Cilento, quest’anno è record di nascite per le tartarughe marine

Nell’estate post Covid la natura torna a stupire. Da Marina di Ascea a San Mauro Cilento, da Camerota a Montecorice, le tartarughe Caretta caretta hanno trasformato il tratto di costa in una vera e propria “nursery”.

Elza Coculo
Elza Coculo
Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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Iniziano a schiudersi i nidi delle tartarughe Caretta caretta che in Cilento, all’inizio della bella stagione, avevano nidificato copiosamente. I volontari quest’anno hanno contato almeno 25 nuovi nidi di tartarughe marine, che regalano alla regione un’estate da record. La costa si è trasformata in una vera e propria “nursery”. Da Marina di Ascea a San Mauro Cilento, da Camerota a Montecorice si estendono recinzioni che, con appositi cartelli, segnalano la presenza dei nidi e tutte le indicazioni per non danneggiarli: non ombreggiare, non manomettere, non avvicinarsi. Infatti, il più piccolo accenno di pericolo come, per esempio, la presenza di bagnanti, potrebbe scoraggiare le tartarughe marine a risalire le spiagge.

Tartarughe marine, patrimonio del Cilento

L’ultimo record del Cilento per la nidificazione delle tartarughe Caretta caretta risale al 2016, quando erano stati contati ben 11 nidi. Ma quest’anno la presenza si è moltiplicata, regalando ai bagnati più curiosi un vero e proprio spettacolo della natura durante le schiuse. Spiega Sandra Hochscheid, coordinatrice del Turtle Point della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Portici:

Questo tratto di costa è l’unica area del Mediterraneo occidentale dove la nidificazione delle tartarughe marine ha assunto carattere di regolarità.

Il primato del Cilento inorgoglisce gli enti locali, poiché il successo è in gran parte dipeso dal lavoro assiduo dei volontari che si prendono cura delle spiagge. Sono loro, spiega l’Anpa di Salerno, che già da metà giugno ogni giorno controllano chilometri e chilometri di spiaggia per trovare le tracce delle tartarughe e mettere in sicurezza i nidi.

Leggi anche: Puglia, l’inaspettata invasione delle coccinelle

La pagina “Tartarughe marine in Campania”

Per evitare assembramenti che rischierebbero di stressare le tartarughe e comprometterebbero la nidificazione sulle trafficate spiagge del Cilento, i volontari hanno anche creato una pagina Facebook, Tartarughe marine in Campania. Da lì, per chiunque voglia, è possibile vedere in tempo reale i video delle schiuse o il momento in cui le piccole nate guadagnano il mare per la prima volta. Ricordano i volontari:

È davvero importante non disturbare mamma tartaruga per evitare di stressarla in un momento così delicato, perché la risalita e la deposizione richiedono un grande dispendio energetico e, se infastidita, potrebbe tornare in mare per cercare un’altra spiaggia.

La costante sensibilizzazione ha creato una vera e propria collaborazione tra i lidi e gli stabilimenti. E anche con i bagnanti che, ormai, hanno introiettato le regole. Un esempio di collettivo rispetto della natura che ripaga gli sforzi di tutti con lo spettacolo della nascita di questi deliziosi esemplari.

Leggi anche: 64mila tartarughe verdi in marcia lungo la Grande Barriera corallina

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Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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