall’imbarazzo di cercarne uno analogico, reale, in carne e ossa. Calm.com nasce con lo scopo di aiutare le persone a trovare la strada giusta per addormentarsi senza troppa fatica. Leggi anche: “Io posso!” I limiti sono solo un fatto mentale Leggi anche: La letteratura è sempre più social:oggi i libri si leggono su Instagram

Phoebe Smith, la donna dalle passioni spericolate

Una donna dalle passioni spericolate, che ha fatto dell’avventura il suo mestiere di vita. Ha sovvertito le regole del viaggiare comodamente, abbandonato gli hotel agiati per dormire in cima agli alberi in luoghi sperduti e affascinanti in giro per il mondo. Dal Nepal alla Siberia, dal Madagascar al deserto australiano fino all’Alaska. Nei suoi articoli e nei suoi libri ha raccontato le esperienze estreme di una vita al limite. Avvincente, esaltante, eccitante. Avventure da mozzare il fiato, certamente. A un certo punto della sua carriera, però, qualcuno si accorge che quel suo stile, il suo modo di scrivere e raccontare, riesce a sortire anche altri effetti oltre a quello di sollecitare stupore. Fa addormentare. Sì, avete capito bene. La nostra giornalista gallese offre un rimedio assolutamente non invasivo a chi soffre di insonnia. Con l’arte della scrittura è in grado di far calare le palpebre a tutte quelle persone tormentate dall’incubo di girare e rigirasi più volte nel letto. Phoebe comincia a scrivere anche per Calm.com e le sue storie vengono narrate da attori famosi. Una professione originale, sicuramente utile quella dello scrittore di storie soporifere. E anche remunerativa, se provassimo solo a immaginare quanti sonnambuli esistono nel mondo. Solo in Italia è stato stimato che sono circa 9 milioni i cittadini affetti da insonnia cronica. Una cifra non indifferente. Leggi anche: Il lavoro dei sogni esiste: cercasi libraio alle Maldive

Keep calm and… good night

È Michael Acton Smith, founder dell’applicazione, a contattare Phoebe dopo aver letto un suo racconto di viaggio sulla Trans Siberiana. Lei è la scrittrice giusta per la sua missione. Dai 20 ai 40 minuti il tempo stimato per raccontare una favola della buonanotte. Attori famosi con le loro voci suadenti e distensive narreranno Sleep Stories. Una delle più efficaci della giornalista gallese è Blue Gold, una descrizione dei campi di lavanda in Provenza letta da Stephen Fry. Un viaggio in cui non succede nulla ma in cui si descrivono i più piccoli dettagli. Le sensazioni dei profumi dei fiori, dei loro colori, i rumori dei campi, del vento, delle ruote del treno. Minuzie di particolari inutili ma altamente rilassanti. Per spegnere l’interruttore dell’attenzione e innescare il relax. In un’intervista, la Smith spiega come sia possibile ottenere questo risultato con le parole. Il punto cruciale è non inserire elementi eccitanti, ingredienti che possano svegliare la concentrazione dell’ascoltatore. Curare la scelta delle parole, usare un linguaggio immersivo con un ritmo lento. Generalmente il primo comandamento per uno scrittore è quello di stimolare la curiosità e l’attenzione. La giornalista gallese, invece, stravolge questo principio. Il suo obiettivo diventa quello di rilassare la mente a tal punto da fare addormentare. Un lavoro strano, curioso per chi di solito mira a farsi seguire fino alla fine del proprio racconto. In questo caso, meno ascoltatori giungono alla fine più si è bravi. E più si guadagna. Esistono sempre le eccezioni alle regole. Leggi anche: “Che mondo sarebbe senza Nutella”… se ora ti dà pure un lavoro!   di Valentina Cuppone

spot_img

Correlati

Schiarire le nubi, la soluzione da fantascienza per abbassare le temperature

Schiarire le nubi per abbassare la temperatura terrestre: sembra un'ipotesi da romanzo di fantascienza,...

AI generativa e meh-diocrity: come cambia la nostra creatività nell’era della digitalizzazione

Cosa c'entrano l'AI generativa, il concetto di meh-diocrity e la creatività? E in quale...

Super Intelligenza Artificiale: è countdown! Mancano solo 3 anni al supercervellone robotico

Super Intelligenza Artificiale (SIA), tra tre anni, o al massimo 8, la tecnologia sarà...
Valentina Cuppone
Valentina Cuppone
Valentina Cuppone, classe 1982. Caporedattore de Il Digitale. Formazione umanistica, una laurea in Lettere Moderne e una specializzazione in Comunicazione della cultura e dello spettacolo all’Università di Catania. Curiosa e appassionata di ogni cosa d’arte, si nutre di libri, mostre e spettacoli. Affascinata dal mondo della comunicazione web, il suo nuovo orizzonte di ricerca è l''innovazione.
spot_img